Nel primo match dei quarti di finale del WTA di San Pietroburgo, la n.2 del seeding Vinci supera una volitiva Babos, che è costretta a capitolare alla distanza. È stato un match complicato per la tarantina, che sotto di un break nel terzo set, è riuscita ad approfittare dell’emotività della Babos. L’ungherese ha tanti rimpianti, considerando che è stata praticamente avanti in tutti e tre i set e non ha saputo tenere i nervi saldi nei momenti importanti.
Il tema tattico della tarantina è stato evidente già dai primi game, ovvero variare molto con il rovescio e poi verticalizzare il gioco alla prima palla utile. Timea è una giocatrice potente, ma ha problemi negli spostamenti laterali e quando deve eseguire i colpi in movimento. I primi guai per l’ungherese arrivano già nel terzo gioco, in cui annulla, con l’ausilio del servizio, due pericolose palle break. In questo game Roberta commette un errore grave sul 15-30, quando manda in corridoio una volée abbastanza semplice. Poi, come spesso capita in un match femminile, Roberta scivola immediatamente sotto 0-40 e sembra soffrire la violenza dei colpi della sua avversaria, ma l’italiana neutralizza la minaccia in modo impeccabile (bellissima la stop volley di rovescio con cui si conquista il 30-40). Il break è semplicemente rimandato, perché, nel sesto gioco, Vinci spreca con l’ennesima volée in rete il punto del 3 a 3 ed è costretta ai vantaggi. L’italiana è in difficoltà, perché non arrivano punti “facili” con la battuta ed una palla corta in rete consegna il 4 a 2 all’ungherese. Babos ha un attimo di confusione, anche perché Vinci gioca a strappi (fallisce anche una palla del controbreak immediato) e non riesce a dare continuità al suo gioco. L’azzurra chiama il suo allenatore Cinà, che le spiega di tentare di spostare l’avversaria e di comandare da fondo campo. Questo scuote la tarantina, la quale, non solo tiene il servizio con autorità, ma effettua il break, con l ‘aiuto della Babos che esegue una palla corta “artigianale” che si stampa sul nastro. Sul 5 a 5 Vinci ha anche la possibilità di conquistarsi il diritto di servire per il primo set, ma Babos annulla le due chance con grande abilità. L’epilogo naturale del parziale è il tie break, che, dopo qualche tentennamento, la tarantina riesce a chiudere 7 a 3. Il punto della svolta è la risposta in allungo di diritto che si stampa sulla linea e che le consegna tre set point consecutivi.
Timea non si scompone più di tanto e torna a martellare Roberta, che subisce il break nel terzo gioco ed è costretta nuovamente a partire sotto nel punteggio. La tarantina richiama Cinà che le ripete, per grandi linee, le stesse cose del suo primo intervento. L’allenatore vuole più aggressività e più verticalizzazione nel gioco, ma anche un uso del kick sulla seconda si servizio. Stavolta la spinta Cinà si esaurisce sulle due palle break nel terzo gioco, che Babos annulla con due vincenti. Il set scivola via nella mani dell’ungherese che chiude 6-4. Ormai l’inerzia è tutta dalla parte di Timea, che conquista immediatamente il break in apertura di terzo set e comanda le operazioni con facilità fino al momento di servire per il match. Nel decimo gioco l’emozione travolge l’ungherese che, sul 30-40 commette un doppio fallo clamoroso che rimette in parità un’incredula Vinci.
Con grinta e volontà Roberta compie il sorpasso, ora è l’ungherese a chiamare il tecnico per ritrovare la calma. Un game consistente porta Babos al tie break, che premia nuovamente l’italiana, che dal 4-2 ha lo slancio definitivo, in cui vince 5 punti consecutivi. Una prestazione opaca per Roberta, che ottiene questa vittoria più per demeriti altrui, ma contro la serba Ivanovic dovrà necessariamente alzare il livello del suo gioco.
Con il punteggio di 6-1 7-5 la serba Ivanovic spegne le velleità della giovane qualificata Kozlova e sarà, così, l’avversaria di Roberta Vinci in semifinale. L’ucraina, nel primo set, paga l’emozione del primo quarto di finale in carriera in un torneo Premier e infatti non riesce in alcun modo a tenere il ritmo della sua più titolata avversaria. La svolta per Kozlova arriva con il controbreak ottenuto quando era sotto 6-1 1-0, perché questo risultato le imprime fiducia ed inizia a mettere in mostra qualche buon colpo. La serba torna in vantaggio nel punteggio e va a servire per il match sul 5 a 4, ma subisce un inaspettato controbreak. Kozlova, tuttavia, manca l’occasione e perde nuovamente la battuta. L’ex n.1 del mondo ritrova concentrazione e chiude sul definitivo 7-5, ma la giovane ucraina ha lasciato una buona impressione complessiva, anche se deve lavorare maggiormente sul diritto e sulla sua condizione atletica.
Al termine di un match intenso e rocambolesco, la 18enne russa Kasatkina rimonta l’ex top ten Cibulkova ed accede alle semifinali del torneo di San Pietroburgo. Il punteggio di 4-6 7-5 6-3 racconta in modo abbastanza chiaro l’equilibrio della partita, in cui alla fine la differenza l’ha fatta il servizio e la maggior tenacia della russa.
Pronti via e la slovacca perde immediatamente il servizio, anche perché la tennista di casa, da fondo campo, è centrata e propositiva. Tuttavia nel sesto gioco Cibulkova spinge in risposta e strappa la battuta alla sua avversaria, che perde un po’ di sicurezza e della sfrontatezza dei primi minuti.
Daria, sempre più sotto pressione, fallisce una palla facile per il 5 a 5 ed è costretta ai vantaggi, in cui Dominika ribalta l’inerzia del set e, con un attacco convincente, ottiene il break decisivo, che le consegna il definitivo 6-4.
Il secondo parziale vive di fiammate, perché è la russa ad avere 20 minuti di “fuoco” ed a scappare sul 5-2. Cibulkova in quel frangente non è riuscita mai a trovare le contromisure al gioco aggressivo e filante della giocatrice di casa. La tensione “frena” i colpi della Kasatkina, che subisce due break consecutivi e questo riporta in parità il computo dei game. Questo recupero avrebbe steso molte giocatrici, ma non Daria, che, con calma olimpica, supera il momento di difficoltà e si conquista la possibilità di servire nuovamente per il set. Stavolta non si scompone e chiude sul definitivo 7-5, riuscendo così a rimettere in discussione le sorti della partita.
Ormai il match vive su un equilibrio sottilissimo, sul centrale di San Pietroburgo i primi quattro giochi sono di rara intensità, si alternano vincenti e palle break su entrambi i fronti, ma sempre prontamente annullate con dei vincenti. Lo scatto decisivo è della 18enne russa che stavolta trasforma l’opportunità di break e va in vantaggio 3-2. La parte finale del match è un monologo per Daria che chiude sul 6-3 ed ottiene la prima semifinale in un torneo Premier ed entrerà nelle prime sessanta del mondo. Domani, contro Belinda Bencic, un’affascinante semifinale.
Risultati:
[1] B. Bencic b. [5] A. Pavlyuchenkova 6-7(4) 6-4 6-2
D. Kasatkina b. D. Cibulkova 4-6 5-7 6-3
[4] A. Ivanovic b. [Q] Kat. Kozlova 6-1 7-5
[2] R. Vinci b. T. Babos 7-6(3) 4-6 7-6(4)