Guarda il tweener al volo di Grigor Dimitrov
[7] R. Nadal b. [Q] L. Rosol 6-2 6-2 (da Parigi, Laura Guidobaldi)
Con una stretta di mano a dir poco glaciale, Lukas Rosol rivela tutta la sua contrarietà per aver subito una sconfitta tanto netta quanto immediata. Quest’oggi Rafa Nadal fa un sol boccone dell’avversario ceco che, alcuni giorni fa a Basilea, lo aveva invece così tanto impegnato, strappandogli perfino un perentorio 6-1 e combattendo fino al tie-break del terzo set.
Ma oggi è tutta un’altra storia. Il maiorchino travolge un Rosol fallosissimo e alquanto spento, macinando da fondocampo con le sue solite e impietose uncinate. Nulla da fare per Lukas che si arrende con un doppio 2-6 in 1 ora e 1 minuto. Rafa sembra prendere sempre più confidenza con le condizioni indoor, anche se “le condizioni qui a Bercy sono simili a quelle di Basilea e non sono sicuro che una superficie più lenta sia meglio per me” ha dichiarato lo spagnolo nella conferenza stampa post match.
Dopo una performance più che positiva a Basilea – fermato solo in finale da Roger Federer – il n. 6 del ranking inizia alla grande la corsa parigina di Bercy, ritrovando le migliori sensazioni e una combattività e una precisione degne dell’ex n. 1 del mondo. Ora lo attende il vincente tra Kevin Anderson e Dominic Thiem. “Ho disputato un match solido” continua Nadal “senza tanti errori. È stato un buon match e tutte le vittorie sono importanti“.
[2] A. Murray b. B. Coric 6-1 6-2 (da Parigi, Laura Guidobaldi)
Una dolce vendetta oggi per Andy Murray. Il campione scozzese infatti quest’oggi non ha lasciato scampo a Borna Coric che, nel loro ultimo confronto in quel di Dubai lo aveva dominato per 6-1 6-3. Oggi, con uno score quasi identico, 6-1 6-2, Andy lo liquida senza colpo ferire. In grande spolvero il n. 3 del mondo che riesce a dominare il campo per tutto il match, aggressivo e centrato.
Nell’atmosfera sempre più soft della nuova Accor Hotels Arena, Borna, che compirà 19 anni tra 10 giorni ed è il più giovane top 50 del circuito (n. 46), non è mai riuscito ad entrare in partita. Nonostante la grinta e la volontà di ferro che lo contraddistinguono, i tanti errori e la costante pressione dell’avversario non gli hanno permesso di poter salire in cattedra e condurre il gioco.
Ora per lo scozzese un’anteprima di Coppa Davis perché il suo prossimo avversario sarà il belga David Goffin, vittorioso su Dusan Lajovic con un doppio 6-2.
Andy si è dichiarato estremamente soddisfatto della performance di oggi: “Ho giocato un buon match e ho servito bene. Sentivo di poter gestire bene la palla in campo. Ho variato il gioco, è stato un buon match“. Il prossimo avversario di Andy sarà David Goffin, prima di ritrovarsi l’uno contro l’altro nella finale di Coppa Davis: “Certo, è una cosa positiva giocare contro di lui anche se poi sulla terra le condizioni saranno molto diverse. È un giocatore molto solido, non è altissimo ma ha una buona mano ed è molto rapido“.
[6] K. Nishikori b. J Chardy 7-6(4) 6-7(6) 6-1 (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)
Match d’esordio difficile per il giapponese Nishikori. Anche gli scontri diretti, due vittorie ciascuno, sono lì ad indicarlo. Il giapponese, numero 7 al mondo, non è in gran forma ed il match lo fa all’inizio soprattutto il francese. È Chardy a comandare di più il gioco, ma è anche il giocatore più falloso. Nel box del francese, numero 32 ATP, anche Mouratoglou, il coach di Serena Williams, grande amico di Jeremy. Il disegno è chiaro, essere il più aggressivo possibile e Chardy lo esegue a tratti alla perfezione, aiutato dal suo potente servizio. Il primo set va però al giapponese al tie break. Nel secondo non ci sono break e si arriva ancora sul sei pari. Qualche palla break per entrambi non realizzata, con il francese che comunque appare in grado di ribaltare la partita. Sul 5-3 nel tie break ha due servizi per chiudere il set, viene recuperato, ma poi, sul 7-6, piazza una battuta solo appena sfiorata da Nishikori e allunga il match. Per la verità solo di poco. Nishikori mette la quinta e Chardy sente troppo la pressione e si scioglie in un batter d’occhio. 4-1 per il giapponese, che chiude molto rapidamente 6-1. Per il giapponese negli ottavi di finale un altro francese, Richard Gasquet, che in due set ha superato l’argentino Mayer.
