Coppa Davis, ottavi di finale
FRANCIA-CANADA 3-0 (Gabriele Ferrara)
R. Gasquet/J.W Tsonga b. P. Bester/V. Pospisil 7-6(4) 6-1 7-6(4)
Vittoria in tre set per la coppia francese, che soffre molto nel primo e nel terzo set, dominando invece nel secondo, riuscendo ad archiviare la pratica con il punteggio di 7-6(4) 6-1 7-6(4) in due ore e quarantacinque minuti di gioco. Ai quarti la Francia adesso attende la vincente dell’incontro che vede impegnate Germania e Repubblica Ceca.
Noah e Laurendeau, poco prima dell’inizio dell’incontro, hanno confermato le coppie annunciate giovedì in sede di sorteggio: Gasquet e Tsonga per i transalpini e Pospisil e Bester per i canadesi.
Si inizia subito con break e controbreak nei primi due giochi dell’incontro. Dopo le prime difficoltà al servizio per Tsonga e Pospisil, si procede senza sussulti fino al decimo game. Fino a questo momento è Gasquet il giocatore che sembra più in forma, servendo bene e regalando al pubblico caraibico delle volée di pregevole fattura. Sul 5-4 la Francia concede tre set point, con Tsonga che non chiude un paio di volée e ne sbaglia un’altra accartocciandosi troppo sulla palla. Sullo 0-40 Gasquet chiude bene a rete e nei due punti successivi trova altre due splendide volée di rovescio giocate sotto l’altezza del bacino. Sul 40 pari Bester sbaglia di pochissimo un passante di dritto in corsa dopo un’altra volée non definitiva di ”Jo-Wilf”, che nel punto successivo sbaglia un altro colpo al volo dopo un buon passante di Pospisil. Il tennista di Le Mans sbaglia l’ennesima volée, ma salva il quarto set point con un’ottima prima esterna e con lo stesso colpo riesce a fissare il punteggio sul 5 pari. Adesso sugli spalti si alza il coro “Allez les Bleus!”. Tsonga sembra scuotersi e trova un paio di ottime risposte, Gasquet ne trova un’altra con il dritto per il 30-40, ma Bester si salva con il servizio e, dopo l’ennesima incertezza del franco-congolese, con una facile chiusura a rete. Sul 6-5 i canadesi si portano sul 15-30, con il tennista di Le Mans che si dimostra nuovamente poco reattivo nei pressi del net, ma riesce a rimediare e, dopo un paio di ottimi servizi di Gasquet, si arriva al tiebreak. Qui i transalpini si portano sul 4-2, sfruttando anche l’inesperienza di Bester, che sul 3-2 non riesce a passare con il dritto. Nel punto successivo, però, il numero 274 del mondo trova una bella risposta d’incontro di rovescio. Sul 4-3, tuttavia, Gasquet trova un meraviglioso rovescio lungolinea. Noah suona la carica e, sul 5-4, Tsonga trova una buona demi volée di dritto e, dopo un’ottima prima al centro, riesce a chiudere un primo set durato ben settanta minuti.
Nel secondo parziale, i due francesi trovano tre risposte fenomenali, portandosi così avanti sul 3-0. Dopo che per quasi tutto il primo set Gasquet ha tenuto a galla la coppia d’Oltralpe, adesso anche il numero 9 del mondo è salito di livello. I due canadesi, invece, sembrano non avere molte armi per contrastare gli avversari, oltre ad essere particolarmente in difficoltà con il terreno di gioco che, come già visto ieri, è molto scivoloso e che quindi spesso restituisce rimbalzi irregolari- problema che mette molto in difficoltà i due canadesi, che cercano spesso di rispondere d’anticipo. Sul 4-1 i due francesi trovano una splendida risposta d’incontro a testa, suggellando poi il break dopo un grave errore di valutazione a rete da parte di Pospisil. Nel game seguente Tsonga serve bene e chiude il secondo parziale per 6-1.
