È stata emessa ieri mattina a Roma la sentenza della Corte d’Appello Federale della FIT in merito al caso scommesse. Prosciolto da ogni accusa di illecito sportivo Potito Starace, che sarà libero di riprendere l’attività agonistica essendo decaduta la radiazione. Rivista anche la sentenza di primo grado comminata a Daniele Bracciali lo scorso agosto. Tolta la radiazione, il tennista di Arezzo è stato condannato ad un anno di squalifica e al pagamento di una pena accessoria di 20.000 euro (dimezzata la multa precedentemente prevista). Una condanna comunque molto più mite rispetto alla radiazione che era stata decisa in primo grado, sollevando molti dubbi anche tra gli addetti ai lavori.
Infatti tutta la sentenza di primo grado si basava sul legame tra l’account Braccio2 e Daniele Bracciali: proprio questo era stato già portato all’attenzione della corte dagli avvocati dell’aretino, che dimostravano l’estraneità di tale account rispetto al giocatore; un fatto evidentemente decisivo per la sentenza di appello
Torna quindi al tennis giocato Starace, dovrà ancora attendere Bracciali, per il quale però l’anno di squalifica dovrà opportunamente essere retrodatato alla sua sospensione ma è comunque da escludere un appello in sede di Cassazione (sempre sportiva) per lui, in quanto tale ultimo grado di giudizio entra nell’ambito del solo aspetto formale del caso e non nel merito.
Sono ancora attese le motivazioni della sentenza. Contro i due tennisti azzurri, che si sono sempre dichiarati estranei alla vicenda e avevano appunto presentato appello contro quella durissima sentenza di primo grado, rimane aperta l’inchiesta penale della Procura di Cremona per il reato di associazione a delinquere.
Daniele Bracciali: “Ringrazio i miei avvocati Alberto Amadio e Filippo Cocco ed i miei consulenti Gen. Rapetto e Dr. Tura perché mi hanno sempre sostenuto ed assistito, fiduciosi che la Giustizia avrebbe riconosciuto che né io né Potito abbiamo mai alterato o tentato di alterare partite di tennis. Adesso riprendiamo a vivere con maggiore serenità e fiducia sperando che la gente capisca il significato di questa sentenza”.
Avv. Alberto Amadio: “Sono contento che sia stata riformata una sentenza di primo grado profondamente ingiusta per Daniele Bracciali; la vicenda ora viene totalmente ridimensionata posto che è stato affermato che non vi sono illeciti sportivi né consumati né tentati e sono convinto che la sospensione verrà ulteriormente ridotta o annullata completamente”.
Avv. Filippo Cocco: “Sentenza apprezzabile e di livello che finalmente restituisce dignità ai due tennisti, oggi un SMS lo mando io, al Generale Umberto Rapetto con scritto grazie”.
Generale Umberto Rapetto, consulente tecnico del team di difesa di Bracciali:“L’analisi professionale degli elementi informatici addotti a prova ha permesso di rilevare l’impossibilità di ricondurre al tennista i dialoghi telematici acquisiti nel corso delle indagini della Procura di Cremona. L’esplicitazione delle dinamiche di comunicazione ha agevolato i giudici nel riconoscimento dell’estraneità di Bracciali rispetto qualsivoglia condotta illecita inizialmente presunta”.
Vedi anche il commento del direttore Ubaldo Scanagatta alla sentenza emessa dal Tribunale FIT