Leggi l’intervista post-partita di Roberta Vinci.
Il primo match di giornata a Brisbane vede scendere in campo Roberta Vinci e Dominika Cibulkova per il loro nono confronto in carriera (l’italiana conduce nei precedenti per 5-3). Si gioca in un clima piuttosto umido e col campo coperto (con una copertura piuttosto “artigianale” che darà infatti segni di cedimento sul finire del match) a causa della pioggia.
Cibulkova parte al servizio e quasi subito si intuisce che per lei non sarà una giornata facile; la numero 38 del ranking WTA, in difficoltà sul servizio, offre palle break alla Vinci la quale si vede annullare le prime tre, per poi andare a segno alla quarta. Il gioco si sviluppa sostanzialmente sulla diagonale sinistra, con la slovacca che prova a sfondare, con alterne fortune, sul rovescio tagliato della Vinci che inizialmente fa un po’ fatica a trovare il ritmo su quel colpo. Roberta conferma comunque il break ottenuto in apertura recuperando da 0-30 e sfoderando anche un ace di seconda. Cibulkova reagisce e vince il gioco successivo tenendo il servizio e sembra intenzionata a spingere nel tentativo di fare la partita e mettere pressione, ma non riesce a contenere gli errori gratuiti e a raccogliere punti sulla propria seconda di servizio, mentre Roberta, pur con ancora qualche errore di troppo, sembra più sciolta e inizia anche a deliziare il pubblico con ottimi tocchi a rete. Sul 3-1 l’italiana e numero 15 al mondo ha altre due palle break: sfrutta la prima e vola sul 4-1 con doppio break. Una Cibulkova in confusione e oltremodo fallosa (soprattutto con il dritto) chiama immediatamente il coach in campo. Roberta non si scompone e anzi alza ancora l’asticella del proprio tennis: alla ripresa del gioco tiene la battuta a 30 e nel game successivo si procura un set point sul 30-30 con un bellissimo dritto in lungolinea; Cibulkova lo annulla bene, ma subito l’italiana con un lob in corsa da applausi se ne procura un altro e stavolta, fulminando con la risposta di dritto la seconda palla dell’avversaria, si aggiudica il set: 6-1 in poco più di mezz’ora di gioco.
Il secondo parziale si apre sulla falsariga del primo. Roberta va subito sul 1-0 tenendo il servizio, mostrando sempre più agio anche nel dritto (colpo che per buona parte del primo set aveva funzionato a singhiozzo) e nel game successivo con un passante di rovescio e una risposta di dritto vincenti si porta 0-30, e una facile volée le offre 3 palle break: basta la prima alla Vinci per staccarsi anche ad inizio secondo set. Già spalle al muro la Cibulkova tenta una reazione, si procura subito una palla del contro break immediato che spreca con una volée non impossibile in rete; Roberta ne concede un’altra che annulla con un ace e alla fine, nella lotta, al diciottesimo punto del game, tiene il servizio e vola 3-0. Momento importante del match perché la Cibulkova sembrava aver ritrovato qualche colpo convincente e verve agonistica. La slovacca infatti accusa il colpo dell’occasione mancata e concede a propria volta due palle break consecutive sul 15-40, ma Roberta non riesce ad infliggere il colpo del k.o. definitivo; tuttavia un dritto sparacchiato lungo dalla Cibulkova offe un’altra chance all’italiana, che stavolta senza neppure giocare (complice l’ennesimo doppio fallo della slovacca) si prende il break e con grande solidità difende la battuta successiva a 15, scappando sul 5-0. La numero 38 del mondo riesce ad evitare il “cappotto” conquistando il secondo game della sua partita, ma nel settimo gioco la Vinci riprende il filo del discorso, tiene il servizio a 15 e, con un altro ace (saranno 6 sul tabellino) si aggiudica set e match: 6-1 6-1 lo score finale.
Al netto della pochezza odierna della Cibulkova, davvero troppo fallosa e confusionaria (certamente anche per merito della Vinci), una bella prova di Roberta che ha costruito la propria vittoria su una grande concretezza e solidità mentale (basti pensare che tutti e sei i giochi del match decisi ai vantaggi sono stati appannaggio dell’italiana), unite ad una battuta che ha funzionato egregiamente e ai colpi di classe che sono soliti illuminare le partite di Roberta. Probabile sfida ai quarti con un’agguerrita Victoria Azarenka che non giocherà il big match di domani contro Simona Halep (la rumena si è infatti ritirata dal torneo per un infortunio alla gamba) e affronterà invece la lucky loser Bonaventure.
