Sono state due settimane straordinarie per il tennis femminile italiano. Quattro tornei WTA giocati, tre vinti: Roberta Vinci ha fatto suo il torneo di San Pietroburgo, Sara Errani quello di Dubai e Francesca Schiavone è tornata alla vittoria dopo quasi 3 anni a Rio de Janeiro. Grazie a questi risultati, Vinci entra per la prima volta tra le Top 10 a 33 anni, Errani rientra tra le prime 20 e Schiavone, a quasi 36 anni, tra le prime 100. Ma, se volessimo vedere a tutti i costi il bicchiere mezzo vuoto, non potremmo non rimarcare come la più giovane di queste giocatrici abbia quasi 29 anni e la meno giovane quasi 36. Se il tennis del presente parla (anche) italiano, quello del futuro difficilmente lo farà. Tra le Under 21, la prima italiana è Alice Matteucci, n° 319 WTA. E tra le teen-ager (Under 20) la prima è Bianca Turati, n° 466 WTA. Ma se le giovani italiane sono in ritardo, non altrettanto si può dire per le loro coetanee straniere. Questo inizio di 2016, ha sì visto la vittoria in quasi tutti i tornei di tenniste mature o addirittura sportivamente anziane, ma ha anche messo in mostra diverse giovani e ha riproposto, per la prima volta dal 2009, una teen-ager tra le prime 10 della classifica WTA. È stata la svizzera Belinda Bencic a centrare questo obiettivo che mancava dal 18 maggio 2009, quando a riuscirci fu Caroline Wozniacki. E sono numerose le giovani giocatrici che hanno raggiunto il loro best ranking in questa prima parte di stagione.
Questi buoni risultati delle teen-ager o di altre tenniste solo poco meno giovani, sono stati favoriti dal fatto che il circuito WTA sembra non avere più una gerarchia ben definita, Serena Williams a parte. L’impressione è che in ogni torneo chiunque possa battere chiunque. Due esempi su tutti: agli Australian Open la futura vincitrice Kerber è andata ad un passo dal perdere al primo turno contro un’onesta giocatrice e nulla più; al recente torneo di Dubai tutte le teste di serie sono state sconfitte al loro primo incontro. E in questa confusione gerarchica ecco che potrebbero aprirsi spazi interessanti per le nuove leve, e in parte, come vedremo, si sono già aperti. Vediamo allora come è composta la Top 10 di queste ragazzine terribili che potrebbero diventare le campionesse di un futuro piuttosto prossimo.
Belinda Bencic è la capofila di questa nuova generazione. Pur giovanissima, compirà 19 anni il 10 marzo prossimo, nel 2015 è stata già grande protagonista del circuito vincendo due tornei e battendo diverse Top 10 tra cui Serena Williams. Quest’anno non ha ancora vinto tornei ma grazie alla semifinale di Sydney, al 4° turno agli Australian Open e alla finale di San Pietroburgo, si è issata tra le prime 10 raggiungendo la 7° posizione nella classifica del 22 febbraio. Più che una speranza è una certezza. Potrebbe già essere pronta per grandissimi traguardi.
Daria Kasatkina, russa, è l’altra teen-ager ad essersi messa in grande evidenza. Ancora 18enne, compirà 19 anni a maggio, è arrivata fino alla 45° posizione della classifica WTA (questa settimana si trova alla 47°). A Auckland ha sconfitto Venus Williams, prima di perdere contro un’altra giovane interessante, la giapponese Hibino. Agli Australian Open ha battuto Anna Karolina Schmiedlova e la coetanea Ana Konjuh, prima di essere travolta da Serena Williams. A San Pietroburgo ha raggiunto la semifinale, sconfitta da Belinda Bencic in una partita che con un po’ più di esperienza avrebbe anche potuto vincere (o almeno avrebbe potuto vincere il primo set). Potrebbe essere stato il primo match (a livello WTA perché si sono già incontrate a livello giovanile) di una rivalità che potrebbe caratterizzare il tennis femminile del prossimo futuro. Ha già giocato il primo turno a Doha sconfiggendo la cinese Qiang Wang.
