Andy Murray e sua moglia Kim hanno festeggiato l’arrivo della loro prima figlia, Sophia, un paio di settimane fa ma da allora non si erano più avute notizie sul campione scozzese, fino ad ora.
In una lunga e interessante intervista al Guardian, pubblicata ieri, Murray ha parlato della sua famiglia che si è recentemente allargata:
“Quello che mi ha sorpreso di più è quanto tutto cambi rapidamente dal giorno in cui è nata” ha detto Murray di sua figlia. “Non te ne rendi conto essendo presente tutti i giorni ma se guardi una foto del giorno in cui è nata e la confronti con una di cinque giorni dopo o una di adesso, poche settimane più tardi, ti accorgi di quante cose cambiano quotidianamente”
Ha poi ammesso che non gli piace affatto stare lontano da Sophia, anche solo per un minuto.
“Non voglio davvero perdermi questi cambiamenti, anche quando sono via solo per un giorno mi sento triste. Sento che dovrei essere lì e voglio esserci il più possibile. Quindi quando vado via da casa alle 8 del mattino e torno alle 8 di sera, sono dispiaciuto.”
Murray si unisce al gruppo dei Top 5 che sono diventati padri: con lui Novak Djokovic, Roger Federer e Stan Wawrinka. Sebbene gli altri tre abbiano ottenuto grandi risultati anche da genitori, lui è non sicuro di come la paternità influenzerà il suo gioco.
“Per altri giocatori non ha avuto gli stessi buoni effetti ma la paternità è una cosa positiva, il fatto che il tennis non sia più la tua priorità può aiutare. Ti aiuta a mettere in prospettiva una brutta sconfitta o un brutto allenamento. Il risultato finale di un match non è tutto ma voglio che mia figlia sia orgogliosa di suo padre quando crescerà e vedrà cosa ho fatto. Spero che essere genitore mi influenzi il modo positivo sul campo ma se così non sarà, non è la fine del mondo.”
Intanto lo scozzese tornerà in campo questo weekend a Birmingham per il primo turno della sua Gran Bretagna in Coppa Davis contro il Giappone dopo che lo scorso anno ha vinto praticamente da solo l’Insalatiera.