Il primo match di rilievo è quello del francese Jeremy Chardy (26 del ranking) che affronta sul centrale l’astro nascente Alexander Zverev. Il tedesco, n.78 atp, si trasforma in bombardiere aprendosi il campo con poderose sbracciate di diritto per poi instaurare col francese una feroce guerra dei rovesci che però viene spesso rimbalzato tre metri fuori dal campo. Chardy lo lascia andare e perde il primo set per 6-3. Il secondo parziale ha tutta un’altra storia da raccontare: in un primo momento il tedesco di origine russa continua a colpire aggressivo come nella prima parte di partita, trasformando per altro l’unica palla break concessagli da Chardy e volando sul 2-0 avanti. Qui avviene qualcosa di imprecisato; Zverev chiede il medical time out (sembra per un dolore ad un polso) da che tra l’altro non si riprenderà più del tutto. Dopo svariati minuti il match riprende e subito la musica cambia: Chardy appare rinvigorito mentre Zverev evidentemente dolorante e spompato. Il diciottenne di Amburgo miracolosamente mantiene la battuta portandosi sul 3-1, ma poi ha un crollo e non riesce a portare a casa più un game. Secondo Set Chardy 6-3. Il terzo e decisivo set si apre con la stessa tendenza del secondo, ovvero evidenziando tutte le lacune mostrate da Zverev dopo il time out medico; la fiducia del francese di conseguenza cresce e da qui ha modo di amministrare abbastanza tranquillamente fino alla chiusura del match, concluso con il punteggio di 6-2 nel terzo set in favore di Jeremy Chardy.
Benché il teenager tedesco nel terzo set tenti di lottare, negli scambi prolungati e nei game ai vantaggi il francese ha sempre la meglio. Quest’anno Jeremy Chardy arriva dalla sua miglior stagione di sempre, dopo aver intrapreso un ottimo cammino sul cemento americano (semifinali Montreal) può davvero continuare ad esprimersi a livelli sorprendenti in vista di un ben augurante 2016; tuttavia, trovo personalmente che se non fosse incorso l’infortunio a Zverev, il talentuoso diciottenne avrebbe sicuramente rischiato di portare a casa il match in due unici set. L’ammirevole tecnica di gioco sempre espressa dal giovane Zverev, il cui coach è il padre omonimo, già dal 2016 potrà dare del filo da torcere ai migliori al mondo, rischiando di ribaltare gli equilibri nei pressi delle prime posizioni del ranking. Speriamo che l’infortunio subito oggi non sia nulla di grave.
Per quanto riguarda le altre partite di 1° turno, sopravvivono Stepanek e Pospisil, opposti rispettivamente ai due samurai qualificati Sugita e Uchiyama. Il ceco, fra i pochi superstiti del serve&volley, volge alla sua ventesima stagione fra i professionisti (nel 2016), e sta cercando di costruirsi una classifica dopo i numerosi acciacchi degli ultimi mesi che lo hanno costretto a frequentare anche le piattaforme del circuito Challenger durante l’estate, e che forse gli permetteranno di competere ai massimi livelli per quel che sarà forse la sua ultima stagione da professionista, nel 2016, allo spegnimento delle venti candeline nel circuito ATP. Gli altri match hanno visto la caduta del vecchietto Nieminen che non riesce ad arginare l’energico Ito, 116 del ranking, mentre Radu Albot, promettente atleta georgiano, si mette in mostra eliminando il povero Troicki (n.5 del seeding) che nonostante la finale sull’erba di Stoccarda di quest’anno (persa con Nadal) non riesce più a trovare il tennis di qualche anno fa: cede in due set per 6-2 7-6 (5)
L’incontro culmine di 1° turno vede opposti il cipriota Marcos Baghdatis, che dopo la finale raggiunta al 250 di Atlanta (perdendo da Isner) vuole chiudere sulla stessa linea la stagione, e Nico Almagro, mina vagante in ogni torneo (a cui è stata concessa una wild card, è 77 ATP) che dopo aver vinto in scioltezza il Challenger di Genova poche settimane fa, vuole agganciare una buona classifica per poter competere nei maggiori tornei in vista del 2016. I due giocatori si sono incontrati solo una volta in carriera, nel 2012 al Roland Garros: ebbe la meglio Almagro in tre set. Il cipriota parte bene, incisivo a tutto campo, gioca una palla pesante che infastidisce parecchio il trentenne di Murcia che, già di per sé in difficoltà con le gambe, non riesce mai completamente ad organizzarsi al meglio nell’impatto con la pallina. Almagro sembra ingolfato, Baghdatis nel frattempo corre e porta a casa il primo Set per 6-3. Il secondo set ha tutta un’altra trama: Baghdatis gioca al massacro spingendo sul povero dritto dello spagnolo che però reagisce bene formulando alcuni vincenti di ottima fattura. Nel frattempo, sempre il trentenne di Murcia, non gradisce alcune chiamate dubbie del giudice di sedia e ferma il gioco per ben due volte contestando animatamente: tocca al cipriota intervenire per sedare la situazione.
Il gioco ricomincia, gli scambi sono equilibrati ed ogni game è lottatissimo finendo per far sì che i due perdano il servizio consecutivamente per ben due volte ciascuno: è tie-break. Qui lo spagnolo sfodera alcuni dei suoi assi nella manica (in primis il lungo linea di rovescio) che disturbano non poco Baghdatis che non può nulla: secondo set Nico Almagro, si va al terzo. Nel terzo e decisivo parziale Baghdatis, evidentemente più fresco del coetaneo spagnolo, riesce a esprimersi al meglio riprendendo da dove aveva finito il primo set; Almagro gli dà una mano ‘servicchiando’ a 160 kmh e non riuscendo mai a lottare. Il cipriota sfiora il cappotto e sul 5-0 l’iberico tiene finalmente il servizio anche se ormai è troppo tardi: finisce 6-1 in favore di Marcos Baghdatis. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando uno sconosciuto ventunenne proveniente da una piccola isola del Mediterraneo, sorprendeva tutti raggiungendo le finali degli Australian Open: era il 2006. Da quel momento Marcos Baghdatis non è più riuscito a ripetere le gesta che lo fecero conoscere al grande pubblico ed ora, notevolmente calato di peso e particolarmente ispirato, può davvero pensare di iniziare l’ultima parte di carriera regalandosi magari qualche risultato degno di nota.
Risultati:
R. Stepanek b. [Q] Y. Sugita 7-6(6) 6-0
M. Kukushkin b. [WC] R. Ramanathan 6-2 6-2
R. Albot b. [5] V. Troicki 6-2 7-6(5)
[6] J. Chardy b. A. Zverev 3-6 6-3 6-2
T. Ito b. J. Nieminen 6-2 7-6(3)
N. Basilashvili b. A. Nedovyesov 6-3 1-0 rit.
[8] V. Pospisil b. [Q] Y. Uchiyama 6-3 6-4
M. Baghdatis b. [WC] N. Almagro 6-3 6-7(5) 6-1
Aris Alpi