Nella terza frazione di gioco si procede senza squilli fino al sesto game, quando il Canada si porta sullo 0-40, con Pospisil e Bester che trovano rispettivamente un ottimo passante di rovescio in diagonale ed uno di dritto in lungolinea. Tsonga, tuttavia, serve molto bene e le annulla tutte, salvo poi commettere l’ennesimo disastro a rete con una volée di dritto che scentra completamente. I francesi riescono però a salvarsi anche stavolta: in questa circostanza Gasquet è bravo ad entrare con il colpo al volo dopo una buona prima esterna del connazionale. Il tennista di Le Mans trova altri due ottimi servizi per portare i Bleus sul 3 pari. Adesso gli incitamenti di Noah sono numerosi e la regia lo cerca sempre più spesso. Sul 4 pari il Canada, dopo uno smash non impossibile sbagliato da Bester, va sotto 0-30. Qui Tsonga trova una risposta fenomenale di dritto in allungo per lo 0-40. Nella prima palla break Gasquet stecca un dritto piuttosto comodo, mentre nelle altre due Pospisil serve bene ed il compagno riesce a chiudere bene a rete- notevole la stop volley di dritto sul 30-40. Nei due punti successivi Tsonga sbaglia un passante di dritto, con Bester che, nel 15 seguente, chiude con lo smash per il 5-4. Nel decimo gioco il franco-congolese sbaglia due volée che portano gli avversari sullo 0-30. In quest’occasione, però, Jo riesce a ribaltare la situazione grazie a tre servizi vincenti, dopo aver approfittato sul 15-30 di un’incertezza a rete da parte del carneade di questa sfida- alias Bester. Come nel primo parziale, si arriva al “jeu decisif”. Qui i transalpini si portano sul 4-2, grazie ad un minibreak conquistato sul 2 pari grazie ad un gran passante di dritto di Tsonga, che nel settimo punto fa buona guardia nei pressi del net e porta la Francia sul 5-2. Il Canada accorcia sul 5-4, In quest’occasione Gasquet è bravo ad entrare bene con la volée di rovescio: 6-4. Sul primo match point Tsonga trova l’ennesima prima vincente, suggellando così la vittoria francese con lo score di 7-6(4) 6-1 7-6(4).
Vittoria importante per i francesi che, dopo tutte le polemiche degli ultimi mesi, hanno rispettato il pronostico che li vedeva nettamente favoriti. Comincia così in maniera positiva l’avventura da capitano di Coppa Davis di Yannick Noah che, in un tie dall’esito piuttosto scontato, ha mostrato comunque grande carisma ed ha dato la sensazione di poter essere l’uomo giusto per riportare in patria l’insalatiera, che in Francia manca dal 2001.
Per quanto riguarda i giocatori, ottima partita da parte di Gasquet, che è stato molto continuo durante tutto l’arco del match e che ha deliziato il pubblico con alcuni rovesci ed una decina di volée davvero sopraffini. Prestazione in crescendo, invece, per Tsonga che, dopo un brutto avvio, ha giocato complessivamente ad un buon livello. Delude nuovamente Pospisil che, nei panni di leader della coppia e della squadra in generale, ha evidenziato nuovamente i suoi limiti in termini di continuità e di personalità, oltre che da un punto di vista prettamente tecnico. Il tennista di Vernon, infatti, non è riuscito a sostenere in maniera adeguata Bester che, nonostante qualche buona giocata, è apparso piuttosto inadatto a questo tipo di palcoscenici.
La Francia si qualifica così per i quarti di finale del World Group per il settimo anno consecutivo- l’ultima sconfitta dei transalpini agli ottavi risale al 2009 contro la Repubblica Ceca, che prevalse per 3-1. A Luglio, probabilmente, incontrerà fuori casa proprio la Repubblica Ceca- in vantaggio per 2-1 sulla Germania- in un tie che si presenterebbe come estremamente incerto ed entusiasmante.
BELGIO-CROAZIA 1-2 (Valerio Vignoli)
I.Dodig/F. Skugor b. D. Goffin/R. Bemelmans 7-6(5) 6-3 6-1
Dopo la splendida vittoria nel Play Off del 2015 contro i temibili brasiliani Marcelo Melo e Bruno Soares, la coppia croata formata dal veterano Ivan Dodig e dal bombardiere Franko Skugor si conferma affidabile anche sulla terra battuta della Country Hall du Sart-Tilman di Liegi, battendo con autorevolezza Ruben Bemelmans e David Goffin e regalando un punto di capitale importanza alla propria squadra.
