FRANCIA – CANADA 2-0 (Gabriele Ferrara)
G. Monfils b. F. Dancevic 6-3 6-1 6-3
Vittoria facile per Gael Monfils che domina Frank Dancevic con lo score di 6-3 6-1 6-3 in un’ora e venticinque minuti di partita, consentendo così alla Francia di portarsi sull’1 a 0. Dopo tutte le polemiche che ci sono state in seno alla FFT dopo l’eliminazione dei Blues ai quarti di finale di Coppa Davis dello scorso anno contro la Gran Bretagna dei fratelli Murray, finalmente inizia il tie di Coppa Davis tra Francia e Canada. Si gioca nella splendida cornice dell’isola di Guadalupe. Iniziano Monfils e Dancevic, che in passato non si sono mai affrontati.
La partita però è a senso unico, con “LaMonf” che nel primo parziale breakka l’avversario nel terzo e nel nono gioco. Dancevic non riesce a reggere lo scambio da fondocampo col transalpino, che oggi trova numerosi vincenti sia dalla parte del dritto sia da quella del rovescio. Il numero 245 del mondo, invece, sbaglia tantissimo- alla fine saranno 38 gli errori gratuiti per lui- e non riesce a trovare le giuste contromisure in risposta, con il numero 17 Atp che in tutta la partita perde solamente quindici punti al servizio in dodici turni di battuta.
Il secondo set scivola via ancora più nettamente, col canadese che racimola un solo game. Appare sempre più evidente come Dancevic sulla terra non riesca ad esprimersi al meglio: infatti raccoglie poco dal servizio e dal suo gioco estremamente offensivo, mostrando poi poca pazienza nella costruzione del punto, che su questi terreni spesso non può arrivare entro 2-3 scambi come lui vorrebbe. Nel terzo parziale il trentenne parigino breakka così il canadese nel quinto e nel nono gioco, archiviando la pratica in meno di un’ora e mezza. Buona prova per Monfils, che però ha trovato un avversario che, in particolare sulla terra battuta, non è in grado di impensierirlo.
G. Simon b. V. Pospisil 7-5 6-3 6-3
Vittoria in tre set per Gilles Simon che, dopo un avvio fenomenale di Pospisil, ha avuto la meglio sul canadese con lo score di 7-5 6-3 6-3 in due ore e trentotto minuti di partita.
I due giocatori, prima del match odierno, si sono affrontati due volte, con una vittoria a testa- anche se nello scontro di Cincinnati del 2013 il canadese approfittò del ritiro del transalpino ad inizio secondo set.
Si inizia con Pospisil che, scatenato, si porta sul 5-0. Simon non sbaglia molto, ma il canadese è in giocabile al servizio e trova numerosi vincenti con il dritto. Tuttavia, a partire dal sesto game, il transalpino inizia a carburare: trova ottime soluzioni con il rovescio e costringe l’avversario a giocare due o tre colpi in più. Il venticinquenne di Vernon adesso sbaglia moltissimo da fondocampo, specialmente dalla parte sinistra. Incredibilmente si arriva così sul 5 pari. Nell’undicesimo gioco Pospisil commette un gratuito di dritto ed un errore nei pressi della rete, con il tennista francese che breakka l’avversario per la terza volta consecutiva grazie ad un bel dritto lungo linea. Nel game seguente il canadese riesce a portarsi sullo 0-40 grazie a due splendidi dritti, ma nei cinque punti successivi sbaglia molto con lo stesso colpo- che spesso tende a ricercare in maniera troppo ossessiva dal lato del rovescio- e Simon riesce così a conquistare il primo parziale per 7-5. Nel secondo parziale il transalpino sembra aver preso le misure al rivale, che non riesce più a tenere lo scambio da fondocampo. Gillou si porta così sul 2-0 e nel nono gioco trova un altro break, chiudendo così il set per 6-3 dopo l’ennesimo vincente di rovescio . Il numero 19 del mondo adesso riesce a contenere bene le accelerazioni di Pospisil, che sbaglia molto, non riuscendo a sfondare da fondocampo il tennista d’Oltralpe. Il trentunenne francese imposta la maggior parte degli scambi sulla diagonale sinistra- come sempre senza alzare troppo il ritmo-, per poi cambiare in lungo linea per far spostare l’avversario verso destra in maniera repentina, portandolo così a commettere molti errori da quella parte. Nel terzo set, dopo aver salvato due break point in apertura, Simon si procura tre palle break nel quarto gioco ed un’altra sul 3-2, ma sbaglia molto con il dritto e Pospisil riesce a portarsi sul 3 pari. Nel settimo game il canadese si procura due opportunità per strappare il servizio al transalpino grazie ad un paio di splendide accelerazioni di dritto, ma vanifica tutto con altrettanti errori di rovescio. Simon ringrazia e, con un ace, si porta sul 4-3. Nel gioco seguente il numero 44 del mondo continua a concedere molto dalla parte sinistra e perde il servizio. Sul 5-3 il francese concede una palla break, ma Pospisil sbaglia un paio di dritti in difesa, con Simon che si aggiudica dunque l’incontro.
