Il torneo ATP 250 di Kuala Lumpur prevede un montepremi di 1.041.540 dollari, campione uscente è il n.4 del ranking Key Nishikori, che quest’anno non potrà difendere il titolo a causa di infortunio. Il tabellone tuttavia prevede alcuni iscritti di tutto rispetto, fra cui David Ferrer (testa di serie numero 1), la ricomparsa in campo dello spumeggiante Radek Stepanek (che ha usufruito del ranking protetto),Victor Troicki (a caccia disperata di vittorie), il fantasista Grigor Dimitrov (tenterà di accomodare la stagione partendo da qui), Nick Kyrgios (che sta cercando di ritrovarsi dopo la crisi di risultati immediatamente seguente alla bufera mediatica di Cincinnati), il francese Jeremy Chardy (favorito, e potrà sorprendere ancora dopo la sua miglior stagione in carriera), Ivo Karlovic, gli spagnoli Nico Almagro e Feliciano Lopez (quest’ultimo tra i favoriti per la vittoria finale in virtù della sua miglior stagione di sempre).
Passiamo alla prima giornata di gioco con le prime due note di rilievo, ovvero gli ultimi incontri di qualificazioni che vedevano coinvolti anche due giocatori italiani. Il numero 171 del ranking Matteo Donati, classe 1995, affrontava il giapponese Yuichi Sugita, di sette anni più grande e di 42 posizioni più avanti nel ranking mondiale. Nel primo set l’italiano subisce un break dal più solido Suigita che va a servire per il primo parziale sul 5-4. In questa fase di gioco il piemontese recupera fino al 40-40 mostrando alcune giocate di classe (una di queste il rovescio incrociato in salto) ottenendo anche due palle break che però non riesce a sfruttare, un po’ per la maggiore aggressività dell’avversario o forse per la fretta di concludere il punto immediatamente, tentando vincenti poi andati a concludersi fuori. Nel secondo parziale Matteo spinge con il servizio mantenendosi aggrappato al giapponese fino al tie break, non senza lottare e senza spendere parecchio in quanto a energie. Sugita è però più cinico e maggiormente a suo agio sulla superficie, meno stanco (particolare non indifferente) dunque nei punti decisivi del tie break (dove i giocatori non risparmiano scambi in doppia cifra) e ha la meglio con il punteggio di 6-4 7-6(2). Finisce qui l’avventura malese per Matteo Donati che che dopo aver superato i due turni precedenti stacca un assegno di 1,560 dollari.
Sul campo n.1 si gioca in contemporanea anche l’altro turno di qualificazione che vede opposto l’italiano Luca Vanni ad un altro giapponese, il ventitrenne n.226 ATP Yasutaka Uchiyama. Nel primo set l’aretino classe 1985, più aggressivo, chiude agevolmente 6-3 con l’88% di punti al servizio, fra cui 6 ace. Nel secondo parziale il livello sembra più equilibrato, i due non si brekkano mai e mantengono le battute senza troppi grattacapi. Al tie break però Uchiyama fa il diesel e dopo un iniziale tentennamento recupera Luca (che era scappato 3-0 con tanto di mini-break) e va a chiudere beffando l’italiano per due punti con il punteggio di 7-6(5). Stessa trama anche nel terzo e decisivo set che vede tutti e due i giocatori sfruttare a pieno la superficie veloce del campo. I due arrivano 5-5 senza concedere break. Vanni è più aggressivo, prende l’iniziativa giocando vicino alle righe, mentre il giapponese è più attendista e spera nell’errore; alla lunga l’italiano accusa un po’ di stanchezza e cede il proprio servizio nel game decisivo per difendere il match, sul 6-5 in favore dell’avversario. Il match si chiude con il punteggio di 3-6 7-6 7-5 a favore del giapponese.
A seguire sul campo 1 l’alemanno (di origini russe) Mischa Zverev è impegnato in un apparente semplice primo turno contro il neo-zelandese Sitak (n. 1382 ATP) che gli tiene testa in ogni set. Il punteggio conclusivo è infatti di 6-4 7-5 in favore di Zverev. Il tedesco fa il bello e il cattivo tempo: serve potente e chiude subito a rete, chiama a rete l’avversario e poi lo passa con stupendi lob eseguiti con facilità impressionante, gioca vincenti di rovescio lungolinea ma poi si distrae commettendo errori gratuiti a pioggia.
Il match culmine della giornata vede opposti Nick Kyrgios al colombiano Santiago Giraldo (n.65 ATP). L’astro nascente australiano, attualmente fermo alla 41esima posizione del ranking, torna ai vecchi fasti demolendo (nel primo set almeno) il colombiano, che non riesce mai a trovare le armi sufficienti per arginare la furia australiana. Kyrgios lo ubriaca nell’ennesima versione del suo show, fatto di stop volley incrociate, violente volée a velocità supersonica, ace, diritti in salto da fondo campo, insomma, tutto l’armamentario di cui può disporre il giovane di Canberra e con cui quest’oggi ci ha ampiamente deliziato. Inutile dire, visto il punteggio, come lo stesso Kyrgios (come se non bastasse il resto) abbia pensato bene di correre da ogni parte del campo ribattendo qualsiasi palla di Giraldo, che con altri giocatori sarebbero stati colpi vincenti; se lo spagnolo giocava un rovescio incrociato profondissimo? L’australiano provvedeva a rincorrerlo eseguendo in spaccata un cross di rovescio lungolinea che sorvolava tutto il corridoio prima di depositarsi, alla modica velocità di circa 150 km/h, sopra l’incrocio delle righe. Questo per capire ancora una volta quanto questo giocatore possa essere imprevedibile e formidabile (può battere chiunque quando e come vuole). Nel secondo set Santiago Giraldo ha alzato definitivamente bandiera bianca, chiamando prima il medical time out sul punteggio di 2-1 per Kyrgios, per poi ritirarsi dal torneo per un indefinito infortunio.
Risultati:
Primo Turno:
B. Becker b. S. Groth 6-1 7-6(6)
[7] N. Kyrgios b. S. Giraldo 6-1 2-1 rit.
Qualificazioni:
[1] Y. Sugita [1] b. [5] M. Donati 6-4 7-6
[7] Y. Uchiyama b. [2] L.Vanni 3-6 7-6(5) 7-5
[4] M. Przysiezny b. [8] D. Nguyen 6-0 6-1
M. Zverev b. A. Sitak 6-4 7-6(5)
Aris Alpi