Ana Konjuh, croata, è la terza diciottenne tra le prime 100 in classifica e compirà 19 anni in dicembre. Dopo aver vinto il torneo di Nottingham nel 2015 ad appena 17 anni e mezzo ed essere arrivata alla posizione 55 del ranking, di lei si erano un po’ perse le tracce. In questo inizio 2016 ha raggiunto il secondo turno agli Australian Open (sconfitta da Kasatkina) e ha appena centrato la qualificazione al Premier 5 di Doha. Attualmente è numero 81 WTA.
Elizaveta Kulichkova, russa, 20 anni ad aprile, n° 87 del mondo (suo best ranking), sta progredendo lentamente ma in maniera costante. Il suo miglior risultato dell’anno l’ha ottenuto agli Australian Open, dove è arrivata al terzo turno sconfiggendo ottime giocatrici come Andrea Petkovic e Monica Niculescu, prima di essere costretta al ritiro contro Carla Suarez Navarro ma dopo aver giocato un buon primo set. È una ragazzona di 1 metro e 80 con un’impostazione del gioco moderna, senza grande fantasia e varietà di colpi ma di grande spinta da fondo. Ha meno talento della sua connazionale Kasatkina.
Jelena Ostapenko, lettone, è la quarta e ultima diciottenne tra le prime 100 (e la quinta tra le teen-ager), compirà 19 anni a giugno e si trova al n° 88 WTA, 11 in meno del suo best ranking. Non ha avuto un inizio 2016 molto brillante. Dopo la lite con Naomi Broady a Auckland, nei tornei successivi è sempre stata sconfitta al primo turno o non è riuscita a qualificarsi per il tabellone principale. Finalmente è riuscita a superare il primo turno a Doha, sconfiggendo nettamente la kazaka Zarina Diyas, altra giocatrice in difficoltà in questo inizio di anno. Come Daria Kasatkina, sembra non aver del tutto completato lo sviluppo fisico, potrebbe quindi avere ancora ampi margini di miglioramento non solo dal punto di vista tecnico.
Le altre cinque giocatrici che mancano per completare la Top 10 delle Under 20 si trovano tutte tra la 100° e la 150° posizione della classifica WTA e nell’ordine sono: Donna Vekic, Katerina Siniakova, Naomi Osaka, Louisa Chirico e Jana Fett.
Donna Vekic, croata, compirà 20 anni a giugno e nel 2015 invece che progredire è regredita. Non è un nuovo fenomeno Bouchard solo perché non ha raggiunto nemmeno in passato livelli di eccellenza (ha un best ranking al n° 62), ma già nel 2013, ad appena 17 anni, era entrata in Top 100 e nel 2014 si era aggiudicata il torneo di Kuala Lumpur. Nel 2015 si è parlato di lei più per motivi di gossip che di risultati sportivi. Il 2016 non è iniziato meglio, ma a Doha ha superato il torneo di qualificazione, e grazie a un sorteggio molto favorevole, anche il primo turno del tabellone principale. Attualmente è numero 104 WTA. Anche Katerina Siniakova, ceca, 20 anni a maggio, sta facendo fatica a confermare i risultati ottenuti nel 2014, quando entrò tra le prime 100 giocatrici al mondo (best ranking n° 65). In questo inizio 2016 ha collezionato solo due vittorie nei tabelloni principali dei tornei, entrambe a Shenzhen. Ha fallito la qualificazione sia a Dubai che a Doha. In classifica si trova al 110° posto.
È invece in grande ascesa la giapponese, mezza haitiana, Naomi Osaka. 18 anni compiuti a ottobre, si è messa in grande evidenza agli Australian Open, dove, dopo aver superato le qualificazioni, ha sconfitto al secondo turno la testa di serie n° 18 Elina Svitolina, prima di perdere nettamente da Victoria Azarenka. Buonissimo anche il risultato ottenuto a Hobart, dove ha superato le qualificazioni ed è stata sconfitta al secondo turno da Mona Barthel. A fine 2015 era numero 203 del mondo, quest’anno è già arrivata al 108 e si trova questa settimana al 114. Quasi 100 posizioni guadagnate in un mese testimoniano dei grandi passi avanti fatti da questa giovane giapponese. Su Louisa Chirico, 19 enne statunitense (compirà 20 anni in maggio) sospendiamo il giudizio, perché è rientrata da poco alle gare. Questa settimana la vedremo impegnata nel torneo di Acapulco in quanto è riuscita a superare lo scoglio delle qualificazioni. Si trova attualmente al n° 123 del mondo ed ha un best ranking al n° 109. L’ultima delle Top10 tra le teen-ager è la diciannovenne croata Jana Fett. Questa settimana ha raggiunto il suo best ranking al n° 145 WTA, pur non giocando da oltre un mese a causa di un infortunio. Ha ottenuto molti punti a fine 2015 in tornei ITF. Nel 2016 nei tornei australiani a cui ha partecipato (Brisbane, Hobart e Melbourne) non è riuscita a superare le qualificazioni. Solo negli ultimi mesi sta tentando il salto dai tornei ITF a quelli WTA e per il momento non ha ancora vinto un match nel tabellone principale di un torneo WTA.
