Ubitennis aveva riportato la querelle tra UISP e Federazione Italiana Tennis e di come questa avesse condotto una ventina di senatori a promuovere un’interrogazione parlamentare. La vicenda è stata ripresa oggi dal quotidiano “La Repubblica” (Tennis, la guerra tra UISP e Federazione) che ha riportato alcuni numeri interessanti. Avevamo già informato i nostri lettori della doppia tariffa che la Federazione prevedeva per affiliarsi: una per i circoli “normali”; un’altra per i circoli affiliati alla UISP. Secondo La Repubblica mentre i primi pagano 350 Euro all’anno, i secondi – gli affiliati alla UISP – ne pagherebbero addirittura 900. Inoltre se un tecnico è affiliato alla UISP, invece di pagare 220 Euro la tassa di iscrizione all’Albo Nazionale, ne pagherebbe 730, più di tre volte tanto.
Il Presidente della Federazione, Angelo Binaghi, è stato un po’ evasivo: “In realtà con la Uisp non abbiamo trovato la stessa piattaforma di dialogo mantenuta con altri Enti di promozione sportiva, con i quali, 11 su 15, abbiamo stipulato delle convenzioni. Questi enti possono organizzare tornei amatoriali con giocatori che non siano mai stati classificati FIT. La Uisp però, forse a causa del numero ingente dei propri iscritti, ha accampato la richiesta di una diversità di trattamento che non abbiamo compreso“. Par di capire che secondo il presidente della FIT chi organizza tornei amatoriali debba pagare una tassa supplementare, attraverso la stipula di queste convenzioni. E senza di esse il prezzo per affiliarsi presumibilmente aumenterebbe. Il Presidente della FIT ha colto l’occasione per una poco elegante allusione: la Uisp avrebbe accampato la richiesta di una diversità di trattamento “probabilmente [per via della] necessità di assommare tessere e numeri, utili ad ottenere una migliore posizione dal punto di vista dell’accesso ai contributi da parte del Coni”.
Naturalmente di altro tenore la dura posizione del presidente UISP, Vincenzo Manco: “È un atteggiamento arrogante di chi crede di essere il padrone di tutto e dimentica che invece lo sport deve essere di tutti. Ostacolando la doppia affiliazione, si fa il verso al Marchese del Grillo, ‘noi siamo noi, e voi…’, e questo atteggiamento non lo accettiamo“. Manco ne approfitta per ricordare che “questo problema noi l’abbiamo solo con la FIT“.
Insomma posizioni decisamente inconciliabili sui quali dovrebbe far luce il CONI, chiamato la prossima settimana a risponderne in Parlamento.
Domani Ubitennis pubblicherà l’intervista di Alessandro Trebbi al Senatore Vaccari, primo firmatario dell’interrogazione parlamentare.