[1] I. C. Begu b [Q] A. Sasnovich 6-3 6-1
Nessun precedente fra le giocatrici a Seoul nella finale che non ti aspetti.
La prima testa di serie Irina Camelia Begu trova in finale la giovane bielorussa Aliaksandra Sasnovich, che è qui con merito. Proviene dalle qualificazioni, ha vinto sette incontri consecutivi e ieri ha sconfitto la testa di serie n. 2 Schmiedlova mostrando gran solidità, soprattutto mentale. Ma una finale è una finale e la tennista di Minsk non entra bene in partita, soprattutto con la battuta che costituisce un cardine del suo gioco. La prima palla non passa con regolarità e questo non le consente di impostare lo scambio in spinta come al solito. Dal canto suo, Begu usa bene la sua esperienza di numero 29 WTA e non fa altro che attendere i numerosi errori non forzati dell’avversaria, limitandosi a tenere la palla in campo e a contenere le sue estemporanee giocate. Accade così che nel primo set il servizio non sia un fattore determinante e sei break su nove games giocati lo testimoniano. Però è la romena ad essere maggiormente incisiva, scappa subito nel punteggio e strappa per quattro volte il servizio all’avversaria. Sasnovich lotta come può ma si vede che non ne ha più, arriva male sui colpi e commette molti errori in palleggio; ma sono soprattutto i sette doppi falli nel set a condannarla al 6-3 che chiude il primo parziale. Nessuno lo sa ancora ma ad inizio secondo set il match è già finito.
Sasnovich molla di testa dopo che Begu le annulla una palla break nel primo game del secondo set. Sono gli ultimi fuochi della ventunenne di Minsk che perde il proprio servizio a zero e concede anche un secondo break con il settimo doppio fallo dell’incontro nel quarto gioco. La romena tira il fiato solo sul cinque a zero consentendo all’avversaria di evitare l’umiliazione del bagel ma chiude subito dopo alla battuta sfruttando il terzo match point.