[5] D. Thiem b. N. Almagro 7-6(2) 3-6 7-6(4)
Dominic Thiem e Nico Almagro giocano la finale di un torneo su terra nel quale né Nadal né Ferrer, pur essendo i due primi favoriti, sono riusciti a giungere in fondo. Quante volte sarà successo? Sarebbe interessante scoprirlo ma al di là della curiosità per il fatto statistico, i due contendenti di oggi hanno pienamente meritato il risultato. L’austriaco ha vinto i suoi incontri sempre al terzo, mostrando gran tenuta fisica e mentale, soprattutto ieri contro Nadal. Il dritto sulla riga col quale ha annullato il match point del maiorchino nel decimo game ne è solo l’esempio più chiaro ma Dominic ha giocato con identici coraggio e determinazione ogni momento chiave della partita. Almagro invece sembra finalmente esser giunto, all’alba dei trent’anni, ad una maggiore consapevolezza delle sue possibilità, che sicuramente lo possono portare ben più in alto dell’attuale posizione di n° 71 ATP. Appare fisicamente in forma, ben allenato e veloce di piedi. Il resto lo sta facendo il suo indiscusso talento di colpitore, sia con i fondamentali che con il servizio. Proprio il servizio, efficace sia con la prima che con la seconda palla, lo ha tolto d’impaccio più di una volta ieri quando un Ferrer mai domo cercava di girare la partita. Una finale inaspettata dunque, nella quale le motivazioni di entrambi saranno al massimo e staremo a vedere chi dei due saprà meglio imporre il proprio gioco. Nell’unico precedente, disputato meno di un mese fa a Melbourne, Thiem si è imposto facilmente per tre set a zero ma abbiamo cambiato continente e superficie e ogni incontro è una storia a sé.
Almagro serve per primo e inizialmente i due difendono le proprie battute senza concedere aperture all’avversario. Entrambi giocano ben dietro la riga di fondo per poter sbracciare i loro colpi ma si ha la sensazione che la palla dello spagnolo viaggi più veloce e quando riesce ad avanzare qualche metro nel campo i suoi fendenti fanno male. Thiem deve lottare in battuta, gioca più arrotato e va sotto un paio di volte 15-30 ma non molla e il punteggio rimane in equilibrio. Nico è costretto per la prima volta ai vantaggi nel settimo game prima di tenere e nel game successivo il destino del set potrebbe compiersi. Thiem va sotto 15-40 con un doppio fallo e senza mettere mai la prima ma esce alla grande dalla buca, si salva ed è lui poco dopo a fallire una facile occasione giocando male un passante facile sul 30-30 servizio Spagna. Il match è molto equilibrato, in un certo modo rispecchia lo stile abbastanza simile dei due protagonisti che proseguono in pressione con i rispettivi splendidi rovesci ad una mano. Il tie break è la degna e logica conclusione di una battaglia che vede i due realizzare 37 punti a testa nel primo set, con pochissimi errori non forzati. E qui Thiem si trasforma. Prende subito un vantaggio sul servizio dello spagnolo chiudendo uno scambio durissimo con un vincente ad uscire sulla riga e non si ferma più. Altri cinque vincenti, compreso il dritto lungolinea in risposta che chiude il parziale, portano l’austriaco in vantaggio. Dominic ha mostrato ancora una forza mentale da primo della classe, ha sofferto più di Nico nel set ma nei momenti caldi non ha sbagliato né scelte tattiche né colpi chiudendo in modo spietato.
L’equilibrio prosegue ma Thiem è diventato granitico in battuta e concede solo un punto all’avversario nei suoi primi due turni. Nel quarto game Almagro viene salvato dal giudice di linea che chiama fuori una risposta sulla riga dell’austriaco che lo avrebbe mandato a doppio set point. Il punto viene ripetuto e lo spagnolo si salva bene. Entrambi continuano a giocare da lontano, sparano vincenti da distanze siderali ma Thiem sembra avere maggiori varianti sia tecniche che tattiche, cerca la rete per accorciare e usa il back di rovescio per togliere ritmo all’avversario. Ma non è finita finché non è finita ed ecco che nei games centrali del set le cose cambiano ancora. In un sesto gioco da dodici punti Almagro appare in crisi fisica, sbaglia molto e concede la prima palla break dell’incontro ma non cede tenendo a suon di vincenti e subito dopo l’austriaco paga lo scotto psicologico dell’occasione mancata e si suicida. Tre errori consecutivi lo precipitano sullo 0-40 e non gli bastano un serve & volley e un dritto vincente perché Nico sfrutta la terza occasione con un passante al corpo. Qualcosa è cambiato nelle sottili forze che presiedono ad un match di tennis, lo spagnolo sale 5-3 e chiude subito perché Dominic perde ancora il servizio con un doppio fallo. Rimandando tutto al terzo set.
Le montagne russe proseguono, Thiem sembra cotto e cede male il terzo servizio consecutivo andando sotto 2-0 ma come per magia si riprende di colpo e brekka a sua volta a 15, però per pareggiare deve annullare bravamente altre due occasioni consecutive allo spagnolo. A questo punto la maggior esperienza di Almagro potrebbe essere un fattore di peso ma il match, come l’asino di Buridano, non prende ancora una direzione definita e le opportunità ora fioccano. Tocca a Nico adesso annullare una palla break nel quinto gioco mentre il suo avversario trova aiuto dal servizio per un raro game tranquillo che porta al tre pari. Si gioca da oltre due ore e i due ottengono punti importantissimi con la prima palla e sono proprio due aces a dare ad Almagro il 5-4. Thiem serve per rimanere nel match ed è solidissimo nel chiudere un game chiave a 15 ma la fine è vicina. Nico difende la battuta e lo stesso fa il suo avversario e si arriva ancora all’extra set. I contendenti arrivano sul tre pari scambiandosi i mini break ma è solo la sorte a decidere un incontro splendido. Sul quattro pari infatti il nastro porta fuori un dritto dello spagnolo altrimenti vincente e Dominic azzanna il momento. Un attacco in controtempo lo porta a doppio match point e nello scambio seguente Almagro mette fuori un dritto in palleggio. L’austriaco interrompe un dominio spagnolo pluriennale a Baires e conquista il quarto titolo in carriera dopo i trionfi di Umago, Gsataad e Nizza nel 2015.