F. Lopez b. [1] N. Djokovic 6-3 rit. (Giovanni Vianello)
Grande sorpresa a Dubai nei quarti di finale, Novak Djokovic perde la sua prima partita del’anno a causa di un ritiro al termine del primo set contro Feliciano Lopez. I problemi sono evidenti già a partire dal primo game, lo spagnolo strappa il servizio al serbo grazie ad un paio di gratuiti di dritto del numero 1 del mondo. Lopez conferma poi il break grazie ad una buona percentuale di prime di servizio. Djokovic nel terzo game appare in stato confusionale, parte con un doppio fallo, poi subisce una risposta vincente di Lopez ed infine va sotto 0-40, ma recupera fino al deuce e poi comincia ad ingranare, tenendo il servizio ai vantaggi.
Djokovic al cambio campo chiama il fisioterapista e lamenta problemi agli occhi. Feliciano inizia il quarto game con un ottimo serve and volley ed una veronica degna di Panatta, ed infine tiene il servizio a trenta. Nel quinto game Djokovic tiene il servizio a zero. Anche Lopez tiene il servizio a zero nel game successivo. Segue un game interlocutorio in cui Nole tiene il servizio. Nell’ottavo gioco Lopez si salva da 15-30 e tiene il servizio ai vantaggi. Nel nono gioco Djokovic si lancia in due tentativi velleitari di serve and volley ed è deficitario nella percentuale di prime in campo e subisce il secondo break del set. La partita termina qui, Nole decide di ritirarsi alla fine del primo parziale. Primo ritiro per Djokovic dalla Coppa Davis 2011 con Del Potro. Da allora il numero 1 del mondo ha disputato 350 incontri (312 vittorie e 38 sconfitte).
Tutti i ritiri di Novak Djokovic:
Davis Cup 2011 vs Del Potro 7-6 3-0 rit.
Cincinnati 2011 vs Murray 6-4 3-0 rit.
Belgrado 2010 vs Kraijnovic 6-4 rit.
AO 2009 vs Roddick 6-7 6-4 6-2 2-1 rit.
Montecarlo 2008 vs Federer 6-3 3-2 rit.
Davis Cup 2008 vs Davydenko 4-6 3-6 6-4 0-0 rit.
Wimbledon 2007 vs Nadal 3-6 6-1 4-1 rit.
Umag 2006 vs Wawrinka 6-6 rit.
RG 2006 vs Nadal 6-4 6-4 rit.
RG 2005 vs Coria 4-6 6-2 3-2 rit.
Gli altri incontri (Raoul Ruberti)
Il primo quarto di finale dell’ATP 500 di Dubai ad andare in scena è il remake della semifinale marsigliese della scorsa settimana: Nick Kyrgios contro Tomas Berdych. Il ceco, sconfitto senza appello, aveva anticipato la sfida odierna dichiarando di volergli restituire pan per focaccia. Alle parole però, come spesso accade, non seguono i fatti. Un Berdych inerte e passivo non riesce a far male ad un avversario così sciolto e in fiducia da apparire quasi ciondolante, e si ritrova privo sia della capacità di penetrare con i propri colpi sia di trovare la chiave tattica del match. Kyrgios, infatti, non sembra avere preferenze per una traiettoria o per la ricerca di un qualche punto debole. Si limita a tempestarlo con il dritto e – quasi solo con la certezza di poter chiudere il punto – con il rovescio, rimanendo ben piantato nel campo sia in uscita dal servizio sia in risposta. Persino gli errori del teenager terribile trasmettono una sensazione di padronanza, come se fosse lui a decidere quando commetterli per puro disinteresse nei confronti del punteggio. Se a fermarlo non basta neppure il problema alla schiena, che lo costringe al medical time out a metà del primo parziale, le possibilità che a farlo possa essere lo sfortunato numero 7 del ranking sono tendenti allo zero. A tratti la supremazia dell’australiano è talmente palese da risultare nel contempo irritante e splendida: nel proprio quarto turno di servizio, dopo un ace e una smorzata sulla quale Berdych si affanna invano ad arrivare, Kyrgios vince semplicemente un punto passeggiando lungo la rete. Nessun rischio, palle break concesse solo nel primo turno di battuta, nel secondo set l’accelerazione al momento giusto e appena 4 punti concessi con la battuta, la conferma che il “caso Kyrgios” è molto più che un caso. Neppure certi top 10 gli fanno più alcuna paura.
Ad attenderlo in semifinale sarà Stan Wawrinka, che supera Philipp Kohlschreiber in una sfida tra rovesci monomani eleganti e potenti. Nonostante abbia vinto più del doppio dei giochi del tedesco, Stan continua a non convincere appieno e a soffrire pressione e colpi profondi. Wawrinka e Kyrgios non incrociano le proprie strade dalla Rogers Cup dello scorso anno, quando quest’ultimo si rese purtroppo protagonista di un grave esempio di antisportività. Il terribile Nick ha dichiarato a inizio stagione che la pace è ritornata e i due sono ora in buoni rapporti, ma trovarsi in campo è tutt’altra storia e il match sarà di sicuro da tenere d’occhio anche per questo. Bene anche un sempre più ritrovato Marcos Baghdatis. Il tennista di Cipro dimostra di ricordare ancora come si sta ai livelli più alti del ranking, e approfitta di un nuovo crollo psicologico di Bautista Agut (anche con Klizan, a Rotterdam, il suo torneo si era concluso con uno 0-6).
Risultati:
N. Kyrgios b. [3] T. Berdych 6-4 6-4
M. Baghdatis b. [4] R. Bautista Agut 7-5 6-0
[2] S. Wawrinka b. [8] P. Kohlschreiber 7-5 6-1
F. Lopez b. [1] N. Djokovic 6-3 rit.