POLONIA – ARGENTINA 0-2 (Stefano Tarantino)
G. Pella b. M. Przysièzny 6-1 6-4 7-6 (5)
Esordio vincente per Guido Pella in Coppa Davis e ottima partenza per l’Argentina nella sfida di ottavi di finale in corso di svolgimento in Polonia sul veloce di Danzica. Il nr. 42 del mondo liquida in 3 set e poco più due ore di gioco il polacco Michal Przysièzny che era stato l’eroe lo scorso anno nel match casalingo valido per i play-off contro la Slovacchia, partita che aveva sancito la prima storica partecipazione della Polonia nel World Group. Troppo il divario tecnico e di condizione atletica tra i due sfidanti, in gran forma Pella, lento ed a tratti svogliato Przysièzny che solo nel terzo set ha fatto appello al proprio orgoglio e reso la vita difficile al suo avversario.
I primi due set filano via lisci per il tennista sudamericano. Pella nel primo vola subito 5-0 e chiude poi 6-1, giocando un tennis accorto ed approfittando dei numerosi gratuiti del suo avversario.
Nel secondo parziale il tennista di casa si salva nel primo game annullando una palla break, ma capitola nel quinto cedendo la battuta. Pella ha anche due palle per il 5-2 nel settimo game ma Przysièzny prima si salva e poi addirittura ha una palla break per rientrare nel set sul 4-5. Ma il polacco non la sfrutta e permette al terzo set point per l’argentino di andare due set a zero.
Il terzo set invece è molto più equilibrato, Przysièzny tiene di più gli scambi e mette finalmente qualche vincente. Un paio di volte Pella va 0-30 sul servizio del polacco ma alla fine si giunge al tie break. Tutto regolare sino al 4 pari, Pella va avanti di un minibreak sul 5-4, lo cede subito dopo ma chiude al primo match point grazie ad un gratuito di diritto del suo avversario. Argentina in vantaggio, Polonia senza Janowicz già sull’orlo del baratro.
L. Mayer b. H. Hurkacz 6-2 7-6(3) 6-2
Se nulla ha potuto Michal Przysiezny (nr. 318 del ranking) contro Guido Pella nel primo singolare, figurarsi se aveva qualche speranza il giovanissimo Hubert Hurkacz (classe 97, nr. 602 del ranking) contro l’esperto Leonardo Mayer. L’argentino si aggiudica infatti la contesa senza alcun problema in 3 set e porta così l’Argentina su un rassicurante 2-0. C’è però da sottolineare che il nr.2 polacco, chiamato a sostituire in campo l’infortunato Janowicz ha comunque fatto vedere buone cose, soprattutto nel secondo set, ceduto solo al tie break.
L’inizio del match arride al tennista argentino, che senza impegnarsi più di tanto va subito avanti di un break, spreca due palle per il 3-0 “pesante”, si guadagna un altro break per il 4-1 e poi chiude 6-2 in 34 minuti (salvando anche una palla break ad Hurkacz che inizia a prendere coraggio).
Il secondo set del polacco è davvero coraggioso. Hurkacz infatti scioglie il braccio, sale con il servizio ed indovina vincenti straordinari, soprattutto con il rovescio a due mani. Mayer si salva con l’esperienza sul 2-3 annullando una palla break, ne spreca a sua volta una nel game successivo e ben due nel nono gioco. Hurkacz non molla però e si arriva al tie break. Mayer scappa subito sul 4-1 e chiude poi agevolmente 7-3.
Il giovane tennista di casa accusa il colpo, capisce che l’impresa è improba e viene travolto ad inizio terzo set dal suo avversario che scappa subito sul 3-0. Il match è oramai segnato, Mayer chiude 6-2 con un nuovo break nell’ottavo game. Argentina ad un passo dai quarti, ad un passo dalla trasferta in Italia a luglio
GRAN BRETAGNA – GIAPPONE 1-1 (Raffaello Esposito)
A. Murray b T. Daniel 6-1 6-3 6-1
Tocca ad Andy Murray l’onore di aprire le danze per la Gran Bretagna in questo primo turno della Davis 2016 che vede i detentori ospitare il team giapponese sotto la volta della Barclaycard Arena di Birmingham. Per il Giappone scende in campo l’eroe dello spareggio in Colombia Taro Daniel, ventitreenne n° 87 ATP, che poche settimane fa ha portato Rosol al quinto agli Australian Open. Questo è il primo incontro fra i due ed è Andy a servire la prima palla del match.