Niente da fare quindi per Pospisil che, dopo un avvio fulminante, non è riuscito a dare continuità al suo gioco, confermando i suoi limiti tecnici- troppo ancorato allo schema servizio&dritto e molte volte passivo nei punti importanti- e la mancanza di incisività dalla parte del rovescio. Da quella parte il canadese spesso o ha cercato di rallentare il ritmo con il back. oppure ha tentato di spostarsi sul lato sinistro per colpire con il dritto anomalo, finendo però per concedere troppo campo ad un avversario solido ed intelligente come Simon. Dall’altra parte solita prestazione attenta e con poche sbavature da parte del transalpino, che porta così sul 2-0 i Blues, che a questo punto sono già con un piede- e forse anche qualcosa di più- nei quarti di finale. Domani potranno chiudere già con il doppio in cui, a prescindere dalla composizione delle due coppie, partiranno ampiamente favoriti.
AUSTRALIA – USA 1-1 (dal nostro inviato a Melbourne, Robbie Cappuccio)
J. Isner b. S. Groth 7-6(2) 6-2 6-2
Sono le 10:50 di una splendida giornata estiva a Melbourne: cielo limpido e temperatura di 27 gradi. Si preannuncia una giornata calda con massima di 36. Una breve cerimonia di apertura con gli inni nazionali (seguita dai Fanatics, i famigerati supporter australiani che – con tanto di banda – cantano Chameleon e poi Waltzin matilda, l’inno non ufficiale australiano) e poi si parte.
Inizia la partita con Isner al servizio. 4 prime, un bel kick sull’unica seconda e 1-0. Risponde Groth tenendo a zero: è la gara di ace e servizi vincenti che tutti si aspettano. Entrambi i giocatori ricevono a buoni 2 metri e mezzo dalla linea di fondo. Si potrebbe commentare punto a punto, ma a parte un salvataggio di Isner da 0-40 sul 3 pari tutto procede come da copione fino al tie break, tra ace (tanti) e risposte vincenti (qualcuna). Groth gioca bene, ma soffre non tanto la prima piatta, quanto la seconda kick di Isner che gli rimbalza oltre la testa (nonostante i 193 cm).
Nel tie break Isner mostra di essere il numero 11 del mondo, infila una paio di buone risposte e si porta a casa il set 7-6(2).
Groth accusa il colpo e perde subito il servizio. Isner è ora in controllo e lo sarà da ora in poi. “Sullo 0-40 erano praticamente 3 set points (anche se il risultato era 3-3). Era un momento cruciale e sono riuscito a superarlo e ho preso sicurezza dopodichè“. Il servizio di Groth non fa più male, o meglio Isner risponde davvero bene, soprattutto con il dritto lungo la linea, costringendo Groth a giocare più volè e vincendo punto passandolo o tirando al corpo. “Isner rispondeva così bene e prendeva le linee, e quindi uno inizia a mettere in discussione quello che sta facendo“, dice Groth durante la conferenza stampa. Groth perde di nuovo sul 4-2, mentre Isner tiene il suo servizio a zero e con un gran kick serve si prende il secondo set 6-2. Il terzo set è una fotocopia del secondo: Isner strappa il servizio sull’1-1 e poi salva un break point (6 break point salvati su 6 per l’americano) per poi strappare di nuovo il servizio: 5-2 in pochi minuti. Isner continua a servire bene e ottiene 2 match point: buono il primo con Groth che risponde lungo col dritto un kick serve: gioco, partita e incontro 7-6 (2), 6-2, 6-2 e 1-0 per gli Stati Uniti d’America.
B. Tomic b. J. Sock 7-6(2) 6-3 3-6 6-4
È l’1:30 di un caldo pomeriggio con temperatura ben oltre i 30°C: in queste condizioni Bernard Tomic e Jack Sock iniziano il secondo singolare della giornata sull’erba si Kooyong. La partita è completamente diversa dalla precedente tra Isner e Groth, con entrambi i giocatori che non si avventurano a rete e preferiscono lunghi (circa) scambi da fondo, di solito conclusi da un banale errore non forzato, con steccate e palle che atterrano metri fuori dal campo (le statistiche dicono 35 errori forzati e 35 errori non forzati per Tomic e 29 non forzati e 53 forzati per Sock, ma chi ha compilato le statistiche è stato molto generoso considerando gli errori come forzati). E così il primo naviga tranquillamente al tie break senza troppe emozioni, tie break che Tomic si prende facilmente con un paio di buoni vincenti e una risposta di dritto di Sock ben fuori: 7-6 (2).
