La lunga stagione tennistica del circuito maggiore, apertasi come da tradizione sul versante asiatico- australiano con i tornei di preparazione al primo Slam stagionale di Melbourne, si chiude per i colori azzurri con una settimana che regala poche gioie e diverse delusioni (bilancio finale di 3 vittorie- 6 sconfitte per gli uomini, 2- 3 per le donne, per un poco lusinghiero 5-9 complessivo).
Con il numero 1 azzurro Fabio Fognini che ha preferito programmare il suo esordio stagionale ad Auckland la prossima settimana (dove è sesta testa di serie ed affronterà al primo turno Joao Sousa) gli altri tennisti italiani classificati nella top-100 del ranking Atp sono andati tutti in Qatar per partecipare al ricco torneo di Doha (1.200.000 dollari di montepremi, pur essendo “ solo” un 250). Purtroppo, però, Seppi, Bolelli, Lorenzi e Cecchinato hanno totalizzato un desolante poker di sconfitte al primo turno, al termine di match combattuti e terminati al terzo set, ma pur sempre persi. Il rammarico maggiore viene dalla sconfitta rimediata da Andreas: non solo perché quella contro il 25 enne Berankis è l’unica delle quattro in questione arrivata contro un avversario peggio classificato nel ranking (questa settimana il lituano era all’ottantacinquesima posizione) e col quale aveva tra l’altro vinto gli unici due precedenti. La sconfitta fa male soprattutto perché l’altoatesino non è riuscito a sfruttare la sesta testa di serie con la quale era entrato in tabellone e perde così i 90 punti ottenuti lo scorso anno nel torneo arabo (quando si arrese in semifinale a Berdych).
Le buone notizie arrivano da Luca Vanni e Thomas Fabbiano: il sesto ed il settimo giocatore italiano nel ranking Atp, hanno puntato con successo sulla trasferta nell’India meridionale per giocare a Chennai, dove hanno saputo sfruttare un campo di partecipazione non irresistibile (solo due giocatori, Wawrinka e Paire, tra i primi venti) per togliersi importanti soddisfazioni. Se il trentenne aretino eliminando al primo turno in due set il tedesco Struff (107 della prima classifica del 2016) ha ottenuto la sua sesta vittoria nel circuito maggiore tra Atp e Master 1000 e conquistato punti preziosi per avvicinarsi al suo best ranking (100), il ventiseienne di Grottaglie non dimenticherà mai il torneo indiano. Fabbiano, difatti, partendo dalle qualificazioni, dove ha superato due turni, prima ha sfruttato un buon sorteggio sconfiggendo all’esordio nel tabellone principale l’altro qualificato, lo slovacco Kovalik (256 al mondo), poi ha centrato la vittoria sin qui più importante della carriera, battendo in due soli set al secondo turno il trentaduenne lussemburghese Gilles Muller, numero 38 del ranking Atp. Purtroppo per il pugliese, Benoit Paire nei quarti si è rivelato avversario ancora di caratura superiore, ma Thomas lascia l’India portando con sé le prime vittorie nel circuito maggiore, tanta fiducia, punti pesanti e fondamentali 12.000 euro per finanziarsi questa stagione che potrebbe rivelarsi decisiva per tentare l’agognato salto tra i primi cento.
Sul versante femminile, dovendoci abituare a malincuore a non cercare più nelle entry list dei tornei la nostra eroina Flavia Pennetta e con Karin Knapp ancora assente dalle competizioni per recuperare appieno dall’operazione al ginocchio dello scorso settembre (risulta però iscritta agli imminenti Australian open), la stagione delle nostre azzurre top 100 è iniziata per tutte con la scelta d’iscriversi al ricco (1 milione di dollari di montepremi) torneo Premier di Brisbane. Le buone notizie vengono esclusivamente da Roberta Vinci: la tarantina al quindicesimo posto del ranking Wta e nostra effettiva numero 1 (sebbene la classifica ufficiale ancora consideri la Pennetta), ha superato in rimonta all’esordio, dopo tre set e due ore ed un quarto di gioco, la serba Jelena Jankovic, numero 21 al mondo e per lei sempre avversario molto ostico (Roberta aveva perso cinque dei sei precedenti scontri diretti). Non soddisfatta, la Vinci, generalmente mai a suo agio nei tornei d’inizio anno australiani, ha liquidato la pratica Dominika Cibulkova (con la quale era sotto 2-3 nei confronti diretti sul cemento all’aperto) con un nettissimo doppio 6-1. Purtroppo, arrivata ai quarti, la recente finalista degli Us Open si è dovuta arrendere al ciclone Azarenka, dalla quale ha perso nettamente 6-1 6-2, risultato comunque molto simile a quelli che la bielorussa ex numero 1 al mondo ha utilizzato per vincere poi il torneo senza perdere un set.
Solita prova con troppi alti e bassi invece per Camila Giorgi, la quale, contro un avversario molto difficile come la Kerber (la tedesca numero 10 al mondo arriverà poi in finale nel torneo) va avanti di un set e fa match pari nel secondo parziale: dopo l’interruzione per pioggia sul 4-3, la marchigiana dal suo ritorno in campo non vince più un game. Camila si è detta in conferenza stampa post-match molto fiduciosa sulla stagione appena iniziata e soddisfatta per come si è preparata nell’off-season per affrontarla: la speranza di tutti gli appassionati è che abbia ragione, visti anche i lampi di pura classe sciorinati nel suo esordio contro la Kerber. La vittoria di oggi a Hobart, contro un’avversaria non facile come la kazakha Diyas, magari può essere un buon viatico per l’Australian Open.
Delude invece Sara Errani: la bolognese, che a Melbourne deve difendere i 130 punti del terzo turno raggiunto lo scorso anno, non entra mai in partita contro Belinda Bencic: la teenager svizzera al quattordicesimo posto del ranking, le rifila un netto 6-1 6-2 in meno di un’ ora di gioco. Sara, legittimamente o meno, si è fatta più notare per i suoi tweet contro i ritiri pre- match che falsano i tabelloni che per il match. L’argomento è sicuramente importante per la credibilità del circuito femminile, ma l’atteggiamento testimonia un nervosismo che auspichiamo sin dalla prossima settimana sappia convertire nella straordinaria grinta in campo, caratteristica fondamentale che l’ha portata sino al numero 5 del ranking Wta.