da Sofia, Ivan Mrankov
Hai esordito disputando un match straordinario in risposta. Il tuo avversario ha iniziato con due ace 235 e 236 Km/h. Hai avuto paura all’inizio o sapevi che sarebbe arrivato il tuo momento?
Sapevo che serve molto bene, che tira molto forte la prima. Abbiamo giocato contro alcune volte per cui sapevo che poteva essere un avversario pericoloso. Non mi aspettavo di iniziare così ma alla fine sono riuscito comunque a brekkarlo subito nel primo game rimontando da 40-0. Sono stato sempre sopra durante tutto il match, anche nel secondo l’ho brekkato subito quindi era anche un po’ più facile giocare, ero sempre tranquillo. Una prima partita buona, ho giocato un match solido, rispondendo tanto soprattutto sulla seconda. Ho perso pochi scambi da fondo campo, e questo è positivo. In questi giorni in allenamento ho avuto qualche difficoltà, non avevo una grande sensibilità, la palla mi volava via spesso, era difficile da controllare. Sono condizioni un po’ diverse, speriamo di giocare sempre meglio.
Hai risposto con alcune risposte vincenti anche a delle sue prime intorno ai 230 Km/h per cui la superficie smorza abbastanza la palla?
Sì, non è veloce, senza dubbio la superficie è abbastanza lenta. La risposta è uno dei miei colpi di riferimento, quando rispondo bene sono pericoloso. Oggi ho risposto bene, forse questo è l’aspetto migliore di questo match.
Ti aspetta Klizan che è il tuo compagno di doppio abituale, eravate insieme anche qui. Non so se sei scaramantico ma non hai mai perso contro di lui.
È un giocatore che su questa superficie abbastanza lenta può essere molto pericoloso perché di dritto fa girare la palla molto bene e poi è mancino, trova sempre angoli differenti. Sarà un match completamente diverso ma cercherò di entrare come oggi molto carico e cercherò di essere solido da fondo campo.
Quali saranno i tuoi programmi per la prima parte di stagione. Eravamo un po’ preoccupati lo scorso anno ad Umago, quando dicevi ai colleghi di aver avuto parecchi problemi con le anche. Quest’anno come procede?
Per il momento sto bene. Se riesco a tenere questa forma fisica giocherò Rotterdam e Dubai, oltre alla Davis. Poi ci saranno Indian Wells e Miami.
Che sono tornei che tu non ami. Avevo sentito in una tua intervista che odi andare in America e alla fine fai sempre male in quei due tornei.
Sì, sono due tornei dove non ho mai giocato benissimo. Ma finché starò bene fisicamente voglio giocare soprattutto sul cemento, anche perché sulla terra avrò qualche difficoltà in più con il fatto degli scivolamenti. Lì l’anca mi da sempre più fastidio. Per cui voglio giocare questi tornei su cemento e poi vedremo sulla terra.