Dopo settimane nelle quali la rubrica “Il favorito della settimana” ha analizzato tornei 250 e 500 questa volta si fa sul serio e strizzeremo l’occhio ad Indian Wells, uno dei Masters 1000 più importanti del circuito.
Il torneo del magnate Larry Ellison è quello che più di tutti in questi ultimi anni ha subito una crescita esponenziale notevole. Tra montepremi, affluenza e strutture il torneo californiano si sta guadagnando sempre di più la reputazione di quinto slam. Non se la prendano gli altri ma, in questo momento, non c’è partita. Ellison ha creato una macchina quasi perfetta, esempio lampante il nuovo campo tirato su in appena dodici mesi. In barba a chi si riempie la bocca di proclami lui ha posato la prima pietra in compagnia dei migliori giocatori e dodici mesi dopo li ha messi a giocare proprio lì dove un anno prima posavano con elmetto e pala. Insomma dettagli da far girare la testa a molti, come i 10 giorni di torneo ricevuti nel calendario. C’è chi li chiede in continuazione, li pretende quasi ma non glieli danno mai mentre Ellison è la prova che basta fare le cose in maniera perfetta per ottenere quello che si desidera (non che si chiede).
Divagazioni e premesse a parte è ora di venire ai fatti, ovvero allo scopo della nostra rubrica: stilare una lista di papabili vincitori di questo primo 1000 della stagione. Vediamo innanzitutto la tradizione recente, ma neanche tanto, del torneo. Negli ultimi 11 anni, esclusa la parentesi del 2010 con il trionfo di Ljubicic, la competizione è sempre stata vinta da uno tra Federer, Nadal e Djokovic. In tutto i successi sono 4 per Federer (tripletta 2004 – 2006 e 2012), 3 per Nadal (2007, 2009 e 2013) e 4 anche per Djokovic (2008, 2011, 2014 e 2015). Dunque il serbo ha vinto le ultime due edizioni, sempre in finale con Roger Federer grande assente di questo 2016 e se consideriamo il Nadal degli ultimi tempi viene facile escludere anche lui dai primissimi favoriti, nonostante sia ai nastri di partenza. Prima di vedere altri numeri e altri precedenti validi all’analisi è doverosa un’ulteriore premessa. Abbiamo visto infatti come in questo inizio di 2016 sembra sia arrivato il tanto auspicato cambio generazionale con gente del calibro di Nadal, Ferrer, Berdych usciti sconfitti da sfide con campioncini del futuro come Thiem e Kyrgios. Chiaramente il discorso andrebbe approfondito caso per caso (vedi Ferrer che sembra essere arrivato in stazione) ma la sostanza cambia poco, quindi limitiamoci a dire che i big iniziano a prendere batoste da quelli che, chi prima chi dopo, prenderanno il loro posto nei piani alti del ranking ATP.
Guardando la race del 2016 spicca al terzo posto il nome di Dominic Thiem, anni 22, capace in questo inizio di stagione di vincere due titoli, uno su terra e uno su cemento, e di raggiungere due semifinali, anche qui una su terra e una su cemento. Il risultato di Acapulco fa ben sperare viste le condizioni sia di superficie che climatiche vicine a quelle di Indian Wells. Inoltre a testimoniare quanto detto poc’anzi vediamo come gli unici due top ten battuti in questo avvio siano proprio Nadal e Ferrer. Dunque fari puntati su Thiem, uno che può sbancare il banco in California. Gli altri nomi “nuovi” nella race sono quello di Bautista Agut, anche per lui due titoli in stagione, e quello di Bernard Tomic, finalista ad Acapulco. Rispettivamente sono sesto e undicesimo nella race ed anche qui faremo bene a tenerli d’occhio ricordando però che Tomic è reduce dalla fresca delusione di Davis con l’Australia battuta dagli Stati Uniti. Ci sarebbe anche il nome di Kyrgios ma il pazzo australiano non dovrebbe essere nelle migliori condizioni fisiche (chiedere proprio a Tomic che ne pensa) quindi un punto interrogativo di fianco al suo nome ci sta tutto.
Prima di vedere gli ultimi risultati dei big, e il loro attuale stato di forma, è obbligatoria un’altra premessa statistica. Negli ultimi sette anni, ovvero dal 2009 ad oggi, sono stati disputati la bellezza di 63 tornei Masters 1000 e solo 6 volte il titolo è andato ad un tennista che non fosse Federer, Nadal, Djokovic o Murray. Davvero, davvero poche volte. A riuscire nell’impresa, perché i numeri di questo parlano, sono stati: Wawrinka e Tsonga nel 2014, Ferrer nel 2012, Ljubicic e Soderling nel 2010 e Davydenko nel 2009. Vista così la nostra ricerca si ridurrebbe ai soli nomi di Djokovic e Murray visto lo stato di forma di Nadal e l’assenza di Federer. Murray inoltre questo torneo non l’ha mai vinto, il miglior risultato è la finale del 2009 persa da Nadal. Lo scozzese però nel recentissimo week end di Davis è sembrato un gradino sopra a Djokovic che è invece parso nervoso (nel doppio di sabato, perso) e non il solito (nella sfida con Kukushkin di domenica, comunque vinta). Chi invece si è riposato dalle fatiche patriottiche è stato Stan Wawrinka, con lui anche Milos Raonic. Situazioni però diverse le due perché Stan è reduce dalla vittoria di Dubai mentre il canadese ha inanellato una serie di ritiri dalle varie competizioni che aveva in programma.
Volendo stilare una classifica vediamo comunque al comando Novak Djokovic con Murray un passo indietro. Alle loro spalle la lotta è come sempre tra Nishikori, Wawrinka e Raonic mentre più staccati troviamo Berdych, Cilic e qualche francese sempre capace di andare avanti nei giorni che contano. Ma, come già detto, occhio a chi sta esplodendo (vedi il baby Fritz), facendo bene (ad esempio Bautista Agut o Klizan) o magari tornando (chiaramente Del Potro) in questo 2016. D’altronde se si sono viste tante novità in questi primi due mesi perché non continuare a vederle anche in questo primo grande evento del circuito ATP?
Ecco, infine, qualche numero:
96 tennisti al via in singolare e 32 in doppio;
8 topten in gara (assenti Federer e Ferrer);
più di 7 milioni di montepremi totale;
1 italiano nel main draw (Seppi);
2 i tennisti al via già vincitori di Indian Wells (Nadal e Djokovic), con Federer assente e Hewitt ritiratosi i restanti ex campioni sono tutti ex tennisti.