Qualcosa accade poi nel secondo set: siamo sul 3-2 per Sock quando Tomic inizia a spingere di più, alternando il suo rovescio tagliato (a 3/4 campo che scivola molto basso sull’erba e su cui Sock non può colpire efficacemente col suo dritto) a quello piatto, profondo sul rovescio di Sock. Con 16 punti a 3 Tomic vola sul 5-3 e poi conquista il set con una risposta sulla linea che Sock stecca: 6-3.
Sembra che Tomic veleggi verso una facile vittoria e conquista anche il primo gioco del terzo set. Poi sembra che l’australiano si assopisca, perdendo mobilità, perdendo intensità, lasciando il controllo del gioco a Sock e commettendo una pletora di errori non forzati: 4 errori non forzati nel terzo gioco contano più di 2 servizi vincenti e Tomic perde il servizio una prima volta. Nonostante lo sforzo dei Fanatics di tenere sveglio Bernie con una buona dose di rumore e cori a squarciagola, Tomic appare letargico, mentre il dritto di Sock è tanto efficace quanto brutto da guardare. Sul 5-3 l’americano ottiene 2 set point: Tomic manda un dritto facile in rete e Stati Uniti riaprono la partita.
Nulla cambia nel quarto set fino al 4 pari, quando finalmente Tomic si sveglia pian pianino. Nel gioco successivo una buona difesa e Sock che spedisce lungo uno smash, e poi un dritto ad uscire vincente di Tomic (un totale di 22 vincenti per lui e 30 per Sock) danno Tomic punti 2 break point: l’australiano converte il secondo grazie ad un dritto in rete di Sock . Tomic serve per il match e non fallisce: un paio di vincenti da parte sua e un errore dell’americano gli procurano 3 match point: il primo è sufficiente, con che manda lunga la risposta per un risultato finale di 7-6 (2), 6-3, 3- 6, 6-4. Australia 1 – Stati Uniti d’America 1 e tutti negli spogliatoi giusto in tempo per evitare lo scroscio violento d’acqua.
“È stato fondamentale l’aiuto di Hewitt che mi ha detto le cose giuste fin dall’inizio e mi ha supportato quando iniziavo ad avere pensieri negativi nel terzo set” dice Tomic in conferenza stampa. “È stato molto importante vincere oggi per darmi sicurezza. Non avevo vinto nei due precedenti incontri con Sock, così come non ho vinto nel precedente con Isner, ma questa [l’erba] è la superficie dove posso riuscirci. Devo rispondere bene, sto servendo bene, e mi giocherò le mie chance.”
Domani sarà un mezzogiorno di fuoco con Groth e Peers cercheranno di ribaltare i pronostici contro i fratelli Bryan. A meno che Lleyton Hewitt non abbia prurito alla mano e faccia a tutti una sorpresa…
GERMANIA – REPUBBLICA CECA 1-1 (Tommaso Voto)
P.Kohlschreiber b. L. Rosol 3-6 6-3 6-4 2-6 6-3
Philipp ha un gioco completo e complessivamente più solido del ceco, che quando è sotto pressione perde spesso la lucidità e la precisione. I precedenti, 4-1 per il tedesco, descrivono plasticamente la superiorità del n.30 del mondo, che ha perso una sola volta, su terra indoor a Stoccarda, da Rosol.
Il teutonico ha un inizio di partita complicato, anche perché Rosol gioca in modo praticamente perfetto e riesce a comandare da fondo campo con i suoi colpi violenti e precisi. Ottenuto il break nel secondo games del primo set, Lukas non ha alcuna difficoltà a consolidare il vantaggio ed a chiudere sul definitivo 6-3. Tuttavia con il passare dei minuti il ceco perde precisione ed ha un calo prestazionale evidente, infatti Philipp, non solo riesce a rispondere alle bordate di Rosol con continuità, ma soprattutto inizia a ribaltare l’inerzia dello scambio a suo favore.
Il pubblico locale supporta il tedesco che alza sensibilmente il suo livello di gioco e questo gli permette di conquistare con discreta facilità il secondo ed il terzo parziale.
