Di inchiostro sulla strabiliante stagione di Novak Djokovic se n’è già sprecato tanto in queste ore. Se n’è parlato ieri, se n’è parlato oggi e con ogni probabilità se ne continuerà a parlare anche nei prossimi mesi, ma adesso veniamo ai numeri. Djokovic, già primo (e ad oggi unico giocatore) a superare quota 16,000 a settembre 2011 dopo la vittoria allo US Open, con la vittoria di Shanghai, raggiunge quota 16,785 punti e non possiamo a questo punto esimerci dal fare un raffronto tra la stagione 2006 di Federer e gli ultimi 12 mesi del cyborg serbo. Federer nel 2006 raggiunse a fine stagione la quota record di 8,370 punti che, banalmente raddoppiati in virtù del cambio di criterio di attribuzione punti intervenuto a partire dal 2009, diventerebbero 16,740 punti, quindi Djokovic già con il semplice raddoppio di punteggi avrebbe superato il record di Federer. Ma andiamo ad effettuare un’analisi più approfondita, considerando i cambi di punteggio che hanno interessato ciascun torneo. A partire dal 2009 infatti le categorie dei tornei ATP hanno subìto delle modifiche nei nomi e nell’armonizzazione dei punti: i Master Series (davano al vincitore 500 punti) sono diventati ATP Master 1000, i tornei International Gold Series (attribuivano al vincitore 250 punti ad eccezione di Dubai e Barcellona che ne attribuivano 300 in virtù di montepremi più elevati) sono diventati ATP 500 (500 punti al vincitore indipendentemente dal montepremi) e i tornei International series (attribuivano al vincitore punteggi variabili da 175 punti a 250 sempre in base al montepremi del torneo) sono diventati ATP 250 (250 punti al vincitore sempre indipendentemente dal montepremi).
Questi i risultati ed i punteggi di Federer nel 2006 e nell’ultima colonna i punteggi che avrebbe ottenuto considerando il nuovo criterio adottato a partire dal 2009:
Federer arriverebbe quindi a 15,495 punti, ben al di sotto dell’attuale punteggio di Djokovic. Le uniche due anomalie si riscontrano per i tornei di Doha e e di Basilea che, pur essendo nella categoria degli International Series, attribuivano al vincitore 250 punti, quanti ne attribuivano sette dei 9 tornei International Gold Series. Basilea, con i cambiamenti del 2009 divenne un ATP 500 mentre Doha ha seguito la “regola generale” secondo cui un International Series equivale ad un attuale ATP 250 (stesso dicasi per Halle che attribuiva 25 punti in meno al vincitore e nella conversione è diventato ATP 250 e soltanto nel 2015 promosso ad ATP 500). E comunque, volendo anche considerare sia Basilea che Doha degli ATP 500 di fatto, il risultato sarebbe 15,995, ancora ben al di sotto dei 16,785 di Djokovic.
Ragionando al contrario, convertendo i punti attuali ai punteggi ante riforma, questi i punti ottenuti da Djokovic negli ultimi 12 mesi e nell’ultima colonna i punteggi che avrebbe ottenuto considerando il vecchio criterio adottato fino al 2008:
Pur non assegnando in fase di conversione punti per i risultati della Coppa Davis, Djokovic raggiungerebbe quota 8,670 quindi anche in questo caso il suo punteggio è maggiore di quello di Federer del 2006 (per quanto riguarda Doha, ricollegandoci a quanto detto per Federer, trattandosi di un International Series che attribuiva punteggi pari a quelli di un International Gold Series e quindi di un ATP 500, nella conversione dei punti per il quarto di finale Djokovic ci ha addirittura guadagnato).
In favore di Federer resta il numero di vittorie nel 2006, 92 (di cui due vittorie in Coppa Davis, una proprio contro Nole) a fronte di 5 sconfitte; Djokovic nel 2015 ha anche lui 5 sconfitte ma “soltanto” 73 vittorie che, in ipotesi di percorso netto a Parigi e alle finali di Londra (come nel 2014 che viene considerato oggi nel punteggio del ranking), potranno diventare 83 alle quali aggiungere una vittoria in Davis (Vilas nel 1977 arrivò a 134 vittorie in stagione ma erano diversi i tempi e l’organizzazione dei tornei). A confermare e blindare il dominio del serbo comunque anche il numero dei successi contro i top 10: 31- 4 per Djokovic negli ultimi 12 mesi (2 sconfitte con Federer, una con Murray ed una con Wawrinka), 19-4 per Federer nel 2006 (le sconfitte tutte contro Nadal).
ATP TOP 15
ATP RACE TO LONDON
La corsa alle Finals di Londra, a meno del clamoroso forfait di Andy Murray, sembra ormai cosa fatta. La sconfitta nella finale di Shanghai chiude le porte in faccia a Tsonga, che rende ben 945 a David Ferrer. Enorme il peso specifico dei due 0 dovuti alle assenze in Australia e a Key Biscayne a causa dell’infiammazione al braccio destro che lo ha costretto a saltare i primi mesi della stagione. Questa settimana Jo sarà a Vienna, mentre non risulta iscritto né a Basilea né a Valencia.
GLI ITALIANI
Pur essendo uscito al secondo turno a Shanghai Fabio Fognini sale di 4 posizioni nel ranking non avendo punti in uscita a differenza dei suoi vicini di classifica. Nella race sale a quota 1460 punti, che lo collocano al ventesimo posto. Questa settimana Fognini giocherà a Vienna (ATP 500), mentre la prossima settimana sarà a Valencia (ATP 250) e non a Basilea (ATP 500). La scelta di Fabio, che quest’anno ha già giocato 23 tornei, sembra mirata. Dal momento che al massimo possono essere conteggiati 4 tornei ATP 500 e, dovesse scartare già questa settimana i 90 punti di Barcellona, Fabio potrebbe approfittare di un’entry list non irresistibile e di un posto tra le teste di serie a Valencia per migliorare uno dei due quarti di finale di Umag e Kitzbuhel e raccattare qualche punto che gli consentirebbe con buona probabilità di chiudere l’anno in Top 20 (considerando i soli 10 punti che renderà nella settimana di Bercy).
Le anomalie nella stagione di Fognini diventano limpide consultando la tabella che segue: Fabio ha infatti conquistato oltre il 50% del totale dei suoi punti (1460) nei quattro 500 disputati, dove ha raggiunto due finali, ad Amburgo e Rio de Janeiro, la recente semifinale di Pechino e i quarti finale al Godò di Barcellona:
(a cura di Ciro Battifarano e Marco Lauria)