Fed Cup, World Group, Quarti di finale
RUSSIA-OLANDA 0-2 (Stefano Tarantino)
Pronti via ed ecco servita la prima sorpresa della Fed Cup 2016. Nella sfida di 1° turno del tabellone mondiale dall’esito apparentemente più scontato, l’Olanda è clamorosamente in vantaggio 2-0 a Mosca contro la Russia. Quello che si è visto oggi all’Olympic Stadium ha davvero dell’incredibile e racchiude la quintessenza delle manifestazioni a squadre nel tennis. Ha iniziato Kiki Bertens, nr. 106 del ranking, che in due set ha battuto una fallosa e confusa Ekaterina Makarova. Ha completato l’opera una incredibile Richel Hogenkamp, nr. 141 Wta che al termine di un match epico (durata 4 ore, l’incontro più lungo mai giocato in Fed Cup) ha battuto in 3 interminabili set (10-8 al terzo) Svetlana Kuznetsova, portando così l’Olanda ad un passo da un incredibile semifinale. Sarà durissima domani per la formazione russa ribaltare il punteggio, anche perché la Sharapova è fisicamente in cattive condizioni, mentre la Makarova ci pare davvero l’ombra di se stessa e bisognerà capire quante energie avrà ancora dentro di sé Svetlana Kuznetsova, che la termine del suo match quasi non camminava più.
K. Bertens b. E. Makarova 6-3 6-4
Kiki Bertens è la nr.1 olandese ma è al contempo appena nr. 106 del mondo.La sua avversaria odierna, Ekaterina Makarova, è invece nr. 31 e parte di conseguenza con i favori del pronostico. Ma la Fed Cup, così come la Davis, non conosce classifiche, la tensione ti attanaglia, giochi per la tua nazione e senti un forte peso sulle spalle.
La Makarova parte alla grande, subito break in apertura, tutto fa pensare che sarà una tranquilla giornata per le russe e che le olandesi saranno le vittime sacrificali. Ed invece il break della Makarova è l’inizio della fine nella sostanza. La Bertens non solo centra subito il controbreak ma mette in mostra determinazione e grinta da vendere, la Makarova cerca di reggere il colpo ma quando la partita si complica si scioglie come neve al sole. La tennista olandese allunga così sul 4-2, perde subito il break di vantaggio, allunga di nuovo nell’ottavo gioco e va a servire per il set. Qui è bravissima, annulla due palle dell’ennesimo controbreak alla sua avversaria e chiude alla prima opportunità il parziale, 6-3 Olanda in appena 34 minuti, Makarova molto imprecisa (2 vincenti e ben 16 gratuiti).
Si ricomincia, la Makarova prova a rientrare in partita, ma oggi la russa ha le armi spuntate. Salva una palla break nel terzo game ma poi non ne sfrutta ben 3 in quello successivo. La Bertens prende coraggio, crede nell’impresa e nel quinto game rimonta dal 40-15 strappando la battuta alla Makarova e salendo 3-2. L’olandese procede come un treno, non dà la minima speranza alla sua avversaria e mantiene il vantaggio sino al 6-4 finale chiudendo al primo match point. Olanda in vantaggio, clamoroso a Mosca!
R. Hogenkamp b. S. Kuznetsova 7-6(4) 5-7 10-8
Svetlana Kuznetsova deve assolutamente portare la Russia sull’1-1 dopo la clamorosa sconfitta di Ekaterina Makarova nel primo singolare. Ma la sua avversaria, indietro di ben 124 posizioni nella classifica Wta non sembra essere d’accordo. La Hogenkamp non molla una palla, corre in lungo e in largo e costringe Svetlana a lunghe corse a fondo campo. Tutto regolare nei primi 3 giochi del match, poi arrivano 6 break consecutivi, con la Hogenkamp che per 3 volte non riesce a mantenere il break di vantaggio. Sul 4-5 la Kuznetsova deve annullare anche un set point, poi la russa tiene la battuta e si va al tie break. Qui è brava la Hogenkamp, che prima va sotto di un minibreak sul 3-2, poi però vince 5 dei restanti 6 punti e porta a casa il set con il 7-4 finale. La Russia è davvero con le spalle al muro, serve una reazione della Kuznetsova, che chiude il primo set con 11 vincenti e ben 24 gratuiti.
La nr.1 locale pare finalmente aver imbroccato la strada giusta ad inizio secondo set. La Hogenkamp pare scarica, la Kuznetsova dilaga, 4-0 in un battito di ciglia. Partita finita? Macché, la russa si spegne, l’olandese risorge, arrivano 4 incredibili game di fila dela Hogenkamp che addirittura ha una palla per andare avanti 5-4 e servire per il match. Invece la Kuznetsova si salva dopo 16 punti giocati, torna avanti sul 5-4, manca ben 5 set point nel game successivo (di cui 3 consecutivi sullo 0-40) e poi finalmente chiude nel dodicesimo gioco. Tutta fatica che la russa accumula e che avendo 7 anni in più si farà sicuramente sentire nel prosieguo del match.