L’inerzia della partita è nelle mani di Philipp, che, nel quarto set, si distrae e permette al suo avversario di ritornare in corsa. Infatti dal 2-2 Rosol vince quattro giochi consecutivi e porta la sfida al set decisivo. La tensione è evidente, ma il tedesco non si scompone e torna a giocare in modo convincente, anche se Rosol nei primi giochi mantiene l’iniziativa. Come spesso succede è il settimo gioco a rompere l’equilibrio, Rosol scivola sotto 0-40 ed è costretto agli straordinari (bellissimo il passante di diritto in corsa con cui annulla una palla break), ma purtroppo commette qualche errore di troppo e consegna gli ultimi tre giochi al suo avversario, che porta cosi in vantaggio la Germania.
Con la Germania avanti 1-0, la Repubblica Ceca si affida a Berdych per stabilire la parità nel punteggio della prima giornata di Coppa Davis. Tomas, con sofferenza e “mestiere”, rimonta e supera al quinto set la promessa tedesca Zverev al termine di un match, che ha confermato il salto di qualità evidente del tedesco e le difficoltà emotive e tecniche di Berdych. Ora il doppio potrà essere l’ago della bilancia di questa sfida, che ha regalato emozioni e tennis di ottima qualità.
Il n.7 del mondo soffre l’esuberanza del tennista di casa, che spinge con convinzione da fondo campo e spesso mette in crisi il “rigido” ceco, che quando è chiamato a colpire in movimento perde costantemente di efficacia. Il primo set è molto spettacolare, con entrambi che concedono qualcosa al servizio, infatti subiscono due break per parte. L’equilibrio regna sovrano, anche perché Berdych non riesce a trovare le contromisure al rovescio del tedesco (colpo con il quale fa la differenza da fondo) e commette qualche errore di troppo con il diritto. Il lunghissimo decimo gioco “regala” qualche elemento di preoccupazione al tedesco, che deve annullare anche un set point a Berdych. La conclusione naturale è il tie break, in cui Berdych si porta in vantaggio 4 a 2, ma subisce il ritorno del suo avversario che impatta sul 4 a 4. Ora ogni punto è lottato, ma è sempre il tedesco a decidere l’inerzia dello scambio. L’ansia è l’elemento che spesso condiziona le prestazioni del ceco, che, stavolta, è attento a neutralizzare il set point di Zverev e va, poi, a chiudere sul definitivo 8-6.
La sconfitta del primo set non spegne Zverev, che prende maggior coraggio ed inizia a “martellare”, in ogni settore del campo, mentre il ceco ha un calo verticale delle sue prestazioni. Ora è un monologo di Alexander che in pochi minuti si porta sul 6-1 ed è un vero e proprio “uragano”. La tempesta tedesca prende sempre più vigore, con Tomas che ha una “navigazione” sempre più complicata. Anche nel terzo set Zverev si porta sul 4-1, ma, per qualche minuto, allenta la presa e Berdych compie un recupero effimero e sostanzialmente inutile.
Perso il terzo set con il punteggio di 6-4, la situazione del n.7 del mondo e della Repubblica Ceca diventa preoccupante, anche perché Zverev è sempre più in fiducia. Il tedesco ha, ad inizio quarto set, anche due palle break, ma finalmente Berdych si ricorda di essere un top player e le annulla con autorità. I turni al servizio del ceco sono una sofferenza infinita, infatti è costretto sempre agli straordinari. Nel quinto gioco Zverev commette due errori banali su palla break, che tengono a “galla” il finalista di Wimbledon.
Le occasioni mancate per chiudere il match per Zverev iniziano ad essere troppe, Berdych con il passare dei minuti sistema un po’ il suo gioco e, nel dodicesimo game, si vede annullare un set point. Nel tie break il ceco prende il vantaggio definitivo e vince il parziale 7 a 5 e porta la sfida al quinto.
La tensione è alta, Berdych torna a soffrire, ma è lui ad operare il break decisivo nel “fatidico” settimo game, in cui Zverev perde un po’ di sicurezza in alcuni punti decisivi. Conquistato il vantaggio, Tomas conclude sul 6-4 e arpiona un punto fondamentale per la Repubblica Ceca.
BELGIO – CROAZIA 1-1 (Valerio Vignoli)
M.Cilic b. K. Coppejans 7-5 6-3 7-5
Un Marin Cilic incolore e un po’ scarico fisicamente riesce comunque ad avere la meglio in 3 set di Kimmer Coppejans, n.122 del ranking ATP.