Daniel fatica ad entrare in partita e i suoi primi due turni di battuta sono un incubo nel quale il giapponese commette quattro doppi falli che si trasformano in altrettanti break. Andy si distrae nel terzo game quando da 40-0 sopra arriva a concedere un’opportunità ai vantaggi ma la annulla e così in un baleno il punteggio recita 5-0 Gran Bretagna. Solo il tempo per Daniel di tenere il suo primo servizio e Andy incamera il primo set col punteggio di 6-1 in ventinove minuti.
Il secondo parziale è più equilibrato in avvio, il giapponese inizia in battuta e mantiene molto bene la testa del punteggio fino al tre pari concedendo solo due punti in tre turni. Ma nel fatidico settimo game un rovescio largo seguito da un doppio fallo lo mandano sotto 15-40 e lo scozzese si prende il vantaggio con una risposta aggressiva. Andy sale 5-3 con un game caratterizzato da due aces e altrettanti doppi falli e non si ferma più, brekkando ancora per il 6-3 con un beffardo nastro in risposta.
Le categorie di differenza fra i contendenti sono troppe e in avvio di terzo set Murray gioca un game che ben evidenzia questa situazione. Sul punteggio di 1-0 Gran Bretagna serve Daniel e questo è quel che succede. 0-15 attacco su risposta chiuso da una volée smorzata, 0-30 non forzato di Daniel, 0-40 risposta vincente di dritto in allungo su prima palla centrale, break con una risposta vincente lungolinea d’incontro su un’altra prima palla. In periodo di Oscar di potrebbe già dire “ and the winner is…” ma bisogna ancora aspettare una manciata di minuti, giusto il tempo per Andy di annullare una palla break nel quinto game con la combinazione servizio + dritto e per Daniel di cedere ancora la battuta subito dopo. Lo scozzese chiude con un ace e porta il primo punto a casa in poco più di un’ora e mezza. A Kei Nishikori il compito di provare ad emularlo nel secondo singolare di giornata.
K. Nishikori b D. Evans 6-3 7-5 7-6(3)
Sono passati circa due anni e mezzo da quando Evans batté a sorpresa Nishikori per tre set a zero nel primo turno degli US Open 2013. Quel match è l’unico precedente e forse Leon Smith conta anche sul fattore psicologico per mettere in difficoltà il numero 6 del mondo chiamato a pareggiare i conti dopo l’uragano Murray che si è abbattuto sul povero Taro Daniel. Il britannico è “l’enfant du pays” essendo nato proprio a Birmingham e potrà contare quindi su un sostegno ancora maggiore del pubblico presente.
È lui a battere per primo e deve subito ricorrere ai vantaggi mentre Kei inizialmente non ha problemi nel difendere il proprio turno. L’equilibrio si rompe a metà set ed è il giapponese a brekkare nel quinto gioco restituendo però immediatamente il favore. Evans prosegue nel suo passaggio a vuoto e cede ancora la battuta per il 4-3 Giappone commettendo ben tre doppi falli. “Key seventh game goes to Japan” commenta lo speaker e Nishikori tiene per il 5-3. Poi toglie ancora la battuta all’avversario in un nono gioco lunghissimo che lo vede per ben tre volte a set point. Il quarto è quello buono per il 6-3 in 37 minuti che lo manda in vantaggio. Kei comanda le operazioni ma Evans è mobilissimo, tiene bene la diagonale col suo veloce back di rovescio e spinge appena può con il dritto. Però è sempre al limite mentre il giapponese può permettersi qualche calo di tensione.
Il punteggio del secondo set segue i servizi, ma a fatica. Ci sono due momenti nei quali entrambi sprecano la loro occasione. Nel quarto gioco è Nishikori a gettare al vento due palle break con altrettanti errori banali ma nel settimo Evans la combina ancora più grossa andando 0-40 sul servizio avversario senza riuscire a trovare il guizzo giusto anche perché Kei annulla con tre vincenti. L’ultimo è un rovescio baseball giocato piatto, una bellezza. Quando sembra che il tie-break sia dietro l’angolo anche il secondo parziale va verso il sol levante. Nel dodicesimo game Evans serve per rimanere nel set ma subisce l’aggressione dell’avversario che si porta 15-40 con una risposta vincente di rovescio. L’inglese è bravo a pareggiare ma subito dopo affossa in rete una facile volée a chiudere e sul terzo set point che ne segue commette doppio fallo. Un suicidio in piena regola.
