Nonostante un bel pomeriggio di sole a Modena, c’è tanta gente fuori dal Palapanini per vedere le vecchie glorie del tennis – John McEnroe, Mats Wilander, Henri Leconte e Sergi Bruguera – in azione nella seconda e ultima tappa italiana de “La Grande Sfida”, un evento valido per il circuito senior della ATP, il Champions Tour. In particolare pare che molte persone abbiano aspettato fino all’ultimo minuto per acquistare i biglietti. Alla fine però il palazzetto dello sport della cittadina emiliana è quasi completamente esaurito, per la gioia degli organizzatori.
Prima che comincino le partite e quando gli spalti sono ancora semi-deserti, John McEnroe è già in campo per palleggiare insieme ai partecipanti all’iniziativa “Gioca con il campione”. Giovani e meno giovani hanno l’opportunità di scambiare alcune palle con il leggendari giocatore americano. A scaldare definitivamente la leggenda del tennis statunitense ci pensa Leonardo, un talentuoso tennista di solamente 15 anni. “Come é stato avere dall’altra parte della rete un uomo che ha fatto la storia del tennis?” “È stato bello ma ogni tanto mi venivano dei nodi allo stomaco”. “Ma quante partite hai visto di McEnroe?” “Zero”. “E allora non sarebbe stato più emozionante giocare con un campione del presente come Nadal?” “No, no è stato bellissimo”. Beata giovinezza.
Piano piano il Palapanini si riempe e anche le personalità di spicco prendono posto a sedere. In rappresentanza delle autorità giungono il presidente regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli e l’assessore allo sport Giulio Guerzoni. Successivamente fanno il loro ingresso sugli spalti Nicola Pietrangeli e Lea Pericoli la coppia d’oro del tennis azzurro, impeccabili come sempre.
L’esibizione è inaugurata dalla finale per il terzo e quarto posto tra Leconte e Wilander. Il francese è un intrattenitore nato e fa subito divertire il pubblico con un imitazione di Nadal. Ma lo svedese, ex n.1 al mondo fa sul serio conquistando un combattuto primo set per 7-5. Leconte, pur non smettendola di scherzare – ad un certo punto sale addirittura su un auto parcheggiata a bordocampo e suona il clacson – riesce ad innalzare il proprio livello di gioco, mettendo a segno tanti vincenti spettacolari. Il transalpino domina il secondo parziale per 6-2. Si va così al super tiebreak dove a spuntarla è un concentrato Wilander per 10 punti a 5.
Molto meno goliardica l’atmosfera nella finalissima, che vede opposti John McEnroe e Sergi Bruguera. Bruguera, vincitore di 2 Roland Garros in carriera, pare leggermente contratto ad inizio match e un iper-competitivo McEnroe ne approfitta per portarsi sul 3-0. Il primo set segue i turni di servizio e, seppur con qualche difficoltà nell’ultimo gioco, la leggenda del tennis a stelle e strisce lo chiude per 6-3. Il secondo set è più equilibrato e i colpi in top-spin di Bruguera si rivelano più incisivi. McEnroe però non molla e continua a deliziare il pubblico con dritti rovesci tanto puliti quanto precisi. Sul 3-2 in favore dell’iberico, Mac si innervosisce ed grida il tanto celebre “You cannot be serious!” all’arbitro. Il pubblico, che già parteggia per lui, va in visibilio. McEnroe piazza il break nel nono gioco e poi conclude la contesa con autorità sul proprio servizio per il 6-3 6-4 finale. È lui il trionfatore della quarta edizione de “La Grande Sfida”. Tutti in piedi per questo fenomeno di 56 anni che non smette mai di stupire. Il premio gli viene consegnato dal sindaco di Modena.
Mentre il pubblico si appropinqua verso l’uscita ed inizia la caccia agli ultimi autografi disponibili, noi andiamo a scambiare quattro chiacchiere con l’uomo che sta dietro a questo evento: Ernesto De Filippis, amministratore delegato di MCA Events. “C’era tanta gente nel palazzetto. È soddisfatto?” “Sì molto. Sono soddisfatto soprattutto per come ha risposto la città anche se non avevo dubbi. Devo essere onesto: Verona è una città in cui è stato più difficile lavorare. A Modena abbiamo avuto un grande successo. Ho lavorato benissimo sia con l’amministrazione che con la federazione e mi sembra che la gente si sia divertita.” “Di preciso quanti biglietti avete venduto oggi?” “Abbiamo fatto 4300 ingressi su 5000 posti di capienza.” “Pensa che l’interesse sia cresciuto, soprattutto dopo il trionfo di Flavia Pennetta agli US Open? “Io sono anni che organizzo questa tipologia di eventi. Questa è la quarta edizione de “La Grande Sfida”. Questa federazione sta lavorando benissimo. 10 anni fa si convertivano i campi da tennis in campi da calcetto e ora è il contrario. Sono segnali importantissimi e fanno capire l’interesse per il tennis, che non è nemmeno legato al testimonial. Nonostante la mancanza di tennisti italiani di vertice, gli Internazionali di Roma aumentano ogni anno le presenze.”
Ci avviamo anche noi verso l’uscita. Una signora afferma “Mi sono proprio divertita, è stata una bella manifestazione”. In molti si fiondano sul piccolo negozio che vende gadgets per comprare un ricordo di questa bella giornata. Ci sono padri e figli. I padri si stupiscono della smagliante forma fisica dei loro coetanei. McEnroe ha impressionato tutti come sempre per tecnica e determinazione. I figli probabilmente sono meno coscienti di quanto grandi in passato siano stati i giocatori che si sono avvicendati in campo. Ma sembrano comunque estremamente divertiti. E questo è ciò che conta di più.