Comincia il terzo set, la Kuznetsova proprio non si scrolla di dosso la sua avversaria e subisce un break nel terzo game. La Hogenkamp sembra instancabile, gli scambi continuano a essere lunghissimi, entrambe si rendono protagoniste di recuperi impossibili. Intanto ci si avvicina al record di durata che risale in Fed Cup al 1995 (Castellvi contro Wozniak nella sfida tra Portorico e Canada, con la vittoria della prima 11-9 al terzo dopo 3 ore e 49 minuti). La Kuznetsova potrebbe rientrare nel sesto game ma spreca la palla break con un sanguinoso tentativo di palla corta. La russa inizia a sentire la stanchezza e sul 3-4 chiama un medical time-out per farsi massaggiare le gambe. La Myskina pare preoccupata, mentre il suo dirimpettaio Haarhuis se la ride di gusto con la sua giocatrice (e ne ha ben donde). Si ricomincia, la Hogenkamp va come un treno e serve per il match sul 5-4. Qui l’olandese accusa la tensione, Svetlana ringrazia e ne approfitta, controbreak per il 5-5. Ora il match pare finalmente girare dalla parte della tennista di casa, che arriva 2 volte a 2 punti dal match sul 6-5 e poi si procura un match point sul 7-6. Ma la Kuznetsova si fa trascinare in un ennesimo palleggio estenuante da fondo campo e manda fuori un diritto senza pretese. L’equilibrio prosegue, sull’8-8 la Kuznetsova gioca un game orrendo alla battuta e manda per la seconda volta la sua avversaria a servire per il match. Svetlana non ne ha più, la Hogenkamp spreca due match point sul 40-0 ma sul terzo la nr.17 del ranking sbaglia un rovescio. Finisce dopo 4 ore esatte, Olanda sul 2-0. Chi ci avrebbe scommesso ad inizio giornata?
GERMANIA-SVIZZERA 1-1 (Raffaello Esposito)
Belinda Bencic batte in due set Andrea Petkovic e porta in vantaggio la Svizzera a Lipsia contro le padrone di casa. Ma ci pensa Angelique Kerber a ristabilire la parità lasciando appena 4 game alla Bacsinszky
B. Bencic b. A. Petkovic 6-3 6-4
Il primo singolare di giornata a Lipsia potrebbe già essere decisivo per gli equilibri dell’intera sfida fra Germania e Svizzera. Se Andrea Petkovic saprà ribaltare quel che dice la classifica mondiale (23 contro 11) il team tedesco sarà ben oltre la metà dell’opera, potendo poi contare sulla vena di Angelique Kerber, completamente trasformata dal trionfo in Australia.
Nessun precedente ad oggi fra le due giocatrici, separate da dieci anni di differenza.
È Petkovic a servire per prima e a scattare meglio dai blocchi, piazza quattro prime su cinque e subito dopo brekka a 15 portandosi avanti 2-0. Bencic inizia solo ora a giocare ed in virtù di una maggiore velocità di palla comincia a mettere in difficoltà l’avversaria sul palleggio. Belinda recupera subito la battuta persa grazie ad un game orribile della tedesca che commette quattro errori non forzati e pareggia poi al servizio.
È lei adesso a comandare il gioco, lasciando la sensazione che Andrea fatichi a tenere palla lunga contro la maggiore potenza dell’avversaria. Un rovescio lungo linea vincente di Bencic a 123 kmh mostra bene la differenza fra le due. Belinda accetta graziosamente un regalo quando nel quinto game Andrea concede palla break affossando in rete un facile dritto a campo aperto e subito dopo mette fuori un altro dritto di un paio di metri. È il momento decisivo perché la diciottenne svizzera non si distrae e mantiene alto il ritmo. Un altro lungo linea vincente di rovescio la porta sul 4-2 e nell’ottavo game è brava lei a rimanere concentrata e non concedere opportunità anche se Petkovic rimonta da 40-0 a 40 pari. La potenziale occasione sfumata rimane nella testa di Petkovic che nel game successivo cede la battuta a zero e di conseguenza il primo set per 6-3.
