R. Nadal b. S. Wawrinka 6-2 6-1 (Alberto Prestileo)
Delude la partita più attesa del giorno, colpa sicuramente di Wawrinka che gioca solo i primi quattro game dell’incontro in cui Rafa riesce a conquistarsi il break, dopodiché lo “Stan the Man” fa poco l’uomo questa volta ed esce mentalmente dal campo: non prende tempo tra un punto e l’altro, spara diritti e rovesci a casaccio (saranno 32 i suoi gratuiti contro i 16 di Rafa, su 102 punti complessivi) e di fatto regala la partita al maiorchino che infila un parziale di dieci giochi a uno senza troppi sforzi. Secondo qualche indiscrezione alla base di questo atteggiamento piuttosto irrispettoso dello svizzero non ci sarebbe un problema fisico vero e proprio, ma piuttosto un nervosismo verso gli organizzatori che avrebbero messo il suo incontro troppo presto rispetto a quanto chiesto dallo stesso Wawrinka, non permettendogli di recuperare dopo il durissimo match di ieri contro Marin Cilic. Sentiremo cosa avrà da dire Stan in merito in conferenza stampa e vedremo se soprattutto si scuserà per il suo comportamento.
A beneficiare di tutto questo è sicuramente una persona sola, Rafael Nadal che dopo aver interrotto ieri una striscia di cinque sconfitte consecutive con top-10, si prende una piccola rivincita su Wawrinka che lo aveva battuto nelle ultime due occasioni (Australian Open 2014 e Roma 2015), tornando in semifinale in un mille sul cemento dopo un anno e mezzo (Miami 2014). Domani affronterà Jo Wilfried Tsonga sul quale conduce 8-3 negli scontri diretti.
W. Tsonga b. K. Anderson 7-6(6) 5-7 6-4 (Marco Lauria)
Sapeva bene Tsonga che sarebbe stato un match totalmente diverso dai tre set giocati con Albert Ramos, pochi colpi a rimbalzo, un tennis essenziale, ridotto all’osso. Una sfida nella sfida per due giocatori tutt’altro che mono-dimensionali, ma che fanno del fondamentale di inizio gioco l’arma essenziale per sbaragliare la concorrenza. A spuntarla è stato il transalpino, complice il momento di smarrimento di Anderson nei primi giochi del terzo set. Poco lucido il sudafricano, a cui è mancata una buona dose di cinismo senza la quale ha compromesso un match che poteva forse chiudere in due set. La prima occasione di portarsi avanti è nel tie break del primo, ma sotto 5-1 Tsonga lascia andare il braccio e trova la risposta vincente con un meraviglioso cross di dritto. Il contraccolpo psicologico irrigidisce Anderson, che getta alle ortiche tre set point e concede la rimonta al francese. Il secondo parziale si apre come si era chiuso il primo, con il punteggio che segue il servizio sino al 6-5, quando finalmente lo spilungone sudafricano riesce a concretizzare la doppia opportunità di break e trascinare il match al terzo. La prima palla break per il francese arriva nel primo gioco del set decisivo, Anderson si prende una pausa al servizio abbassando percentuali e velocità. Tsonga latita, ma la rottura del sudafricano prosegue nel terzo game e il transalpino questa volta ne approfitta salendo 3-1. Il break rompe gli equilibri e lava le paure di Tsonga che si fa più aggressivo, senza però riuscire a strappare nuovamente il servizio. Anderson riprende coraggio e riesce sovente a dar del filo da torcere in risposta, così nel game decisivo il francese si ritrova sotto 0-30, ma riesce a sciogliere i muscoli ed accorciare le distanze trovando la prima. Anderson non tiene in campo un rovescio in avanzamento e porta Tsonga a due punti dalla semifinale. Una straordinaria stop volley e l’ennesimo ace sporco fanno il resto.
Risultati:
[8] R. Nadal b. [4] S. Wawrinka 6-2 6-1
[16] J.W. Tsonga b. [12] K. Anderson 7-6(6) 5-7 6-4