Primo set estremamente equilibrato. Dodig, n.7 del ranking di doppio e vincitore del Roland Garros nel 2015 insieme al già citato Melo, prevedibilmente è il più a suo agio nella specialità e il gigante Skugor martella come un fabbro con la battuta. Ma anche Goffin e Bemelmans inizialmente non sfigurano affatto. Dopo 3 palle break per i croati sul 2 pari e un paio di set point falliti dai belgi sul 5 a 4, si approda giustamente al tiebreak. Curiosamente proprio il giocatore di maggiore qualità in campo, Goffin, sbaglia malamente una comoda volée, lasciando scappare i croati. Ben per lui che c’è Bemelmans che rimedia prontamente con una fenomenale volée in giravolta. Ma, poco dopo, lo stesso tennista fiammingo, con il suo team sotto 6 a 5, perde nettamente il controllo del dritto da fondocampo, concedendo il parziale a Dodig e Skugor.
L’impressione è che la coppia croata abbia qualcosa di più: Dodig è sempre molto attento e Skugor pare una macchina al servizio. Basta che quest’ultimo infili qualche risposta in più e il gioco è fatto per loro. Questo è esattamente quello che accade nel sesto gioco del secondo set in cui la Croazia si guadagna 2 palle break. A strappare il servizio a Goffin ci pensa proprio Skugor con un bel passante di rovescio, con il quale dimostra anche una discreta sensibilità. I croati, solidissimi alla battuta, tengono il break di vantaggio e chiudono in scioltezza il parziale per 6-3.
Il terzo set si apre ancora con Goffin in sofferenza al servizio, costretto a fronteggiare 3 palle break. Il tennista vallone è in evidente difficoltà e sotterra tragicamente il dritto in rete, spianando la strada al successo croato. Dodig e Skugor però non si accontentano e infieriscono su un Goffin in stato confusionale, levandogli per la terza volta consecutiva il servizio nel quinto gioco. Il parziale e l’incontro terminano con un altro break in favore dei croati, questa volta su Bemelmans ma con la complicità di un Goffin con la testa già negli spogliatoi, dopo poco meno di due ore di gioco.
GERMANIA-R.CECA 1-2 (Tommaso Voto)
T. Berdych/ R. Stepanek b. P. Kohlschreiber/ P. Petzschner 7-6(7) 7-5 6-4
La coppia composta da Berdych e Stepanek vince in tre set contro i tedeschi Kohlschreiber-Petzschner e conquista il punto del 2-1, che può essere decisivo nella sfida tra la Germania e la Repubblica Ceca.
Il doppio nel tennis è qualcosa di unico ed inimitabile, perché ha delle dinamiche di gioco molto particolari, in cui conta molto l’affiatamento della coppia ed i meccanismi, nonché le caratteristiche intrinseche di ogni singolo giocatore.
La scelta del capitano Navratil è stata quella giusta, perché la coppia ceca, che vantava un record di 14 vittorie e 2 sconfitte in Davis, ha vinto meritatamente ed ha fatto valere la sua maggior classe. Il duo ceco gioca praticamente a memoria, Berdych ha il compito di tenere alto il ritmo da fondo, mentre Stepanek, più estroso e tecnico, ha un “timing” a rete perfetto. Questa alchimia rende i due un binomio difficile da battere, anche perché Radek, con la sua presenza in campo, trascina il suo più titolato compagno, che quando è sotto pressione tende a commettere qualche errore di troppo. Mentre dall’altro i tedeschi hanno in Petzschner l’elemento di fantasia a cui associano la solidità ed il rigore tattico di Kohlschreiber.
