D. Kovinic b B. Jovanovski 6-4 6-7(2) 6-2
Nessuna delle teste di serie della parte alta del tabellone è andata oltre i quarti di finale, con la numero 1 Pennetta eliminata clamorosamente al primo turno dalla n°414 del mondo Kichenok.
Della morìa hanno approfittato alla grande Danka Kovinic, n°70 wta e prima montenegrina della storia a qualificarsi per il tabellone principale del Roland Garros, e la serba Bojana Jovanovski, che la segue di 15 posizioni nel ranking ed è stata abile ieri a sbarazzarsi della tds 5 Kiki Mladenovic. L’unico precedente di poche settimane fa è stato vinto nettamente dalla serba a Guangzhou ma oggi è Kovinic a partire meglio: Danka non mette molte prime ma ha un ottimo rendimento con la seconda, mentre la sua avversaria soffre molto in questo fondamentale e concede nel parziale ben cinque palle break. Il primo set vive comunque su numerosi errori da entrambe le parti ma alla fine è la montenegrina ad essere concreta nei momenti che contano e ad aggiudicarselo per 6-4.
Il secondo set vede sempre le contendenti avvitate alla riga di fondo a scambiarsi fendenti. Un break per parte tiene il punteggio in equilibrio fino al cinque pari. Qui Kovinic è brava ad annullare una palla break che avrebbe mandato l’avversaria a servire per il set e si va al tie-break. In questo momento Danka ha l’unico black out del match, sbaglia qualcosa di troppo, va subito sotto e cede il parziale per 7-2. Ma è solo un momento perché la serba apre al servizio il set decisivo e va subito sotto di un break. Kovinic restituisce immediatamente il favore ma si vede che il suo gioco è maggiormente incisivo, se lo scambio si allunga è sempre lei ad avere il sopravvento. Così un secondo break spinge la montenegrina sul 4-1. Il game successivo chiude di fatto il match. Danka serve e concede due palle break sul 30-40 e ai vantaggi che l’avversaria spreca colpevolmente (il primo con una steccata in risposta che manda la palla in tribuna). Kovinic ringrazia. Va sul 5-1 e chiude all’ottavo gioco col proprio servizio a zero. È finale per la tennista montenegrina che al termine dell’incontro si scioglie in lacrime.
[2] A. Radwanska b [3] K. Pliskova 6-3 6-1
Pugno di ferro contro guanto di velluto potrebbe essere il motto del secondo incontro. Nell’altra semifinale si affrontano Karolina Pliskova e Agnieska Radwanska, rispettivamente tds n°3 e 2 del seeding. Lo scontro di stili è notevole con la ceca che appoggia il suo gioco sulla potenza estrema dei colpi opposta ad una maestra del tocco di palla e dell’anticipo. Entrambe sono in piena corsa per accedere al Masters di Singapore, con Pliskova che cercherà ulteriori punti a Mosca dopo aver ottenuto una wild card in terra di Russia. Senza storia i precedenti, con la polacca vincente nei quattro incontri disputati, due dei quali quest’anno, con un parziale di otto set a zero.
La vittoria a Tokyo certifica lo stato di forma attuale di Radwanska, Aga si muove benissimo e questo le consente di colpire sempre in anticipo come piace a lei, togliendo tempo e ritmo alle bordate di Pliskova. La polacca parte alla grande mentre Karolina ha problemi con l’alzo del cannone ed allora è Aga a volare sul 4-1. Pliskova manca l’unica palla break concessa dalla polacca con un banale errore in spinta col dritto e così si arriva sul 5-2. La ceca serve per rimanere nel set e accorcia ma Aga oggi ha caviglie esplosive, riprende tutto e l’avversaria deve colpire due-tre vincenti di fila per fare il punto. Si arriva al game decisivo del set e la polacca mostra decisione e coraggio rimontando da 15-30 e 30-40 con due discese a rete. Manca un set point ma se ne procura un altro con sublime attacco in controtempo chiuso da una volée di rovescio. Ed è la volta buona perché la ceca affossa in rete un facile colpo in palleggio. 6-3 netto e meritatissimo dalla polacca che domina con tattica e completezza di gioco.
Pronti via e nel secondo set, aperto da Pliskova alla battuta, Aga va subito a doppia palla break sul 15-40. La seconda è quella buona e le consente di far gara di testa anche adesso. Un turno a zero conferma la fuga, con Karolina che da qualche minuto non centra più il campo. La ceca batte nel terzo game e esce dal match. Radwanska impartisce lezioni, non soffre neanche sulle rare prime dell’avversaria, vince un punto con un cross passante di rovescio che neanche McEnroe e porta il game ai vantaggi. Gli ultimi tre punti vanno così: errore in palleggio di Karolina per il 40 pari, vantaggio Polonia con un orribile smash scentrato e Aga fuori campo, break subìto mettendo fuori un rovescio in spinta. Ormai Pliskova avrebbe bisogno di un campo di polo per mettere la palla in campo e così Radwanska governa il punteggio con maestria, sempre in anticipo sui colpi e padrona della situazione. In un battito di ciglia Aga va 4-0 e poi 5-1, appoggiandosi ad una battuta che non sarà mai travolgente ma nelle ultime settimane ha trovato efficacia. Un terzo break chiude un incontro a senso unico.
“Ho giocato un match molto buono”, dichiara Aga al termine. Ce ne siamo accorti.