Inizio sottotono per il 27enne di Medjugorje che commette molti errori gratuiti. Coppejans invece appare pimpante e già al secondo gioco si procura una palla break. Cilic però annulla con un ace e tiene il servizio. Il n.12 del ranking ATP non accenna a svegliarsi e, sotto 2-3, cede malamente la propria. Un concentrato Coppejans scappa nel punteggio fino a servire sul 5 a 3. Il belga accusa però la tensione e spreca la chance. Da lì in avanti si spegne la luce per il fiammingo che subisce un parziale di 4 game a 0 da un Cilic non certo irresistibile. Il n. 1 croato conquista così in 44 minuti per 7-5 un set che Gianni Clerici avrebbe tranquillamente definito da “chapa no”, con ben 35 errori complessivi a fronte di 12 errori.
Nonostante la vittoria del primo set, Cilic non eleva il suo livello di gioco e cede ancora il turno di servizio alla prima occasione. Ma Coppejans stavolta non ne approfitta. Il belga infatti prima si fa controbreakkare, riportando il parziale in parità sul 2 a 2, e, poi, perde nuovamente la battuta al termine del game più lungo del match (14 punti totali). Pur non brillando, il vincitore degli US Open 2014 mette dunque la testa avanti. Alla fine Cilic porta a casa con il punteggio di 6-3 anche il secondo set grazie ad un orribile dritto a chiudere in rete di Coppejans, incanalando decisamente il match sui suoi binary.
Ma il n.1 croato continua a faticare e va sotto anche nel terzo set. Coppejans infatti ottiene il break sul 1 pari con uno splendido dritto a sventaglio. Ma proprio come nei precedenti parziali Cilic fa valere l’esperienza e la differenza di livello, strappando il servizio al suo avversario nel settimo gioco e rimettendo in piedi la situazione. Sul 6-5 e servizio, proprio quando ormai il parziale sembra destinato al tiebreak, Coppejans commette una serie di errori sanguinosi (tra i quali un doppio fallo) che gli costano l’incontro. Cilic ringrazia ma dovrà sicuramente fare qualcosa in più domenica per battere David Goffin.
D.Goffin b. B. Coric 6-3 6-2 2-6 3-6 6-3
Un David Goffin un po’ distratto sulla terra di Liegi si fa rimontare due set di svantaggio da un indomito Borna Coric ma riesce comunque a rimettere in parità le sorti del tie per il suo Belgo.
A partire leggermente meglio è però il 19enne di Zagabria che si procura una palla break nel tiratissimo game d’apertura e poi nel terzo gioco. Ma il n.16 del ranking ATP non si scompone e, avanti 3 a 2, mette il piede sull’acceleratore strappando alla seconda occasione il servizio all’avversario. Coric continua a lottare ma non è abbastanza consistente. Goffin mantiene il vantaggio e si prende il primo set per 6-3, nonostante qualche patema nell’ultimo gioco di servizio.
Il dominio del belga conferma anche nel secondo parziale in cui Goffin coglie il break nel quarto gioco al termine di un game lungo e combattuto in cui il n.47 del ranking ATP era riuscito a risalire da 0-40. Il 25enne tennista vallone, avanti 3-1, non si accontenta e mette ancora pressione sul servizio di Coric fino a togliergli ancora la battuta e andare così a servire per il secondo set. Il teen-ager croato sfoga la sua frustrazione per una partita che sembra sfuggirgli di mano lanciando la racchetta. Goffin non esita sul proprio turno di battuta e mette in cascina anche il secondo parziale per 6-2.
Il terzo set si apre con uno scambio di break tra i due giocatori. Coric ora però sembra molto più motivato e nel sesto gioco leva il servizio a 30 al nativo di Rocourt. Goffin ha un piccolo passaggio a vuoto e perde ancora la battuta con un doppio fallo sotto 5 a 2, regalando così il terzo set a Coric.
Il sussulto d’orgoglio del tenace croato sembra giungere al capolinea quando nel terzo gioco del quarto parziale un autorevole Goffin prende ancora il largo grazie ad un break a zero. Ma Coric non ne vuole proprio sapere di arrendersi e prima recupera lo svantaggio poi addirittura grazie ad un altro break va a servire per riportare il conto dei set in parità. Goffin cerca di salvare in corner il set ma Coric è letteralmente “in the zone”, come dicono gli americani, e trascina l’incontro al quinto.
Il set decisivo comincia seguendo pedissequamente i turni di servizio. Avanti 3 a 2 è il belga dal timing sempre perfetto a prendere coraggio e spezzare l’equilibrio con un break a zero. I titoli di coda per Coric arrivano due game più tardi quando Goffin chiude il quinto set con punteggio di 6-3 e, di conseguenza, anche il match dopo oltre 3 ore di tennis forse non eccelso per qualità dei colpi e percentuali ma sicuramente molto intenso ed estremamente fisico.