Correva il 2004, la stagione tennistica, da poco giunta alla conclusione, ha visto un nuovo dominatore assoluto: Roger Federer, con 11 tornei complessivi, di cui 3 Slam, il Master e 3 Masters 1000 (allora denominati Master series), ha appena completato la prima annata del “quadriennio magico” (315-24 lo score dello svizzero vittorie sconfitte dal 2004 al 2007, 92,9%) e della sua straordinaria carriera, dominando la concorrenza dell’epoca e compiendo i primi passi verso l’Olimpo del tennis.
Verso la fine di quell’anno, precisamente il 12 dicembre, un giovane ragazzo spagnolo, Jesus Aparecio, è in auto con alcuni suoi amici, diretto verso le montagne andaluse per festeggiare il suo diciannovesimo compleanno. Ma l’auto, purtroppo, sbanda. Gli amici escono quasi illesi dall’incidente, ma Jesus entra in coma profondo.
Il giovanissimo ragazzo di Siviglia vede così interrompersi la sua vita, fatta di sport e di amore per il tennis. Amore soprattutto per il suo idolo, proprio lo svizzero Roger Federer, che all’epoca aveva solo 23 anni. Gli amici raccontano di come Jesus avrebbe tanto voluto, un giorno, incontrare lo svizzero e che da tempo stava mettendo da parte i risparmi per cercare di andare a vederlo magari nel tempio del tennis, a Wimbledon.
Ma ecco che arriva l’inatteso lieto fine: il 27 agosto 2015, ben undici anni dopo il tragico evento, Jesus si sveglia, all’improvviso, chiamando immediatamente la madre. Il ragazzo, che credeva di avere ancora 19 anni, è stato piano piano aggiornato delle evoluzioni che il mondo ha subito in questo enorme lasso di tempo, fino a che Jesus si ricorda di Federer e chiede sue notizie: “Mi è venuto un flash in mente ed ho chiesto di Roger, pensavo si fosse ritirato. Quando mi è stato detto che a 34 anni gioca ancora ed è il numero 2 del mondo pensavo che stessero scherzando. Quando ho saputo che ha raggiunto 17 titoli Slam diventando il tennista più titolato della storia mi sono messo le mani sul volto”.
Jesus ha avuto il piacere di assistere da casa alla finale degli US Open tra Novak Djokovic, ovviamente sconosciuto al ragazzo essendo “esploso” tre anni più tardi il suo incidente, e l’eroe, Roger Federer. “Sono rimasto davvero stupito nel vederlo giocare ancora così bene, anche Djokovic è comunque molto bravo”. Il ragazzo di Siviglia è felice nonostante la sconfitta, soprattutto perchè il suo sogno di vedere dal vivo lo svizzero è ancora realizzabile: “Voglio vedere un suo match prima che si ritiri, magari la partita del 18esimo Slam”.