In questo inizio 2016 si sono messe in mostra però altre tenniste, non più teen-ager ma ancora molto giovani, soprattutto considerando l’innalzamento di età media che costraddistingue quest’epoca del tennis. Tra le Under 21 sono da notare i progressi della greca Maria Sakkari, 21 anni a luglio, che ha raggiunto il secondo turno agli Australian Open e che vedremo questa settimana impegnata ad Acapulco dopo aver superato il torneo di qualificazione. Ha raggiunto questa settimana la posizione 132 nella classifica WTA, suo best ranking. L’ascesa di Samantha Crawford, statunitense che ha compiuto pochi giorni fa 21 anni, è rallentata dopo il grande risultato ottenuto a Brisbane, quando si issò fino alla semifinale per cedere soltanto a Victoria Azarenka. Ma è riuscita anche lei a qualificarsi per il main draw di Acapulco. Altre 21 enni stanno raggiungendo il loro best ranking in carriera. La russa Margarita Gasparyan, una delle ultime esponenti del rovescio a una mano, è salita fino alla 41° posizione in classifica e l’abbiamo vista giocare un ottimo Australian Open, dove ha sconfitto al primo turno Sara Errani, ha superato altri due turni, prima di terminare la corsa contro il ciclone Serena Williams. A Doha ha già passato il primo turno, sconfiggendo nettamente una sempre più in crisi Karolina Pliskova. La montenegrina Danka Kovinic ha raggiunto questa settimana il suo best ranking al numero 46 WTA, pur con un parziale non certo eccezionale quest’anno di 3 vittorie e 4 sconfitte. Questa settimana sarà impegnata ad Acapulco. La kazaka (russa di nascita) Yulia Putinsteva ha raggiunto questa settimana la 56° posizione in classifica. Agli Australian Open ha sconfitto Caroline Wozniacki, a Taiwan ha raggiunto la semifinale (sconfitta da V. Williams) ed ha un parziale quest’anno di 6 vittorie e 4 sconfitte. Le tedesche Annika Beck e Anna Lena Friedsam hanno compiuto proprio questo mese 22 anni. Entrambe si sono messe in mostra agli Australian Open dove sono state sconfitte agli ottavi rispettivamente da Kerber e A. Radwanska, raggiungendo il proprio best ranking a inizio febbraio al n° 39 e al n° 52 WTA. E poi c’è la giapponese Nao Hibino, n° 60 in classifica (best ranking il 56° posto a gennaio), che dopo un buon inizio di stagione (quarti a Auckland) si è un po’ persa per strada. Come la estone Anett Kontaveit, che nonostante un inizio di stagione tutt’altro che esaltante, ha raggiunto il suo best ranking (n° 85) a gennaio. Il miglior risultato dell’anno sono i quarti di Shenzhen.
Non tutte le giovani giocatrici di cui vi abbiamo parlato sembrano avere le stimmate delle campionesse. Non è da escludere che tra qualche anno di alcune di esse rimarranno poche tracce. Ma val la pena seguirle perché nei piani alti della classifica, vuoi per il raggiungimento del limite di età di alcune (tra le prime 30 vi sono 7 giocatrici con 30 o più anni), vuoi per la scarsa consistenza di altre (disastroso l’inizio di stagione di Halep, Muguruza, Kvitova, Ka. Pliskova, Wozniacki, Bacsinszky, A. K. Schmiedlova) sembrano potersi aprire le giuste opportunità per imporsi a chi dimostrerà di meritarselo.
Massimo Aceti