La carriera di Mardy Fish, non è stata proprio quella “normale” e per certi versi banale di un tennista contemporaneo. La sua carriera è stata enormemente condizionata da problemi fisici e psichici, tra aritmie cardiache e disturbi d’ansia che lo hanno fermato per stagioni intere tra il 2012 e il 2015, costringendolo infine al ritiro definitivo l’anno scorso allo US Open dopo un’ eroica sconfitta in 5 set contro Feliciano Lopez al secondo turno.
Il nativo del Minnesota però non riesce a stare lontano dai campi e dunque non sorprende che abbia deciso di mettersi subito in gioco nel Champions Tour dedicato ai veterani a Delray Beach, Florida.
Fish ha battuto all’esordio Emilio Sanchez col punteggio di 6-1 6-4 e nei prossimi due giorni sfiderà altri due grandi protagonisti del passato come Sebastien Grosjean e Wayne Ferreira. Quello di Delray Beach è un torneo a squadre: USA v International che vede Fish in squadra con il suo amico James Blake ed Aaron Krickstein:
“Sono molto emozionato di tornare a giocare qui. Amo ancora la competizione e fisicamente mi sento molto meglio da un po’ di tempo”
Il suo commento sulle difficoltà superate non ha bisogno di ulteriori commenti
”Ho fatto un lungo viaggio e ho imparato molto sui disordini e sulla sanità mentale. E’ una battaglia quotidiana e un processo lunghissimo ma già di strada, nei passati 3 anni e mezzo, ne ho fatta tanta”
Se lo dice lui c’è veramente da credergli, come non si può non credere alla sua passione per un gioco che spesso ha messo a rischio la sua stessa vita.