Poco più di una settimana prima della finale di Davis che vedrà impegnate Gran Bretagna e Belgio sulla terra battuta di Genk, l’ITF ha ufficializzato la propria “sentenza” riguardo al caso Aljaz Bedene, il giocatore sloveno naturalizzato britannico (che ha già giocato in Davis con la Slovenia in tre occasioni) No.45 del mondo, riguardo la possibilità di schierarlo nella weekend conclusivo della stagione tennistica in corso: la decisione verrà presa nel marzo del 2016, negando di fatto la possibilità a Bedene di partecipare alla competizione.
Andy Murray, impegnato questa settimana alle ATP Finals, ha espresso il suo parere sulla questione: “Posso comprendere la frustrazione che starà provando Bedene in questo momento.”
L’attuale No.2 britannico, residente nel Regno Unito dal 2008, si è appellato al fatto che il suo passaporto è stato depositato prima del cambio della regola, avvenuta ad inizio 2015, che impedisce ad un tennista di giocare per due nazionali di Davis differenti.
Bedene ha provato a far valere i propri diritti a Praga, insieme ai legali della Lawn Tennis Association, senza però ricevere risposta positiva dall’ITF. Per Murray: “Il fatto che sia andato fino a Praga per sentirsi dire di non aver preso una decisione la considero una mancanza di rispetto. Avrebbero potuto dirgli prima di non averla presa, e sarebbe potuto rimanere a casa.”
Murray ha approfondito il discorso in questi giorni a Londra, spesso sollecitato dai cronisti in conferenza stampa, soprattutto per quello che riguarda l’occasione per la squadra britannica di riportare in patria l’insalatiera dopo quasi 80 anni.