[1] V. Williams b [3] K. Pliskova 7-5 7-6(6)
Le protagoniste di oggi si incontrano per la prima volta in carriera nella finale del controverso WTA Elite Trophy di Zhuhai, chiamato di volta in volta Master B, piccolo Masters o Masterino.
E quando hai troppi soprannomi forse la tua identità non è ancora ben definita..
Chi vince entra nella top-ten, Karolina Pliskova appare tesa e concentrata e nel tunnel che conduce al campo scambia solo qualche parola di circostanza col giornalista di turno mentre Venus si intrattiene di più avendo anche la cortesia di un lieve sorriso. L’ingresso sul centrale è salutato con calore moderato dal pubblico presente, niente di paragonabile al boato che accoglie Li Na quando la ex-pro compare per il sorteggio di inizio match.
Williams serve per prima e si va subito ai vantaggi ma due prime pesanti la tolgono d’impaccio. Venus va veloce, nel secondo gioco sale fino a 0-40 con una stop volley e un lungo linea vincente ma Pliskova rimonta e pareggia con un ace seguito da un tracciante di rovescio. Si scambia poco ma quel poco avviene a velocità supersoniche, fra continui ohhh di meraviglia del pubblico che fatica a vedere la pallina. La prima impressione è che Venus sia più sciolta e convinta, i suoi colpi sono profondi ed è lei a fare e disfare alternando vincenti a qualche errore banale. Però detta lo scambio, accorciando a rete appena può e recuperando bene sulle bordate della ceca. Incontra bene la prima palla dell’avversaria e brekka nel terzo game confermando per il 4-1 con un ace. Pliskova non trova il tempo giusto nei colpi, commette molti errori perché la palla di Venus torna indietro troppo in fretta non dandole il tempo di trovare la posizione.
La statunitense ha un irreale 100% in risposta e Karolina per tenere la battuta deve risalire da 15-40 con due prodigi, annullare una terza opportunità con un ace e una quarta attaccando prima di andare 2-4. E qui il tennis, gioco del diavolo, ci mette lo zampino. Venus è andata sempre a palla break, avrebbe potuto essere 5-1 o addirittura 6-0 ma perde la battuta a zero rimettendo in gioco l’avversaria. Il salvataggio del sesto game ha svegliato del tutto la ceca che adesso ci crede e sfrutta i primi errori in misura di Williams per pareggiare a quattro. L’aggressività è la chiave giusta per Pliskova che spara due risposte invisibili, va 15-30 ma Venus si salva con tre prime consecutive, una a 187 kmh. Il livello di gioco ora è altissimo, la ceca colpisce più piatto, la palla di Williams invece ha un pizzico in più di rotazione ma rimane molto pesante. Karolina spinge con coraggio e non si allontana dalla riga di fondo controllando un paio di controbalzi da applausi, il punteggio rimane in equilibrio ed è lei ad avere un’occasione d’oro nell’undicesimo game. Venus serve e alterna aces a quasi 190 kmh ad errori banali. Una gran risposta porta la ceca a 30-40 ma lei spreca, la statunitense sale 6-5 e questo sarà il momento decisivo. Nella pausa al cambio campo Pliskova non riesce a dimenticare l’occasione mancata e va sotto 0-40. Il falco salva il primo set point ma l’ennesimo errore di un game sciagurato consegna il set a Venus.
Il parziale vinto la tranquillizza e lei torna ingiocabile al servizio ma Pliskova non è da meno e il punteggio rimane in equilibrio senza occasioni concesse per i primi quattro games del secondo set. Williams mostra più variazioni con la prima palla, ora lavorata, ora piatta e alterna bene le direzioni mentre Karolina si affida di più alla potenza pura. Nel quinto gioco l’equilibrio si spezza di colpo in modo inaspettato, la statunitense va facile sul 40-15 ma tre errori consecutivi, uno gravissimo, consegnano il break alla ceca che conferma subito dopo ai vantaggi e va sul 4-2. Ma Venus è una campionessa realizzata quando Pliskova è ancora “in fieri” e allora la statunitense dà tutto nell’ottavo game, sale 15-40, la ceca gioca con coraggio e pareggia ma ai vantaggi è condannata da due dritti consecutivi che rimbalzano nello stesso punto. Lunghi di un centimetro. Venus avverte che questo è il momento, tiene il servizio e va avanti, l’avversaria è fredda nel pareggiare con un turno tenuto a zero grazie alla prima palla ma lei non rallenta e sale ancora 6-5. Pliskova in questa occasione si mostra dura come il granito, va 0-15 con l’ennesimo dritto sbagliato ma chiude gli occhi e continua a tirare, trovando dei gran vincenti che rimandano tutto all’extra set. Ed è spettacolo.
I primi tre punti sono vincenti di dritto, la ceca si stacca per prima sul 4-2 sfruttando un errore di direzione nel passante di Venus ma la statunitense riequilibra vincendo uno scambio meraviglioso fatto di cross e contro-cross. Quando sembra in controllo Venus commette un grave doppio fallo che manda Karolina sul 5-4 con due battute a disposizione ma non è finita, anzi. Pliskova mette fuori un dritto perché rompe le corde, spara un vincente per arrivare a set point ma mette fuori del solito centimetro il dritto successivo. Williams non la perdonerà più. La statunitense va a match point con una prima a 187 kmh chiusa da un dritto lungolinea e in risposta è eccezionale a tenere su un potente attacco dell’avversaria e a passarla con un dritto incrociato in corsa dopo una volée incerta. Applausi.