G. Dimitrov b. [12] M. Cilic 7-6(3) 7-6(2) (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)
Uno dei match più interessanti ed avvincenti di questo inizio del torneo di Bercy. Relegato sul numero 1, ma seguito da diversi addetti ai lavori, come Norman, tecnico di Wawrinka, accanto a Vittorio Selmi, road manager dell’ATP il cui motto è “Non si deve vedere tutto, ma soltanto il meglio”. E Vittorio dimostra ancora una volta di essere un grande intenditore: il Dimitrov di oggi vale senza dubbio questa affermazione.
Aggressivo, preciso, molto forte mentalmente, Grigor non ha mollato praticamente nulla al campione degli Us Open 2014. Preoccupato anche il coach di Ferrer (che negli ottavi attende il vincitore di questo incontro), al mio fianco durante tutto l’incontro. Non ha staccato gli occhi dal bulgaro nemmeno un istante. Mentre Ivanisevic appare alquanto perso e anche lui impotente di fronte alla prestazione del bulgaro. E così l’ottavo di finale tra Ferrer e Dimitrov si annuncia già come un big match, tra due tennisti che dimostrano di essere tra i più in forma di questo finale di stagione. Battere Cilic non è mai semplicissimo. La partita è dura, molto fisica ed il piccolo campo numero uno amplifica tutte queste sensazioni. Il pubblico è a diretto contatto con i giocatori e si schiera nettamente dalla parte del bulgaro che aveva già battuto il croato nell’unico precedente ad inizio 2014 a Brisbane: allora fu un doppio 7-5, oggi un doppio 7-6. Se Carreno Busta era di fatto un avversario troppo leggero per capire lo stato di forma di Dimitrov, l’esame Cilic è stato superato a pieni voti. Ora la prova del nove contro il mai domo Ferrer.
[13] J. Isner b. [Q] A. Bedene 6-3 7-6(3) (da Parigi, Roberto Dell’Olivo)
John Isner mette fine al buon torneo del britannico Bedene, che dopo aver superato le qualificazioni, aveva anche eliminato al primo turno lo spagnolo Granollers. Una sconfitta dal sapore dolce, con tanto di complimenti dal suo staff a fine partita. “The last match of the season” sospira Aljaz, che, al suo primo incontro con big John, non ha certo sfigurato. Anzi, nel secondo set ha giocato alla pari (non ci sono stati break), alternando palle senza peso con poco rimbalzo a giocate ad effetto come due splendidi pallonetti, non facili da effettuare sul court numero uno, tra il tetto non troppo alto e i due metri abbondanti dell’americano. Americano che alla fine mette in campo la sua arma migliore, ovvero il servizio, per superare il suo esordio del master 1000 parigino. Nel tie break del secondo set è davvero impossibile effettuargli anche un solo mini break. Ora Isner può guardare rilassato il primo match del programma serale tra Seppi e Federer. Chi vince affronterà agli ottavi proprio il numero uno degli Stati Uniti e attuale numero 13 al mondo.
Risultati:
[6] K. Nishikori b. J. Chardy 7-6(4) 6-7(6) 6-1
[16] D. Goffin b. [Q] D. Lajovic 6-2 6-2
[10] R. Gasquet b. L. Mayer 6-2 7-5
G. Dimitrov b. [12] M. Cilic 7-6 (3) 7-6(2)
[2] A. Murray b. B. Coric 6-1 6-2
[13] J. Isner b. [Q] A. Bedene 6-3 7-6(3)
[7] R. Nadal b. [Q] L. Rosol 6-2 6-2
[5] T. Berdych b. [Q] E. Roger-Vasselin 6-3 4-6 7-5
V. Troicki b. [15] F. Lopez 6-7(7) 7-5 6-4
[9] J.W. Tsonga b. R. Bautista-Agut 6-2 6-2
[11] K. Anderson b. D. Thiem 6-7(3) 7-6(4) 7-6(5)