Non è stato un “all-in”, per usare termini pokeristici, ma poco ci è mancato, se solo non fosse stato per l’indiscusso numero 1 Novak Djokovic, autore di una finale monstre durante la quale il povero Andy Murray altro non ha potuto se non piegarsi alla disarmante solidità del serbo.
Per il resto una prova maiuscola dei tennisti scozzesi in quel di Melbourne Park, a cominciare dal maggiore dei fratelli Murray, Jamie, che assieme al suo nuovo partner Bruno Soares ha conquistato il suo primo Slam nel doppio maschile, dopo aver trionfato in doppio misto a Wimbledon nel lontano 2007. Entusiasta mamma Judy:”Sono felicissima per Jamie ma anche per Andy, che nonostante le tante distrazioni, è riuscito comunque ad arrivare in finale“.
Belle parole anche per un vincitore d’eccezione, Gordon Reid, che ha conquistato il titolo di singolare in carrozzina, “l’ho visto battere il numero 1 al primo turno, ed è stato indubbiamente uno più belli incontri che io abbia visto in questo Australian Open. Il livello di questi giocatori, il modo con cui si coordinano con le sedie rispetto alla pallina, era veramente qualcosa da vedere, è stato spettacolare e sono contentissima per lui“.
Sul secondogenito Andy, che nelle ultime due settimane ha dovuto convivere con la consapevolezza di un figlio in arrivo, cui poi si è aggiunta l’ansia per il ricovero in ospedale del suocero, Nigel Sears, coach di Ana Ivanovic, che ha avuto un collasso durante un match di quest’ultima, Judy non ha potuto fare altro che complimentarsi con lui “per la straordinaria forza mentale dimostrata durante tutto il torneo. Per lui è stato davvero difficile“.
Sarebbe stato forse meno difficile per Andy se non fosse rimasto alzato la sera prima della finale per vedere il fratello vincere il titolo in doppio, venendo per giunta scherzosamente rimproverato da Jamie che durante l’emozionante discorso dopo la celebrazione della vittoria, ha apostrofato così il povero Andy:”Tu dovresti essere a letto, non so proprio perché tu sia qui a fare foto!“.
Riccardo Sozzi