B. Tomic b. F. Fognini 6-3 6-2 (Andrea Lavagnini)
In partenza è il solito Fognini visto a Valencia, sornione e scarsamente motivato a combattere. Tomic non fa niente di particolarmente esaltante o incontrastabile e si porta avanti di un break. Sul 4-2 l’australiano, che non ha fatto una figura migliore di Fabio a Valencia, imita l’azzurro e con un doppio fallo sulla break point cede il servizio. Fognini comincia a macinare un po’ di gioco e a far muovere Tomic, senza però trovare la giusta continuità, tanto che l’azzurro cede di nuovo la battuta. Tomic chiude 6-3 in 27 minuti ringraziando il suo avversario per i 17 errori e i 4 doppi falli.
Fognini dà l’impressione di voler essere da tutt’altra parte piuttosto che giocare contro il giovanotto australiano e infatti già nel terzo gioco del secondo set offre su un piatto d’argento 5 palle break commettendo ancora tanti errori. Tomic fa un po’ di complimenti e ci mette più del dovuto a conquistarsi il vantaggio, che poi raddoppia pochi minuti dopo per un 6-2 finale piuttosto umiliante.
A. Seppi b. P. Cuevas 7-5 6-3 (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)
Andreas Seppi vince finalmente un match di primo turno. Dopo quattro sconfitte consecutive (Pechino, Shanghai, Vienna e Basilea) ecco il primo successo al Masters 1000 di Bercy, contro Pablo Cuevas. Seppi aveva perso nei due precedenti, entrambi sulla terra battuta: ad Umago l’anno scorso e nella semifinale del challenger di Kitzbuhel nell’ormai lontano 2010. Un buon risultato quello di oggi; l’uruguagio è uno che non si batte da solo, corre, non molla mai.
Andreas parte per la verità un po’ contratto. “Mi muovo veramente male”, sono le sue parole rivolte nel cambio campo a coach Massimo Sartori, che sotto voce replica: “Mira gli angoli e tira forte”.
Detto fatto, Andreas entra sempre più in partita, si muove meglio. Sul 3-3 non chiude diverse palle break e Cuevas riesce a salire 4-3, proprio mentre in contemporanea sul campo centrale Fognini è sotto con lo stesso punteggio contro l’australiano Tomic. È in questo momento che Seppi dimostra di voler assolutamente giocare il secondo turno contro Roger Federer, per la quarta volta nell’anno dopo Melbourne, Indian Wells e la finale di Halle. Annulla due palle break a vantaggio di Cuevas e sul cinque pari allunga. L’inerzia del match si sposta dalla parte dell’italiano, che alla fine avrà nel set cinque palle break contro due del suo avversario.
Intanto arriva anche il capitano di Davis, Corrado Barazzutti, che ha abbandonato a sé stesso Fognini, che di entrare in partita con Tomic non ne vuole proprio sapere.
Andreas prende definitivamente il largo. Sbaglia un paio di diritti laterali, ma poi va rapido fino in fondo, manca il doppio break del 5-2 chiudendo comunque in tutta sicurezza 6-3, meritandosi il secondo turno con Roger Federer. Lo svizzero non è ancora arrivato a Parigi dopo la finale vinta ieri a Basilea contro Nadal. Match che verrà programmato con ogni probabilità per mercoledì.
B. Paire b. G. Monfils 2-6 7-6(7) 6-4 (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)
Benoit Paire si aggiudica il primo derby francese e domani affronterà Gilles Simon, nel secondo scontro transalpino in scena all’Accorhotels Arena di Parigi. Una partita dal doppio volto, dopo 46 minuti Monfils conduce 6-2 4-0, con Paire beccato dai fischi del pubblico. Ma quando tutto sembra ormai definito: “Ho perso un po’ di concentrazione – dichiara a fine partita di Monfils – quel tanto che è bastato perché Benoit incominciasse a prendere confidenza nel suo gioco. Da lì in avanti Paire ha espresso davvero un buon tennis. Questo match – continua Gael – è l’immagine della mia stagione, fatta di alti (Montecarlo, ndr) e tanti bassi. La peggiore della mia carriera”.
