Anche il tennis, mutuando dal golf, avrà la sua Ryder Cup, cioè la Rod Laver Cup, ogni anno anziché ogni due come la Ryder Cup, ma non nell’anno delle Olimpiadi. Un team Europa contro contro un team che rappresenta il Resto del mondo. Il tutto dovrebbe svolgersi a settembre, nel corso di un long-weekend di 3 giorni, ogni giorno 3 singolari e un doppio. Se ci fosse equilibrio alla fine, dopo 12 incontri, sul 6 pari si giocherebbe un doppio decisivo.
Ogni team potrà schierare 6 giocatori, 4 in base al ranking ATP, due a scelta del capitano.
Il rischio, oggi come oggi, è questa nuova Rod Laver’s Cup, abbia poco più del valore di un’esibizione. Ma sia Laver sia Federer, auspicano che questo non accada. Ucciderebbero la manifestazione ancor prima di aiutarla a nascere.
Però i diritti tv di una manifestazione del genere varranno più di quelli di una Coppa Davis che, di fatto a livello globale, interessa quasi unicamente le nazioni che giocano la finale.
Se così non fosse, per intendersi, i costi sarebbero esorbitanti e la tv federale Supertennis non potrebbe permettersi di acquistarli nonostante la megalomania dei nostri dirigenti.
Ogni nazione oggi come oggi mostra gli incontri che riguardano i propri tennisti e, in genere, non gli altri.
Ci vorranno anni prima che possa imporsi come manifestazione davvero valida.
Fino a poco tempo fa non ci sarebbe stata gara: i Fab Four sono tutti europei, e un team che schierasse Djokovic, Federer, Nadal e Murray, più Wawrinka, non avrebbe avuto rivali. Ma adesso, con l’anagrafe che non aiuta Federer, la salute e il fisico che non aiutano Nadal, ecco che un team formato da Nishikori, Raonic, Isner, Kyrgios, Anderson, Tomic, potrebbe essere sufficientemente competitivo. E i tre punti del doppio potrebbero anche avere un peso importante.
Dietro all’organizzazione del nuovo evento, il management group “Team 8” di Roger Federer, Tony Godsick (il marito di Mary Joe Fernandez) in testa. Lui ha raccontato che questa era una fissazione di Federer e che fin dall’inizio l’idea era di onorare l’unico tennista che fin qui è stato capace di conquistare due Grand Slam, Rod Laver.
“Rod Laver è un campione che mi ha sempre ispirato – aveva detto in un’intervista Federer l’altro giorno – penso sia importante che ci sia un rapporto con le leggende di questo sport e Rod Laver spicca fra tutti per i suoi risultati, per il suo modo di essere, per tutto. Ecco come è nata l’idea di dare alla Coppa il suo nome e anche di dare a lui l’incarico di nominare i capitani che selezioneranno i giocatori di ciascuna squadra”.
Sarà infatti Rod Laver, 77 anni e 4 più giovane di Ken Rosewall, a selezionare i due capitani di team Europa e team Resto del Mondo.
Dopo aver scambiato due chiacchiere con Ken Rosewall l’altro giorno, ecco che cosa dice Rod Laver: “E’ un grande onore per me aver dato il nome a questa nuova competizione. Oggi l’Europa guida il tennis mondiale (Nishikori n. 7, Isner è n.11, Anderson n.12, Raonic è n.14 ma salirà dopo questo Australian Open, Tomic è n.17, Sock n.22, Kyrgios è n.30; n.d.r. UBS), ma in avvenire potrebbe diventare una competizione molto equilibrata. E’ un concetto nuovo per il tennis, unico. Non ho mai visto la Ryder’s Cup dal vero, ma l’ho seguita in tv ed ha sempre avuto un grandissimo seguito, i golfisti la sentono moltissimo, e la vince il team che schiera i giocatori con i nervi più saldi. Nel golf il “mentale” è fondamentale, quasi ancor più che il tennis”.
Naturalmente anche Tennis Australia, si è accodata, in aggiunta al business-man brasiliano Jorge Paulo Lemann.
