Come descriveresti l’esperienza della tua prima semifinale Slam?
Ero molto, molto contenta di come mi sentivo in campo, non ero nervosa, mi sentivo a mio agio. Sono scesa in campo avendo in mente solo di voler competere al meglio delle mie possibilità.
Credo che lei abbia fatto appena 11 errori non forzati in tutto il match.
Questo è probabilmente molto per lei! (Ride). È una giocatore incredibilmente difficile da affrontare, una delle più costanti del tour e questo non è un segreto per nessuno. Ti costringe a lottare su ogni singolo punto e ha sicuramente giocato con un po’ più di esperienza di me. Ma mi sono goduta il match e non vedo l’ora di giocare di nuovo. Sto già guardando avanti, al mio prossimo torneo.
Devi essere molto orgogliosa di quello che hai fatto.
Sì, sono davvero felice per essere riuscita a competere giorno dopo giorno. A questo livello sei costantemente messa alla prova per superare i tuoi limiti e ho fatto un sacco di nuove esperienze che mi permetteranno di migliorare.
È un’occasione persa aver mancato una finale Slam oggi?
Non credo di aver perso l’occasione. Ho affrontato una giocatrice migliore che ha giocato un’ottima partita e ha conquistato la finale. Io ho preso molte cose positive da questa esperienza, ecco quello che penso.
Sotto di 0-3 hai dato prova della tua capacità di continuare a lottare; era un momento difficile.
Sì, è stata una dura battaglia e ho fatto un buon lavoro per recuperare il punteggio in quel primo set. Ma in generale ho apprezzato tutto il mio viaggio in Australia, in Cina, poi Hobart, sono convinta delle mie possibilità e ora voglio andare avanti.
Quanto è realistico pensare che Angelique possa battere Serena sabato?
Lo scopriremo sabato. Questo è tutto quello che ho da dire.
Ora ti senti di appartenere al gruppo delle migliori?
Io non penso di far parte di un gruppo. Cerco solo di migliorarmi, non è così che vedo la mia carriera e la mia vita. Continuerò a lavorare duro per provare a migliorare le cose che voglio migliorare e continuare a godere di quello che sto facendo.
Hai ancora intenzione di giocare la Fed Cup?
Sì, ma ho bisogno di vedere quanto riesco a recuperare, valutare il mio stato di forma e poi prenderò la migliore decisione possibile.
Se vai, guarderai a questa esperienza, anche se sarà molto diverso dal giocare una semifinale Slam sulla Rod Laver Arena?
Se vado, vado per godermela. Ho rappresentato la Gran Bretagna per un certo numero di anni in Fed Cup. Ho giocato ogni singola fase, zona o gruppo che abbiamo avuto e sarò circondata da un sacco di brave persone.
Dopo la Fed Cup, che tornei hai in programma?
Acapulco, Monterrey, Indian Wells e Miami.
Immagino che sia stata una fortuna avere tre Murray in giro per il torneo. Qualcuno di loro ha parlato con te, non necessariamente per darti consigli, ma per sostenerti?
Non ho potuto parlare molto con Jamie o Andy perché i nostri programmi erano diversi e non usiamo ovviamente lo stesso spogliatoio. Non ho davvero avuto la possibilità di fare conversazioni approfondite con loro, ogni volta che li ho visti è stato di sfuggita, tipo ”Ben fatto, buona fortuna” e un po’ di chiacchiere..
È diverso tornare a casa dall’Australian Open dopo aver perso al primo turno di qualifica e tornare con il risultato di quest’anno?
Non è molto diverso. Io non vedo l’ora di tornare a casa per vedere la mia famiglia, che rimane la stessa. Vado a casa a vedere i miei genitori, trascorrere del tempo nel mio letto, che è sempre lo stesso.
Confronto tra delusione e realizzazione?
Dipende da cosa si intende per delusione. Come ho detto, io non vivo la mia vita basando la mia felicità o la mia gioia sulle mie vittorie o sconfitte. Se riesco realizzare quello su cui sto lavorando, poi torno a casa felice.
Traduzione di Maria Cristina Graziosi