La specialità del doppio ormai da tempo è relegata a contorno del singolo in tutti i tornei, dagli Slam ai Challenger, per via dell’assenza dei giocatori migliori. Una tendenza che con gli anni si è sempre più consolidata, al punto che Rino Tommasi descrive il doppio come “malato terminale”. Se sono definibili in questo modo, spietato ma del tutto realistico, il doppio maschile e quello femminile, allora il doppio misto è da indicare come un defunto da tempo immemore.
Diversi anni fa, durante la telecronaca di un match povero di emozioni e colpi di qualità, Gianni Clerici cominciò uno dei suoi racconti tanto affascinanti quanto avulsi dalla partita che stava seguendo. Il “Dottor Divago” si concentrò sul doppio misto, sottolineandone l’importanza storica nel nostro sport: “Oggi non lo segue nessuno, ma il doppio misto ha dato nel corso degli anni un contributo importante allo sviluppo del tennis”. A quel punto intervenne Tommasi, sarcastico e diretto come sempre: “Certo Gianni, ogni volta che la coppia di doppio misto ha deciso di allargare il rapporto dando alla luce un futuro grande giocatore”.
Quando però si parla di Olimpiadi, specie negli ultimi anni, i giocatori e le giocatrici più forti non rinunciano alla possibilità di conquistare una medaglia, per il prestigio personale e della loro nazione. Dopo il più volte auspicato connubio tra Roger Federer e Martina Hingis, un’altra coppia di grande fascino potrebbe materializzarsi.
Garbine Muguruza, infatti, è stata insignita della medaglia di bronzo al merito sportivo dalle istituzioni spagnole, dopo la grande stagione disputata (finale a Wimbledon e successo nel Premier Mandatory di Pechino) e dopo avere chiarito definitivamente l’intenzione di rappresentare la Spagna e non il Venezuela (sua terra d’origine) nelle competizioni in cui si gioca per il proprio paese, come la Federation Cup e le Olimpiadi.
In quella sede, a una precisa domanda l’iberica ha dichiarato: “Mi piacerebbe moltissimo giocare il doppio misto di Rio 2016 in coppia con Nadal, potremmo fare grandi cose insieme!”
Anche se l’efficacia di una coppia di doppio non è mai garantita dalla sommatoria del valore di due singolaristi, non è escluso che alle prossime Olimpiadi potremmo assistere a un torneo di grande fascino. Se Federer dovesse accettare l’invito della Hingis e se Nadal e la Muguruza decidessero davvero di partecipare insieme, perché non sognare un effetto cascata che spingerebbe ad esempio Novak Djokovic e Ana Ivanovic a costituire un’altra coppia di grande valore? A quel punto, la nostra Roberta Vinci non sarebbe motivata a fare gli straordinari tirando per la maglietta Simone Bolelli? E lo stessa voglia non sfiorerebbe anche Fabio Fognini e Sara Errani?
È chiaro, al momento sono solo fantasie, ma si sa, l’appetito vien mangiando…