Il progetto prevede che ogni anno la sede sia diversa, nel 2017 in Europa al coperto, nel 2018 in un luogo internazionale non europeo (dipenderà da chi offrirà più soldi…pecunia non olet).
Se leggerete i miei recenti articoli sulla necessità di cambiare la formula della Coppa Davis, o almeno qualcosa, vedrete come io abbia sostenuto da tempo come l’immobilismo dell’ITF sotto la presidenza Ricci Bitti – che ha continuato a declamare il grande successo della Coppa Davis sebbene a livello di diritti tv e di copertura media internazionale fosse inesistente e fosse assurdo che la nazione “campione del mondo” (così la definivano soltanto i dirigenti del Paese che la vinceva, un po’ come la Fed Cup) potesse restare in carica anche per solo due mesi, potendo essere eliminata già a febbraio _ non ha aiutato.
Godsick e Tennis Australia si sono ora affannati a precisare che questa Rod Laver’s Cup non è concorrente della Davis, “perchè questo nuovo evento si esaurisce in un weekend, mentre la Davis va avanti per quattro settimane e tutto un anno”, ma vedrete che in termini di audience tv, la Laver’s Cup nell’arco di pochi anni potrebbe arrivare a surclassare la Davis. Non dico decretandone la morte, ma certo aiutandone una progressiva svalutazione, soprattutto se i più forti tennisti del mondo giocassero tutti la “Rod Laver’s Cup” e snobbassero invece la Coppa Davis…come la maggior parte di essi ha preso a fare una volta che l’hanno vinta una volta.
Come saprete, ad esempio, né Roger Federer né Stan Wawrinka giocheranno il primo turno di Davis 2016 a marzo a Pesaro contro l’Italia.
Come funzionerà il discorso premi e punti? Nella Ryder’s Cup essere chiamati a far parte di un team è un tale onore che i giocatori selezionati giocano gratis.
Secondo Godsick la Laver Cup pagherà soldi alle squadre ma non un ingaggio ai giocatori perchè accettino di far parte dei team. Se si sentiranno onorati di essere scelti bene, sennò peggio per loro. Ma sarà più facile per loro l’idea di rendersi disponibili per un weekend che per quattro.
Occorrerà vedere in tutto questo, però, come reagiranno gli altri gruppi manageriali che stanno dietro agli altri giocatori: l’IMG, che rapprenta Djokovic per esempio, sarà a favore o contrario?La stessa Federazione Internazionale, ora che ha nell’americano David Haggarty il successore di Francesco Ricci Bitti alla presidenza, si è mossa per parlare con Godsick e Federer il quale ha commentato: “Il calendario è così affollato che qualsiasi nuovo evento crea problemi e tutta l’impalcatura preesistente comincia ad agitarsi e a scuotersi. Qualunque cosa nuova crea onde che scuotono il sistema…ma non è detto che qualunque cosa nuova abbia conseguenze negative. La storia della Coppa Davis è incredibile – ha voluto rassicurare Haggerty un diplomatico Federer – e non verrà cancellata da questo nuovo evento. Non credo che i due eventi andrebbero in contrapposizione…sono due eventi a squadre questo sì, ma multinazionali e con ben diverse occupazioni di calendario, un weekend contro quattro”.
Roger Federer e il suo management vorrebbero chiaramente ottimizzare – i soldi non bastano mai! -la prevalenza dei tennisti europei sul resto del mondo in questo periodo storico. E Federer sostiene che “sarebbe eccitante, ad esempio, vedermi giocare in doppio al fianco di Rafa Nadal, Andy Murray o Novak Djokovic, con i quaei non ho mai giocato, e darsi il “dammi cinque” fra noi. Penso che alla gente piacerebbe un sacco”.
Ovviamente Godsick spende solo parole a favore: “Per il tennis diventerebbe un evento più importante mediaticamente che un torneo qualsiasi del circuito, e aiuterebbe la popolarità del tennis sul piano mondiale”.
Tutto ciò detto e raccontato, io fino a che non vedrò questa Laver Cup cominciare davvero, per ora resto scettico sul suo vero avvio.