Il campione del Roland Garros ’83 sostiene che le regole per la selezione dei giocatori subiranno qualche cambiamento: “So che alcuni giocatori, dopo un certo numero di anni, non hanno sempre la giusta attitudine sul campo quando vestono la maglia della nazionale francese. Penso che qualche volta siamo andati un po’ sotto gli standard che dovremmo tenere, così ho detto ai giocatori che il loro comportamento suggerisce che non sono pronti. A livello finanziario può essere interessante per un giocatore disputare certi tornei. Dal momento in cui abbiamo deciso che uno degli obiettivi è vincere la Coppa Davis, bisogna fare questo tipo di sacrificio. Il tennista che, la settimana successiva alla Coppa Davis, disputerà un torneo su una superficie diversa da quella del match di Davis, non sarà convocato”.
Noah chiarisce anche che si aspetta giocatori disposti a giocare tutti e tre i giorni del turno: “In un Grande Slam, non abbiamo mai visto nessuno giocare la semifinale per poi non giocare la finale solo perché era stanco”.
Molto importante per Noah anche il tema della leadership: “Il mio principale obiettivo è quello di responsabilizzare un po’ tutti, per mostrare a tutti i giocatori che sono stati convocati che sono selezionabili e, affinché ci siano dei risultati, per me non ci devono essere convocazioni politicamente corrette. Quando si incominciano a fare dei compromessi, si perde l’autorità e la leadership, lo spirito di squadra. Il mio metodo di selezione deve essere compreso da tutti per prima cosa. Non ci saranno sorprese da parte dei giocatori. Questo è ciò che devo chiarire con loro”.
Marco Cassarino