Nel secondo match di giornata si affrontano Anastasia Pavlyuchenkova e Alize Cornet. I precedenti non sono incoraggianti per la francese numero 43 al mondo, che ha perso tutti e quattro i confronti diretti giocati in carriera contro la russa, riuscendo a strapparle un solo set.
Pavlyuchenkova pare voler confermare i pronostici, parte bene, ottiene il break nel terzo game e lo conferma, issandosi sul 3-1. Cornet appare quasi sempre in balia della pesantezza di palla della russa che però non si dimostra concreta, sbagliando molto, spesso su palle facili. Cornet tiene la battuta 3-2, ma non sembra avere una strategia di gioco o le armi necessarie a fronteggiare con continuità la potenza dell’avversaria e subisce un secondo break nel settimo gioco. La francese non si accende, Pavlyuchenkova non si distrae e chiude il set 6-2 in 39 minuti.
Il copione del secondo set non sembra mutare più di tanto, ma qualche errore di troppo della russa, numero 28 del ranking, insieme alla sempre viva voglia di lottare della Cornet, regalano alla transalpina un inizio incoraggiante, che la vede scattare sul 3-0 in apertura di parziale. La differenza per la Cornet la fa soprattutto la percentuale di prime palle di servizio: desolante il 27% col quale aveva chiuso il primo set, e impressionante la percentuale messa in mostra ad inizio secondo (un clamoroso 93% che si stabilizzerà poi a fine set su un pur ottimo 72%). Grazie a questo dato in netto miglioramento la francese riesce, seppur a fatica, a difendere il break per poi volare sul 5-1 e chiudere il set col servizio a disposizione: 6-1 il risultato e partita rovesciata rispetto al primo parziale, con una Pavlyuchenkova a tratti spaurita e una Cornet ringalluzzita e capace di giocare vincenti e muovere bene il gioco.
Il match viene lungamente interrotto per pioggia prima del set decisivo e alla ripresa la partita è equilibrata, almeno fino al sesto gioco, quando la giocatrice russa ottiene un break che conferma subito agilmente, allungando sul 5-2. La Cornet tiene la battuta nel game successivo e sfruttando un paio di indecisioni dell’avversaria, si riprende il break, ma al momento di servire per pareggiare i conti qualcosa si inceppa, la Pavlyuchenkova ritrova un paio delle sue terribili accelerazioni e chiude il set per 6-4, approdando ai quarti.
Doveva essere il torneo dell’esordio stagionale per Maria Sharapova, invece il forfait annunciato all’ultimo minuto dalla bella siberiana (problema all’avambraccio destro), ha costretto gli organizzatori di Brisbane a recuperare una lucky loser da spedire in campo contro Elena Makarova. È stato comunque un derby russo, dato che è toccato alla giovane Margarita Gasparyan (classe ’94 e numero 61 delle classifiche) prendere il posto di Masha. Nonostante una buona prova da parte sua (che l’ha vista battagliare e aggiudicarsi anche il secondo set per 6-2), alla fine è la Makarova a spuntarla al terzo set, dopo ben due ore e quindici minuti.
Il programma odierno si chiude con l’incontro di secondo turno tra Samantha Stosur e Carla Suarez Navarro, nelle premesse e nei precedenti (3-2 per l’australiana il computo degli H2H) un match da giocare alla pari. La partita però inizia in modo tutt’altro che equilibrato, soprattutto per demerito della Stosur, che vede l’avversaria scappare in un batter d’occhio sul 6-1 3-0; qui la numero 27 delle classifiche e beniamina di casa riesce finalmente a reagire, rianimata e sostenuta dal pubblico gioca finalmente bene, ma la Suarez in risposta sul 5-4 ha un match point che viene però annullato con autorità. Il tie break sembra il giusto epilogo e così avviene. Qui l’australiana gioca in modo quasi perfetto, colpendo bene sia di dritto che di rovescio: il tie break è suo per 7-3. Si va al terzo, ma Sam non riesce a cavalcare l’onda e il vento del match che sembra tutto a suo favore si affievolisce; la Suarez riesce così ad aggiudicarsi il set finale per 6-4, senza rischiare praticamente nulla.
Risultati:
[8] R. Vinci b. D. Cibulkova 6-1 6-1
A. Pavlyuchenkova b. A. Cornet 6-2 1-6 6-4
E. Makarova b. [LL] M. Gasparyan 6-4 2-6 6-3
[6] C. Suarez-Navarro b. S. Stosur 6-1 6-7(3) 6-4
Marco A. Costantino