Nel primo set i tedeschi sono impeccabili al servizio e riescono a controllare il gioco, mentre i cechi fanno fatica a carburare. Sia Berdych che Stepanek sono chiamati a salvare palla break, ma riescono con le giuste combinazioni a tenere il servizio. Sul 5 a 6 arriva il primo campanello d’allarme dei tedeschi, che con un ace annullano il set point ceco. Il tie break è di rara intensità, si vedono colpi incredibili e dei “ping pong” sotto rete che deliziano il pubblico locale. Con un allungo che sfida le leggi della fisica Petzschner effettua un lob che si stampa sulla linea di fondo e regala il 5 a 4 ai tedeschi. Ma Stepanek è una vecchia volpe e porta la Repubblica Ceca al secondo set point. Berdych commette un errore clamoroso sotto rete che praticamente “regala” il 6 a 6 ai tedeschi, che tuttavia continuano a sbagliare e i cechi tornano avanti. Sarà il quarto set point complessivo a regalare il primo parziale alla Repubblica Ceca.
Nei due set successivi i tedeschi avranno molte possibilità di riaprire il match, ma i cechi resistono e danno la “zampata” nei momenti più delicati. Infatti nel secondo parziale sarà fatale ai tedeschi il dodicesimo gioco, in cui non riescono a difendere il servizio e perdono 7-5.
Stessa dinamica il terzo set, ma con un punteggio diverso, perché i cechi salvano palla break, ma poi i tedeschi cadono nel terzo game. Una vittoria meritata per la R.Ceca, che ora guarda con più tranquillità ai due singolari di domani.
AUSTRALIA-USA 1-2 (da Melbourne, il nostro inviato Robbie Cappuccio)
B.Bryan/M.Bryan b. L.Hewitt/J.Peers 6-3 6-3 4-6 4-6 6-3
Tanto il doppio viene (giustamente) bistrattato a livello di circuito ATP, tanto in Coppa Davis diventa cruciale per le sorti dell’incontro. Anch’io non sono un fan del doppio (a parte da ragazzino quando c’era McEnroe-Fleming), ma oggi a Kooyong giocava la crème de la crème del doppio: da una parte i fratelli Bryan – cioè il team di doppio di maggior successo nella storia del tennis – dall’altra gli australiani John Peers (specialista del doppio con 9 titoli, per la maggior parte con Jamie Murray) e Lleyton Hewitt. Hewitt? Ma non era in pensione e diventato capitano di Coppa Davis? Beh, era così fino alle 11 di stamattina, quando – solo un’ora prima dell’inizio della partita – è arrivata la breaking news: Hewitt sostituirà Groth e affronterà in coppia con John Peers i fratelli Bryan. L’icona australiana è ufficialmente fuori dal pensionamento per guidare la carica contro la migliore squadra di doppio di sempre e quando appare sul campo l’arena di Kooyong esplode letteralmente. “Non siamo stati affatt sorpresi di vedere Hewitt giocare”, dice Bob alla conferenza stampa “Si è allenato molto tutta la settimana, sia in doppio che in singolo, più di chiunque altro”. “E’ stato deciso ieri sera. Condividere il carico di lavoro è stato il fattore determinante”, afferma Hewitt diplomaticamente. Ma forse la sconfitta per 3 set a 0 di Groth con Isner, e una possibile sconfitta per 3 set a 0 oggi, hanno determinato la scelta per preservare non tanto la condizione fisica quanto quella psicologica di Groth, in vista di quello che potrebbe essere la partita decisiva contro Sock.
E’ una giornata nuvolosa a Melbourne con una temperatura di 22°C, condizioni molto migliori rispetto al caldo soffocante di ieri. I Fanatics, vestiti in oro/verde, cantano, inneggiano, suonano, tifano con belle coreografie.
Dopo un minuto di silenzio in memoria di Bud Collins, sul campo inizia l’incontro sull’erba di Kooyong, alle 12:08 con Bob Bryan (il mancino) che serve e tenendo facilmente. Risponde l’Australia con Peers. Dopo Mike Bryan (il destrorso) che tiene facilmente il suo servizio viene il turno di Hewitt. Rusty è molto concentrato, ma appare anche abbastanza teso. Sul 40-15 grida il suo primo “C’mon”, ma questo non basta. Al secondo break point Hewitt perde il servizio e gli Stati Uniti volano al 4-1. I fratelli americani – in particolare Bob – stanno rispondendo molto bene e giocano efficacemente a rete, giocando soprattutto su Hewitt che appare in questa fase un po’ meno solido di Peers. Sul 4-2 per gli Stati Uniti d’America, gli australiani hanno 3 opportunità di fila per fare il contro-break, ma gli Stati Uniti riescono a tenere: il servizio di Bob Bryan è mortale tanto quanto il suo rovescio bloccato. E’ stata l’unica possibilità per gli australiani nel primo set; i fratelli Bryan prendono il set 6-3 con una risposta di dritto in rete di Hewitt.
