[1] R. Federer b. M. Kukushkin 6-1 6-2
Un Federer in palla fa il suo esordio nel torneo di casa con irridente facilità, opposto a Michail Kukushkin, numero 64 al mondo, apparso nulla più di un volenteroso sparring partner. Prima testa di serie qui sui suoi campi, dove ha collezionato 6 titoli e ben 11 finali, lo svizzero dimostra di aver superato la batosta di Shangai e quella prematura sconfitta. Si muove bene, i piedi girano come si deve, la condizione fisica pare eccellente. Quando è così il gioco scorre senza intoppi, visto che su quel braccio c’è ben poco da dire. Il povero Michail, nativo di Volvograd ma kazako di passaporto, può opporre solo un drittaccio potente che però si fa insicuro quando è costretto a giocarlo in movimento e va subito in apnea contro la varietà dei colpi del suo illustre avversario. Due break per set sono sufficienti a Roger per chiudere ogni questione, conditi da tutto il magico campionario srotolato davanti al suo pubblico. E quindi c’è posto per controbalzi, smorzate, attacchi in controtempo, volèe depositate sulla riga di fondo, anche il regalo finale dell’ultima specialità, risposta a 30 centimetri dalla linea di servizio con colpo di volo che scrive la parola fine. In totale si contano 25 vincenti, uno sproposito in soli 54 minuti di partita, oltre a 20 discese a rete, dato ormai consueto nell’ultima versione evolutiva del suo tennis. Non manca la solita statistica negativa: 13 palle break e solo 4 realizzate. Ma se così non fosse non si tratterebbe di Roger Federer. Ora lo attende Kohlschreiber che, sul veloce, resta un brutto cliente, nonostante i dieci precedenti siano tutti dalla parte dello svizzero.
[8] D. Goffin b. A. Seppi 3-6 6-4 6-4
Dura oltre due ore la tenace resistenza di Andreas Seppi al tennis pulito e geometrico di David Goffin, ma alla fine è costretto a cedere. L’altoatesino, numero 27 del mondo, non può dirsi certo fortunato fin dal sorteggio, avendo pescato in questo primo turno del torneo svizzero un tipo in fiducia come il belga, testa di serie numero 8 e diciassettesima posizione nel ranking, da cui peraltro le aveva appena buscate senza storia a Pechino. Eppure Andreas sembra non badare a questi discorsi, tanto è vero che parte forte, preciso e senza sbavature: un primo break in apertura, un secondo al quinto gioco e si porta avanti sul 4-1. Qui è costretto a cedere per la prima volta il servizio, subisce il ritorno di Goffin, ma ha comunque la forza di andare a chiudere dopo aver strappato la battuta dell’avversario per la terza volta. La sensazione che il belga stia salendo di livello è confermata dal prosieguo: piazza due break in successione, si distrae sul 4-1 e servizio, ma pareggia i conti sul 6-4. L’inerzia non cambia nella terza partita, il giocatore di Liegi va subito in vantaggio di un break e sembra ormai definitivamente in controllo. Andreas però non è certo un tipo che si batte da solo, rinviene fino al 4-4, pronto all’ennesima volata di una carriera costellata da match tiratissimi. Lo spunto finale però è del belga che vince il game decisivo sul servizio Seppi, va alla battuta sul 5-4 e chiude senza ulteriore patemi. Goffin, atteso in secondo turno da Mannarino, conferma la bontà del suo tennis plastico che sa dispensare con maestria se non sovrastato dalla potenza di quei giocatori a cui deve rendere chili e centimetri. Con tutta evidenza il nostro Andreas non rientra in questa categoria.
G. Dimitrov b. S. Stakhovsky 6-3 6-4
Esordio morbido nel torneo di Basilea per Grigor Dimitrov, sceso al numero 28 del ranking, opposto a Sergiy Stakhovsky, posizione 62 nella graduatoria mondiale. Il bulgaro, reduce da una stagione oltremodo deludente, a tratti disastrosa, non poteva pescare avversario migliore per esaltare il suo tennis attuale così vacillante. L’ucraino infatti, campione del politicamente scorretto a giudicare da certe inveterate uscite pubbliche, non si può definire allo stesso modo sui campi, laddove galleggia senza acuti, con l’unica eccezione di quell’incredibile match di Wimbledon contro un certo svizzero. Porta in giro un tennis classico d’attacco, con colpi piatti, ma senza vincenti che facciano davvero male e con troppi limiti in fase difensiva. L’ideale per il convalescente Grigor che può dipanare i suoi gesti talentuosi senza stress, libero di mente e di braccio. E così parte subito forte, break in apertura, in un amen è già sul 4-1 e senza altri sussulti chiude con facilità 6-3. Nella seconda partita Stakhovsky si fa più preciso al servizio, contiene i gratuiti e si spinge fino al 4-4; qui però il bulgaro si ricorda di essere stato il miglior prospetto degli ultimi anni e gioca due passanti di dritto di notevole fattura, strappa il servizio all’ucraino e si porta a casa la partita nel game successivo. È presto per dire se l’abbandono di coach Rasheed possa davvero rigenerarlo, ma il prossimo turno con Nadal potrà dare qualche informazione in più.
Altri match:
Vince John Isner in due set su Gulbis: primo set e immediato break di Isner nel secondo game alla seconda palla break, poi non si contano più break ma nemmeno palle break fino al nono game, quando Isner serve con successo per il match. Grande dominio dei servizi. Secondo set molto lineare, poche occasioni per chi risponde, una palla break per Gulbis nel sesto game, sciupata. Un’altra per Isner nel nono game, stavolta messa a segno, nel game successivo l’americano serve alla grande e si porta a casa il match. Vince Richard Gasquet faticando molto su Jiri Vesely. Primo set e break del francese nel secondo game, poi nell’ottavo game Gasquet ha tre set point per chiudere il match, che però non mette a segno sul servizio del ceco. Chiude allora col servizio nel game successivo. Secondo set di nuovo dominato dai servizi, e non si contano break e nemmeno palle break. Si va al tiebreak che Vesely fa suo strappando al francese due mini break a zero. Terzo set dove Vesely ha due palle break non sfruttate nel quarto game e Gasquet nel settimo, anche queste non chiuse. Si va quindi al decimo game dove Gasquet sul 30 pari si procura un’altra palla break, stavolta la sfrutta e chiude il match per 6 a 4. Ora Isner aspetta Kudla o Sock. Per Gasquet ci sarà Thiem.
Risultati:
[1] R. Federer b. M. Kukushkin 6-1 6-2
[8] D. Goffin b. A. Seppi 3-6 6-4 6-4
G. Dimitrov b. S. Stakhovsky 6-3 6-4
P. Kohlschreiber b. [Q] J. Janowicz 6-4 3-6 6-3
[6] J. Isner b. E. Gulbis 6-3 6-4
[Q] D. Lajovic b. A. Dolgopolov 6-4 2-0 rit.
[5] R. Gasquet b. J. Vesely 6-3 6-7(2) 6-4
Riccardo Urbani