Il tema del match è definito, con la svizzera che comanda con un gioco potente e profondo e la tedesca che rimane a galla con uno smisurato orgoglio. Il punteggio segue le battute senza troppi sussulti ma a fine set il clima si fa rovente. Belinda tiene con sicurezza il sempre delicato settimo game ma è quello successivo a determinare l’esito del match. Petkovic serve e in un gioco lunghissimo deve annullare due palle break, una sul 30-40 e l’altra ai vantaggi ad un’avversaria che alterna risposte e colpi terrificanti ad errori banali. Alla fine sarà un beffardo nastro sull’unica palla game a dare ancora respiro ad Andrea che però non riesce ad incidere mai sulla battuta della svizzera che, pur partendo da 0-15, infila quattro punti consecutivi e sale 5-4. Siamo ai titoli di coda perché nel decimo game Petkovic crolla. Va 15-0, poi 15-30 e qui Belinda gioca un gran punto sparando a tutto braccio e chiudendo lo scambio con un cross strettissimo che l’avversaria non recupera. Doppio match point. L’orgoglio di Andrea annulla la prima opportunità con un servizio a uscire concluso da un rovescio vincente ma immediatamente dopo l’ennesimo dritto in rete chiude la contesa. Prova di forza e carattere della diciottenne Bencic e Svizzera sull’1-0. Kerber ora più che mai è chiamata a salvare la patria tennistica tedesca.
A. Kerber b. T. Bacsinszky 6-1 6-3
Come prevedibile la campionessa di Melbourne Angelique Kerber prosegue nel suo stato di grazia e non lascia scampo nel secondo singolare ad una intimorita Timea Bacsinszky. L’unico precedente risaliva al 2009 con vittoria della svizzera ma questo oggi non fa testo, troppa la differenza di “momento” fra le due giocatrici.
Il primo set arriva alla mezz’ora di gioco solo perché Timea riesce a salvare un sesto game alla battuta nel quale la mancina n°2 del mondo era arrivata a doppio set point sul 15-40 prima di concedere qualcosa e perdere il suo unico gioco ai vantaggi. Curioso notare come la svizzera non abbia mai avuto palle game sulla propria battuta eccettuato il caso appena citato. Il 6-1 che chiude il primo parziale ben descrive la disparità sul campo, che è certamente nel gioco ma soprattutto nell’atteggiamento mentale, con la svizzera, incapace di scalfire il muro mobile di Angelique con i propri colpi, e Kerber che trae il massimo dal suo gioco, propositivo, consistente e non più di pura opposizione come accadeva fino alla stagione scorsa.
La tedesca inizia come aveva finito e brekka subito in apertura di secondo parziale ma lo scatto per arrivare fin qui è stato violento e Angelique tira il fiato, commette qualche errore di troppo e perde due giochi di fila. Neanche la svizzera sa perché si trova in vantaggio ed infatti poco dopo l’illusione termina. Kerber ricomincia a correre sbagliando pochissimo, Bacsinszky cede ancora la battuta nel quinto game e la tedesca consolida il break con un turno di servizio sicuro chiuso da una smorzata identica alle due giocate nella finale degli Australian Open contro Serena. Angelique governa lo scambio da par suo, usando i tagli di rovescio per variare ritmo e angolazioni. Il match si chiude al nono game quando Timea cede ancora il servizio. La svizzera è brava e coraggiosa ad annullare ben tre match point, due risalendo dal 15-40 e uno ai vantaggi ma sulla quarta opportunità il braccio le trema ed un doppio fallo la condanna e porta la Germania sull’1-1 al termine della prima giornata.
Romania-Repubblica Ceca 1-1 (Tommaso Voto)
In Romania Kristina Pliskova ribalta il pronostico della vigilia e vince, in rimonta, contro Simona Halep, conquistando così il primo punto per la Repubblica Ceca. Ma in casa rumena rimedia a sorpresa la Niculescu, che batte in due set una malconcia Kvitova e riapre a sorpresa la sfida.
K. Pliskova b. S. Halep 6-7(4) 6-4 6-2
È stato un match combattuto, in cui ha prevalso la maggior freschezza atletica della Pliskova, che ha saputo tenere i nervi saldi nel momento in cui la n.3 del mondo è rientrata sul 4 a 4 nel secondo set. La differenza l’ha fatta la resa del servizio (troppo deficitario quello della Halep) e la capacità della ceca di trovare il vincente nel momento in cui Simona accorciava lo scambio. Dal canto suo la rumena è calata alla distanza, confermando che la sua condizione fisica resta deficitaria, infatti qualche settimana fa aveva annunciato la necessità di sottoporsi ad un intervento chirurgico per la deviazione del setto nasale. Tuttavia la rumena ha scelto di giocare contro la Repubblica Ceca, perché, senza la sua presenza in campo, le possibilità di qualificazioni diventavano praticamente nulle.
Karolina ha un inizio convincente, infatti è lei a procurarsi per prima due possibilità di portarsi avanti 2-0, ma Simona resiste all’assalto della sua avversaria e conquista il primo game del match.