Il secondo set è simile al primo; sul 3 pari Hewitt deve fronteggiare un break point dopo un grande passante di rovescio bloccato di Bob Bryan. Questo viene salvato, ma subito dopo gli australiani devono affrontarne un secondo e questa volta Hewitt perde il servizio. Sul 5-3 per Stati Uniti d’America, Peers – fino a questo punto molto solido al servizio, avendo concesso solo un paio di punti agli americani – sente la pressione e viene brekkato per il 6-3 finale. Due set a zero per gli americani in 1 ora di gioco e si prospetto un incontro molto breve, con I Bryan in totale controllo della situazione.
Ed ecco che succede ciò che non ti aspetti: è per questo che amiamo il tennis. L’intensità di Hewitt cresce, così come la sua risposta al servizio: sul 3 pari due risposte di rovescio dell’icona del tennis australiano e una volee di Peers portano gli australiani sullo 0-40. Come nel primo set non sono in grado di convertire i break points, con uno smash in rete di Peers, ma l’ennesima risposta vincente di Hewitt dà loro una quarta possibilità. “C’mon mate, go” grida Lleyton a Peers, e finalmente gli australiani prendono il servizio agli Stati Uniti, per poi tenere a 0: 5-3 Australia. Peers serve per il set e questa volta tiene i nervi saldi e tiene pure il servizio: Kooyong esplode in un boato e l’Australia riapre la partita. “Si poteva sentire l’adrenalina scorrere,” dirà Peers commentando i Fanatics, i colorati e rumorosi sostenitori Aussie “ci hanno messo di nuovo in partita erano incredibili.”
Hewitt è in trance agonistica e continua a rispondere come faceva quando ero al top della sua carriera. Dopo l’ennesimo fallo di piede per Mike Bryan (un bel pò per entrambi i gemelli) gli australiani strappano il servizio agli americani: 2-1 per l’Australia. La partita raggiunge picchi di intensità altissimi con grandi scambi a rete: questo è un incontro di doppio memorabile! Entrambe le squadre tengono il servizio ed è di nuovo turno Peers a servire per il set: prestazione senza macchie e l’Australia si prende il quarto set 6-4 e pareggia i conti.
La tensione è ora molto alta. I fratelli Bryan non hanno vinto più di 100 titoli a testa per caso e riescono a ricomporsi. Come dirà Hewitt in conferenza stampa “il doppio è fatto di piccoli cambi di inerzia” e così gli americani volano sul 3-0 in soli 8 minuti strappando a zero il servizio a Peers. Dopo un quarto d’ora siamo sul 5-2. Hewitt deve fronteggiare 2 match point consecutivi e poi un terzo per tenere in vita il match, ma poi è il turno di Bob Bryan: è stato una macchina per tutta la partita e il meccanismo non si inceppa. Non perde un punto e gli Stati Uniti dopo 2:30 chiudono l’incontro con il punteggio finale di 6-3, 6-3, 4-6, 4-6, 6-3.
Cosa succederà domani? Hewitt sostituirà Groth in quello che potrebbe essere il match decisivo (sempre che Tomic batta Isner)? “Non è affar mio, mi interessa quello che succede dal mio lato della rete”, dice il capitano americano Jim Courier. “Sia Isner che Tomic hanno giocato molto bene, forse John [Isner] ha un piccolo vantaggio, perché ha giocato solo tre set, ma sarà dura.” Dal canto suo Hewitt non esclude di scendere in campo “Mi sento a mio agio e pronto a giocare sia il doppio cheil singolare,” ma per ora “abbiamo bisogno che Bernie [Tomic] vinca, punto e basta. Deve servire bene, Isner ha servito molto bene. Bernie gioca con uno stile di gioco totalmente diverso da Sam”. Chiunque giochi domani si preannuncia come una giornata memorabile.