Il terzo set propone una lotta ancor più dura e il merito è di Daniel Evans, che non muore mai e gioca il suo tennis al massimo. Complice forse la stanchezza nessuno dei due sembra più in grado di difendere la battuta e le palle break ora fioccano in modo pressoché continuo. Kei si salva già nel primo game, scappa sul 2-0 ma è ripreso. Ora tocca al britannico portarsi in vantaggio prima sul 3-2 poi sul 4-3 senza mai riuscire a confermare alla battuta e sul quattro pari si contano già sei break, tre per parte. Nishihkori ha maggior familiarità con questi momenti e da metà set conserva senza troppi problemi i propri turni. Nel dodicesimo game ha anche un match point ma Evans annulla col servizio. Si giunge al tie break che vede il giapponese battere e avvantaggiarsi per primo grazie ad un passante incrociato in corsa ma una risposta aggressiva dell’inglese pareggia i conti. È un banale errore non forzato in palleggio di Evans nel sesto punto a dare il mini break decisivo a Nishikori, il quale piazza un ace di seconda per il 5-3 e va a triplo match point con un rovescio lungo del suo avversario. Non si attende oltre perché Dan sparacchia largo un drittaccio e si arrende dopo due ore e quarantaquattro minuti. Prevedibile parità dopo la prima giornata e prevedibile presenza dei Murray brothers domani in doppio.
SERBIA – KAZAKHSTAN 1-1 (Giovanni Vianello)
N. Djokovic b. A. N. Nedovyesov 6-1 6-2 6-3
In un match completamente a senso unico, il n.1 del mondo Novak Djokovic difende alla grande i colori patri ed annienta in tre set il n. 186 kazako Aleksandr Nedovyesov. In ciascun set il fuoriclasse serbo ha ottenuto due break di vantaggio sull’avversario, operando il break sull’1-0 e sul 4-1 nel primo, sul 2-2 e sul 4-2 nel secondo e sull’1-1 e sul 5-3 nel terzo. Poco da dire sulla partita, Djokovic è stato il solito muro da fondo e non ha ceduto di un millimetro alle bordate del kazako, che molto spesso, a causa della resistenza da fondo di Djokovic, ha finito per sbagliare. La partita ha visto occasionalmente i due giocatori venire a rete, ma quasi sempre a prevalere sono stati i passanti. Da notare che Djokovic ha concesso una sola palla break in tutta la partita, annullata con un servizio vincente.
M. Kukushkin b. V. Troici 7-5 6-2 6-4
Grande sorpresa alla Pionir Hall di Belgrado, contro pronostico il kazako Mikhail Kukushkin sconfigge in tre set, dei quali solo il primo lottato, il serbo Viktor Troicki. Il Kazakistan, dunque, si conferma nazione ostica in Coppa Davis.
Nel primo set, Troicki ha serie difficoltà ad arginare il gioco in spinta dell’avversario ed ha problemi anche a gestire il frequente rovescio in back sul dritto giocato astutamente da Kukushkin. Questo consente a Kukushkin di portarsi avanti due volte di un break, una sul 2-2 e una sul 5-5, con quest’ultima occasione che si rivela decisiva.
A sorpresa il kazako si porta avanti di un break anche ad inizio del secondo set, sull’1-1, con Troicki che sembra spento e che non aveva sfruttato un 15-30 in suo favore nel precedente game in cui serviva il kazako. Arriva poi un secondo break a favore del kazako, con Troicki che sembra sempre più assente dal campo. Il secondo parziale si conclude 6-2 in favore del Kazakistan.
Il terzo set si apre ancora con un break a favore di Kukushkin, che si porta addirittura avanti sul 3-0 “pesante”, salvo avere un passaggio a vuoto e concedere all’avversario un immediato contro-break. Troicki recupera sino al 2-3, ma perde un altro turno di servizio e così Kukushkin si porta 5-2, a questo punto Kukushkin trema e non chiude il turno di battuta che gli avrebbe consegnato il match. Seguono due game molto combattuti, con Kukushkin che chiude 6-4 la terza frazione. Partita appassionante nel finale, quando Troicki è stato più volte ad un punto dal 5-5 al terzo, ma nel complesso poco spettacolare, soprattutto a causa del serbo, troppo passivo e falloso; bravo Kukushkin a mantenere costante la spinta con il dritto, colpo che gli ha dato molti punti in questo match