Pliskova perde spesso la misura dei fondamentali, anche perché è troppo rigida nei movimenti e, quando lo scambio diventa prolungato, gli errori arrivano copiosi. In risposta Halep fa subito la differenza e strappa la battuta alla sua avversaria, ma Pliskova non si fa intimorire dal pubblico caloroso del Playflex, e si riporta immediatamente in parità.
Halep ritrova concentrazione e fluidità di colpi, infatti mette nuovamente alle corde la ceca, che perde per la seconda volta di fila la battuta. Tuttavia Simona ha problemi a concretizzare il vantaggio ottenuto, perché ogni volta che è costretta a servire la seconda viene investita dalla risposta aggressiva della sua avversaria. Un lunghissimo decimo gioco, in cui Halep ha anche un set point, consegna il 5 a 5 alla ceca, che sembra salire complessivamente di tono con il passare dei minuti. Un errore clamoroso di Kristina (volée di rovescio che si insacca a rete) porta Simona sul 6-5, ma, ancora una volta, la rumena non è capace di chiudere i conti. Nel tie break Simona gioca complessivamente meglio e questo le permette di involarsi sul 5-2, la rumena è brava a contenere la rimonta della ceca e vince il primo set all’unidicesimo punto.
Pliskova ora è più in partita e riesce a ribaltare l’inerzia dello scambio con più facilità, anche perché la spinta dei colpi della Halep sembra diminuire. Simona fa sempre molta fatica a tenere i suoi turni di battuta, infatti subisce il break nel terzo gioco. Kristina è impeccabile fino al 4-3, poi si scompone e questo dà linfa alla sua avversaria ed al pubblico, fino a quel momento decisamente preoccupato. Ottenuto il 4 a 4 Simona non trova continuità nel suo tennis, infatti subisce l’ennesimo break della sua partita (questa volta dal 40-15) e manda Pliskova a servire per il parziale. La ceca mantiene la calma e chiude 6-4, riuscendo a pareggiare i conti.
Nel terzo set Simona lotta fino al 2-2, poi crolla sotto i colpi violenti e chirurgici della ceca, che non trova alcun ostacolo. Infatti Pliskova conquista quattro giochi consecutivi e vince per la prima volta in carriera contro la rumena, che era avanti 3-0 nei precedenti e 6-0 come computo dei set. Per la Romania è una sconfitta grave, perché ora è tutto nelle mani della Niculescu, che contro Petra Kvitova dovrà cercare di riportare la sua nazione in parità, perché recuperare da 2-0 diventerebbe impresa ardua.
M. Niculescu b. P. Kvitova 6-3 6-4
Al termine di una prestazione sorprendente Monica Niculescu batte in due set Petra Kvitova e riporta in parità la sfida tra la Romania e la Repubblica Ceca. Petra ha giocato molto male e non è riuscita in alcun modo a mettere in pratica il suo gioco, anche perché ha tenuto un rendimento al servizio deficitario.
Il primo set è un calvario per la ceca, che commette una serie infinita di errori non forzati e riesce a perdere ben tre volte il servizio. Petra ha problemi negli spostamenti laterali e non controlla le variazioni della Niculescu, che possiede un tennis anomalo e decisamente personale.
La rumena è consapevole che non può permettersi di giocare sulla violenza, quindi “amplifica” i suoi tagli di diritto che mandano spesso fuori tempo la due volte campionessa di Wimbledon. In tutto il primo set Niculescu fa sempre corsa di testa e lo score poteva anche essere più pesante per Kvitova, che, in tutti i suoi turni di servizio, è andata ai vantaggi. L’unico sussulto della ceca arriva sul 2-5, quando con una risposta fulminante di rovescio ottiene il momentaneo 3-5. Ma nel nono gioco Petra scivola sotto 0-40 ed alla fine Niculescu riesce a vincere il primo set sul definitivo 6-3.
Il pubblico rumeno crede nell’impresa, ma Kvitova, in apertura di secondo parziale, conquista il break, approfittando di qualche errore di troppo della sua avversaria, che, forse, paga un leggero calo di tensione. Tuttavia Petra non riesce a concretizzare il vantaggio, va di nuovo sotto 0-40 e concede il controbreak, che viene sottolineato dal boato del pubblico locale. Niculescu fa più fatica a controllare lo scambio, anche perché la ceca legge meglio il diritto della sua avversaria e commette, complessivamente, meno errori da fondo. Il match sale di livello, ma il decimo gioco è durissimo per la ceca, che torna ad essere fallosa e concede 2 match point alla rumena. La sfida si conclude con un rovescio della ceca che si insacca in rete e che porta la Romania sulla parità.