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“Salve a tutti, grazie per essere venuti qui con così poco preavviso. Voglio farvi sapere che pochi giorni fa ho ricevuto una lettera dall’ITF in cui si diceva che avevo fallito un test anti-doping all’Australian Open. Ho davvero fallito il test e me ne ne assumo la responsabilità”. Queste le prime parole di Maria Sharapova, per aprire la conferenza stampa da lei indetta, con un certo clamore, in un albergo della Downtown di Los Angeles.
“Negli ultimi 10 anni ho usufruito di un farmaco chiamato Mildronate, in base ad una prescrizione del mio medico di famiglia. Pochi giorni fa, dopo aver ricevuto la lettera dell’ITF, ho scoperto che ha anche un altro nome, Meldonium, cosa di cui non ero al corrente. È molto importante che capiate che per 10 anni questo farmaco non era presente nella lista delle Sostanze Proibite della WADA e che ho assunto questo medicinale legalmente per gli ultimi 10 anni. Ma il 1 gennaio 2016 le regole sono cambiate e il Meldonium è diventato una sostanza proibita. Cosa che non sapevo. Ho pensato che fosse giusto da parte mia venire qui e parlare di questo davanti a tutti voi perché nel corso della mia lunga carriera sono sempre stata trasparente ed onesta. Affronto il mio lavoro ogni giorno con grande responsabilità e professionalità. Ho commesso una grande errore. Ho deluso la mia famiglia, i miei tifosi, lo sport che gioco da quando avevo 4 anni e che amo così profondamente. So che dovrò affrontare le conseguenze del mio errore ma non voglio terminare così la mia carriera. Spero davvero di avere un’altra opportunità di giocare ancora a tennis“.
Sharapova ha comunque trovato il tempo di scherzare: “So che molti hanno pensato al mio ritiro; quando deciderò di smettere, spero riuscirò a dare l’annuncio in un posto diverso da una sala congressi di un albergo di Downtown Los Angeles con una moquette così orrenda”.
La russa ha giustificato l’utilizzo del Meldonium: “Il mio dottore mi ha prescritto questo farmaco a causa di alcuni problemi di salute di cui ho sofferto nel 2006. Mi ammalavo molto spesso. Soffrivo di una carenza di magnesio, influenza e per diversi mesi i risultati delle mie analisi erano irregolari. E oltre a questo, la presenza di malattie diabetiche nella storia della famiglia. Il farmaco mi faceva stare bene e quindi ho continuato a prenderlo.” La russa ha concluso la sua conferenza stampa rispondendo ad alcune domande da parte dei giornalisti presenti: “Non posso incolpare nessuno tranne me stessa, si tratta del mio corpo e di quello che assumo, me ne prendo la completa responsabilità. È molto importante avere intorno un grande team, allenatore, medici, ma alla fine riguarda solo te stessa. Ho ricevuto una lettera dalla WADA il 22 dicembre 2015, una mail contenente i cambiamenti riguardanti la stagione successiva, e un link dove verificare la lista di tutte le sostanze che sarebbero state proibite nel 2016. Non ho controllato la lista. È una situazione completamente nuova per me, ho ricevuto la lettera solo pochi giorni fa. Collaborerò con l’ITF. Non so quando tornerò“.
Non si è fatto attendere il commento di Steve Simon, CEO della WTA: “Sono davvero triste nell’apprendere questa notizia. Conosco Maria da molto tempo, e so che è da sempre una persona di grande integrità. Ciononostante, come la stessa Maria ha ammesso, è responsabilità dei giocatori e delle giocatrici fare attenzione al loro corpo e alle sostanze che assumono. La faccenda passerà nelle mani della Unità Anti-Doping, con le procedure standard. La WTA sosterrà le decisioni che verranno prese da quest’organo”. Sharapova sarà sospesa a tempo indeterminato a partire dal 12 marzo, in attesa di determinare con certezza l’entità della sanzione.
Questo il comunicato stampa rilasciato dall’ITF:
In seguito alle dichiarazioni rilasciate oggi in conferenza stampa da Maria Sharapova, il TADP (Tennis Anti-Doping Program) conferma quanto segue:
- il 26 gennaio 2016 Maria Sharapova ha fornito un campione per l’analisi anti-doping al TADP in relazione alla sua partecipazione agli Australian Open 2016;
- lo stesso campione è stato analizzato da un laboratorio certificato dalla WADA (World Anti-Doping Agency) ed è risultato positivo al meldonium, che è una sostanza proibita secondo il codice della WADA e del TADP;
- in base all’articolo 8.1.1 del TADP, Sharapova è stata accusata il giorno 2 marzo di Violazione delle Normative Anti-Doping;
- Sharapova ha accettato la scoperta del meldonium nel campione da lei presentato il 26 gennaio;
- considerato che il meldonium è una sostanza-non specificata contenuta secondo la WADA (e il TADP) nella lista delle Sostanze Proibite e Metodi Proibiti, Sharapova sarà provvisoriamente sospesa a partire dal 12 marzo, in attesa di determinare l’entità della sanzione.
Questo della Sharapova si aggiunge alla già folta schiera di casi di sospensione per tennisti risultati positivi a controlli antidoping: l’ultimo in ordine di tempo era stato Marin Cilic nel 2013, che subì una pesante squalifica per aver assunto Nikethamide, a sua detta tramite “zollette di zucchero” alterate. Richard Gasquet, nel 2009, fu segnalato addirittura per utilizzo di cocaina, così come Martina Hingis nel 2009, a Wimbledon. Guillermo Coria fu sanzionato per aver utilizzato del Nandrolone (da cui il soprannome che il duo Clerici-tommasi gli affibbiò durante le celebri telecronache, Nandrolino), mentre il suo connazionale e omonimo Canas, che nel 2007 battè due volte in due settimane Roger Federer (interrompendo una striscia vincente di 41 partite e quasi sette mesi di imbattibilità dello svizzero), rimase fermo per dodici mesi tra 2005 e 2006. Nel 2008 l’azzurro Filippo Volandri fu accusato per essere risultato positivo al Salbutamolo, utilizzato per combattere il broncospasmo; Volandri è stato poi assolto del tutto. Victor Troicki è rientrato lo scorso anno dopo aver scontato diciotto mesi di squalifica, per essersi rifiutato di sottoporsi a un controllo.
Al Meldonium è risultata positiva anche la pattinatrice russa Bobrova, che per questo motivo non parteciperà con il suo compagno Soloviev ai Mondiali di Boston in programma a fine marzo; stesso esito per i controlli del ciclista russo Eduard Volganov e della biatleta ucraina Olga Avramova. All’elenco si aggiungono Abebe Aregawi, campionessa mondiale dei 1500m nel 2013, e Endeshaw Negesse, maratoneta, entrambi etiopi (la prima naturalizzata svedese).
Il Meldonium – inserito dalla WADA nella lista delle Sostanze Proibite a partire dal 1 gennaio 2016 – è una sostanza anti-ischemica, utilizzata clinicamente per combattere angina, infarti del miocardio e debilitazioni cardiache. È prodotto in Lettonia, con il nome di Mildronato, e rappresenta uno dei maggiori materiali d’esportazione per il paese, con un introito di 65 milioni nel 2013.