Uno dei risultati che più mi ha fatto personalmente piacere, alla fine della scorsa stagione agonistica, è stata l’affermazione alle WTA Finals di Singapore di Agnieszka Radwanska, anche se ai danni della simpaticissima Petra Kvitova.
Immancabile, di conseguenza, il mio pellegrinaggio mattutino all’allenamento della talentuosa testimonial Lotto, che non avevo ancora visto da vicino qui, e come immaginavo, ne è valsa abbondantemente la pena. La prima cosa che salta all’occhio guardando Aga palleggiare da due metri è che è bellissima: tennisticamente bellissima, intendo, anche se è pure una ragazza molto graziosa, dai modi e dagli atteggiamenti gentili e sorridenti per di più. Ma ritorniamo alla tecnica: sulla quale c’è onestamente poco da dire, la facilità e la pulizia dei gesti, e la rapidità e la leggerezza dei passi e degli spostamenti, sono esemplari.
In ogni istante Aga comunica una sensazione di controllo del proprio corpo, anche nelle esecuzioni più spinte o quando è in recupero o fuori equilibrio. In occasione del già citato successo al “Masters femminile” avevo analizzato i “numeri” che riesce a fare colpendo da praticamente inginocchiata, ma guardiamo qui insieme come gioca “in scioltezza”, non in emergenza o in anticipo estremo: l’eleganza, l’armonia di ogni movimento è uno spettacolo per gli occhi. In testa al pezzo, uno smash a rimbalzo da metà campo: non seve commentare la bellezza del gesto, ricorda un lanciatore di giavellotto, roba da scultura greca classica.
Qui sopra, dritti bassi da fondocampo, nell’ultima immagine a destra un impatto avanzato da manuale, equilibrio più che stabile, spinta dal basso e trasferimento del peso con grandissima naturalezza.
Qui sopra, dritti alti in accelerazione, la foto a destra fa vedere molto bene l’asse di equilibrio che rimane perfettamente centrale anche mentre sta eseguendo un finale a tergicristallo molto deciso a seguito di uno swing a tutto braccio. Grazia e forza nella stessa immagine, una ballerina classica.
A proposito di finale e di swing a colpire, qui sopra sempre accelerazioni in pressione da fondo con il dritto, a sinistra la perfetta posizione di caricamento, racchetta verticale, e mano sinistra che guida e accompagna la torsione del busto-spalle, a destra vediamo molto bene il caratteristico accompagnamento di Aga quando spinge con poca rotazione, il piatto corde dà quasi l’impressione visiva di una “scucchiaiata” (ma verrà ben chiuso sopra il colpo con la rotazione interna dell’avambraccio).
Lo vediamo meglio qui sopra, Aga sta aggredendo palle più corte, in avanzamento e in attacco, ottima la spinta dei piedi che la manda a “galleggiare” sul colpo, e come detto la copertura sopra la palla e il conseguente controllo lo ottiene con rotazione dell’avambraccio, non è un vero “windshield wiper”, a ottenere la massima scorrevolezza della testa della racchetta.
Qui sopra, infine, sempre in attacco da tre quarti campo, ma di rovescio, a sinistra la bella rotazione delle spalle a chiudere il finale, e a destra, come nel caso del dritto, vediamo il perfetto allineamento, parallelo al terreno, della racchetta e delle braccia, anche da un’immagine statica si percepisce chiaramente quanto Aga riesca ad andare attraverso la palla, davvero efficienza cinetica al massimo, tutta l’energia possibile viene trasferita sulla palla senza sprecarne un grammo. Fantastica Agnieszka.
Contro le bombe di Serena non è bastato, ma rimane una delle “manine da tennis” più sensibili che abbia visto da anni.
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