Era ampiamente previsto e tecnicamente scontato, ma il passaggio ai quarti del World group della Coppa Davis va sempre vidimato sul campo, che in passato, specie in questa competizione, ha sovvertito ogni tipo di pronostici. Il superamento del turno resta un’ottima notizia per il nostro movimento, nonostante una Svizzera priva di Federer e Wawrinka, con il “miglior” giocatore sceso in campo, Marco Chiudinelli, che dal 2010 non entra nella top 100 di singolare. Tuttavia, la Davis, che sia giusto o meno, attira attenzione dei media anche non specializzati e funge dunque da autentica cassa di risonanza per la popolarità del nostro sport: senz’altro è un bene che la nostra squadra abbia raggiunto i quarti di finale, da giocare in casa a luglio contro l’Argentina, squadra molto più forte di questa Svizzera, ma decisamente alla nostra portata. Sarebbe rindondante scendere nei dettagli, raccontati bene ed ampliamente dai nostri inviati a Pesaro, dei cinque incontri di questo week-end (partite mediocri tecnicamente, sebbene il successo di Lorenzi su Chiudinelli sia stato davvero appassionante e agonisticamente vibrante). Aggiungiamo però che il tennis italiano lascia le Marche con: a) la conferma che Lorenzi sia un vero lottatore su cui poter contare, specie in previsione di match sulla terra battuta; b) la consapevolezza che il doppio Seppi-Bolelli, dopo la vittoria del titolo di Dubai la scorsa settimana, sia una valida soluzione alternativa alla coppia titolare Fognini-Bolelli, arrivata lo scorso anno al Master di Londra; c) la speranza che l’esordio di Cecchinato in Davis, bagnato con un successo (seppur a risultato già definito e contro un avversario molto modesto come Bossel, 317 del mondo) serva a far sbloccare psicologicamente il 23enne siciliano e dargli la fiducia necessaria per non essere più solo un ottimo tennista da circuito Challenger.
Nel settore femminile, dopo un periodo di vacche grasse, con un febbraio di ottimi risultati e grandi gioie, arriva una fisiologica flessione di risultati (una sola vittoria a fronte di tre sconfitte), per fortuna in una settimana in cui erano programmati tornei minori, di preparazione ai due importantissimi Premier Mandatory di Indian Wells e Miami, che si susseguiranno in questo mese di marzo.
Roberta Vinci, freschissima numero 1 del tennis italiano, traguardo raggiunto per la prima volta in carriera la scorsa settimana, ha deciso di continuare a giocare iscrivendosi al Wta International di Kuala Lumpur (250.000 $ di montepremi) quarto torneo di fila e già settimo in stagione, con tra l’altro alle porte due appuntamenti importantissimi (Indian Wells e Miami) da affrontare di seguito in un altro continente, Tale scelta, operata probabilmente per sfruttare il momento di buona condizione e migliorare il proprio best ranking andando a giocare in un torneo con avversarie tutte inferiori a lei in classifica(in caso di conquista del titolo in Malesia sarebbe salita al settimo posto) non ha purtroppo pagato: l’avversaria che l’attendeva al primo turno, la tennista di Taipei Chang Kai- Chen, ha una classifica molto modesta, numero 153 del mondo ( best ranking 83 nel 2010) e non è giocatrice del livello di Roberta, ma era comunque da prendere con le molle, avendo già battuto in carriera tre top ten( Safina, Stosur e Bartoli). Purtroppo Roberta, apparsa stanca e non al meglio sin dalle prime battute, dopo aver strappato con esperienza e classe, più che con un buon livello di gioco il primo parziale dopo dodici giochi e 41’, è praticamente uscita dal campo, riuscendo a conquistare appena tre game nei successivi due set, che hanno così consegnato la vittoria alla felicissima avversaria, con la partita archiviata col punteggio di 5-7 6-2 6-1 dopo 1h34’ di gioco.
L’altra grande protagonista del febbraio del tennis italiano, Sara Errani, era invece impegnata in Messico a Monterrey per il Wta International (250.000 $ di montepremi) torneo nel quale era, come la Vinci a Kuala Lumpur, accreditata della prima testa di serie. Al primo turno, opposta alla 27enne slovacca Magdalena Rybarikova, ottantottesima giocatrice del ranking, ha faticato più del previsto per superare come da pronostico la sua avversaria, dalla quale tuttavia era stata sconfitta già due volte, di cui una nel solo precedente sul duro conclusosi senza un ritiro (Bratislava, nel lontano 2007). Sara, dopo aver vinto agevolmente il primo set col punteggio di 6-1, ha avuto un passaggio a vuoto che le è costato il secondo parziale, perso 3-6. Il terzo e decisivo set è stato combattuto ed anzi, dopo sei game vinti da chi andava a servire, Sara è stata brekkata nel settimo: per fortuna, nello sprint decisivo la bolognese ha dato il meglio, conquistando quattro game di fila che dopo 2h04’ le hanno consegnato l’accesso al secondo turno, archiviato col punteggio 6-1 3-6 6-4. L’impegno contro la ventenne estone Anett Kontaveit, n° 91 della classifica Wta, sembrava ampiamente alla portata di Sara, sebbene la sua giovane avversaria avesse mostrato di essere pericolosa già il giorno prima, quando aveva battuto al primo turno la sempre temibile Cibulkova in due set. Invece in campo, Sara è scesa assolutamente scarica: dopo aver conquistato il primo game, ne ha persi sei di fila, cedendo il primo set in appena ventuno minuti. Una timida reazione nell’inizio del secondo set non è bastata ad evitare una sconfitta pesante come l’1-6 3-6 finale in soli 54’. La Errani era probabilmente stanca dalle tante partite giocate nelle ultime settimane, dal lungo volo transoceanico affrontato appena un paio di giorni prima (era reduce dalla finale di doppio a Doha) e dalla lotta del giorno precedente con la Rybarikova. Sempre a Monterrey, era iscritta Francesca Schiavone, reduce dal titolo di Rio e dal conseguente rientro nella top 100 del ranking: sorteggiata al primo turno contro la trentenne belga Kisrten Flipkens, numero 73 della classifica Wta, non è riuscita a continuare la sua striscia positiva ed il campo ha purtroppo rispettato le indicazioni di classifica e precedenti (4-2 a favore della semifinalista di Wimbledon 2013). Infatti, dopo un primo set perso in 38’ dalla milanese per un decisivo break subito al quarto gioco, nel secondo Francesca si porta in vantaggio 4-1 per poi farsi controbrekkare al settimo game. Senza ulteriori sussulti, si arriva al tie-break: anche in tale frangente, la milanese si trova avanti 4-1, ma finisce poi per perdere set ed incontro, con la belga che conquista accesso al secondo turno, dopo 1h35’ col punteggio di 6-3 7-6 (5).