Era la prima volta in assoluto che i due francesi si incontravano, il tutto sotto la supervisione di Yannick Noah. A proposito del neo capitano della Davis francese, oggi pomeriggio ha catalizzato l’attenzione dei giornalisti per oltre un’ora. La sala stampa era piena all’inverosimile, un’interesse molto superiore a quello espresso il giorno prima per Djokovic. Noah vuole sacrificio in nome di un interesse comune: tornare a vincere, possibilmente subito, la Coppa Davis. Magari passando da una stabilità mentale dei suoi giocatori, quella che questa sera, per un motivo o per un altro, non hanno certo avuto né Paire, né Monfils.
L’inizio di Paire è caratterizzato da troppi rovesci fuori giri. Benoit non trova le misure e si esprime meglio di diritto. C’è qualche buon colpo di “fino”, soprattutto da parte di Gael, e molta “forza” a dare un po’ di spettacolo, in mezzo a tanti errori. Diversi gli smash al volo, l’ultimo nella palla set chiusa da Monfils.Nel secondo parziale la musica non cambia. Paire decisamente non c’è ed il pubblico lo fischia copiosamente. Sul 4-0 per Monfils, Benoit inizia addirittura a servire con un doppio fallo prendendosi ancora una valangata di fischi, ma si salva con un ace e da qui inizia a risalire la china. Benoit si carica da solo; dopo ogni punto fa vedere il “pugnetto” ed il pubblico ora lo osanna. Monfils cade nella trappola. Considera finita la partita, si rilassa un po’ e si fa recuperare in men che non si dica, tentando di salvare il set in extremis nel tie break, dove annulla ben tre palle set. Ma Paire è ormai salito in cattedra. Il numero 23 al mondo ha giocato quest’anno la sua miglior stagione, vincendo il suo primo titolo a Bastad e facendo finale a Tokio. E pensare che a Roma a maggio era partito dalle qualificazioni!
Nel terzo set c’è equilibrio. Paire non sbaglia praticamente più nulla ed il primo a mollare è Monfils. Subisce il break sul quattro pari e così, dopo due ore e tre minuti, ecco arrivare la resa finale di Gael. “Ora me ne vado in vacanza per due settimane. Devo riflettere su cosa dovrò fare da grande”. C’è molta rabbia da smaltire per tutta una stagione “mal gestita”. Intanto Paire ringrazia e giura che cercherà domani il secondo sgambetto in famiglia: Simon è avvisato.
G. Dimitrov b. [Q] P. Carreno Busta 6-4 6-1 (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)
Non si può valutare il grado di salute di Dimitrov da questo primo turno di Bercy. Carreno Busta non sta attraversando un buon momento; a Valencia ha giocato piuttosto male contro Cuevas ed è approdato nel main draw parigino grazie a un buon sorteggio nelle qualificazioni.
Il bulgaro, attualmente al numero 29 del ranking, ha comunque giocato bene, dettando legge da fondo campo. Più o meno una partita fotocopia del precedente match giocato dai due giocatori a Madrid nel 2014. Allora finì 6-2, 6-4 per Dimitrov. Lo spagnolo ha retto il confronto in parte solo nel primo set anche se ha subito lasciato per strada un break. Nel secondo set per Carreno Busta è stato impossibile andare oltre i quattro colpi senza commettere errori da fondo campo e dopo un ora e sette minuti Bercy è pronta per spegnere le luci. La giornata è finita. Per Dimitrov ci sarà ora un ostacolo di tutt’altro livello, al secondo turno affronterà il croato Marin Cilic.
Risultati:
D. Thiem b. A. Mannarino 6-2 5-7 6-2
T. Bellucci b. [LL] T. Gabashvili 6-4 6-4
B. Tomic b. F. Fognini 6-3 6-2
A. Seppi b. P. Cuevas 7-5 6-3
[Q] D. Lajovic b. [WC] N. Mahut 7-5 6-3
A. Dolgopolov b. J. Vesely 6-3 7-6(6)
[Q] A. Bedene b. [Q] M. Granollers 7-5 7-6(4)
B. Paire b. G. Monfils 2-6 7-6(7) 6-4
L. Mayer b. M. Klizan 6-4 6-3
G. Dimitrov b. [Q] P. Carreno Busta 6-4 6-1