[1] N. Djokovic b. [18] F. Lopez 6-3 6-3 (Raoul Ruberti)
In una giornata di grande difficoltà per i top 10 è il solo primo della classe, Novak Djokovic, a non fronteggiare problemi nel suo match valido per gli ottavi di finale. Messo di fronte a Feliciano Lopez, contro il quale si era dovuto ritirare a Dubai per un problema oculistico, Nole scambia da fondo con costanza e profondità, anticipando i colpi per togliere i tempi all’avversario senza particolari “avventure” ma regalando davvero le briciole. Neppure una palla break concessa, statistiche personali poco più che equilibrate (16 vincenti, 15 errori) e la sensazione non certo nuova che il serbo attenda gli incontri cruciali del torneo per alzare il livello del proprio gioco. Pratica sbrigata in appena un’ora e dieci, intanto: in una serata californiana in cui il servizio non supporta a sufficienza il gioco del povero Feliciano, questo è quanto gli basta. Nei quarti Nole troverà Jo-Wilfried Tsonga.
[7] J. W. Tsonga b. [11] D. Thiem 6-3 6-2 (Alberto Prestileo)
Nonostante le tante attese sull’ultimo match degli ottavi di finale, la partita tra è Jo-Wilfred Tsonga e Dominic Thiem ha regalato ben poco spettacolo. Grande merito va ovviamente dato al francese, sceso in campo molto concentrato. Dall’altra parte della rete, l’austriaco ha decisamente deluso le aspettative, probabilmente arrivato troppo stanco all’appuntamento.
Nel primo set, ad eccezione del primo game, Tsonga è bravissimo a dominare l’avversario col servizio e con il solito devastante dritto. Thiem prova ad aggrapparsi al proprio rovescio ma con scarsi risultati. Il quarto game è quello decisivo: il francese ha ben quattro possibilità di strappare il servizio al 22enne e soltanto all’ultima occasione ci riesce. Il finale di set è dunque tutto in discesa per il ragazzone di Le Mans, che chiude agevolmente 6-3.
Il secondo parziale è ancora più netto: Thiem è mentalmente e fisicamente scarico mentre Tsonga è al contrario bello tonico. Arrivano così due break, quinto e settimo game, che permettono al francese di chiudere 6-3 6-2 dopo un’ora e sei minuti di partita.
Tsonga approda così ai quarti di finale, dove troverà Novak Djokovic.
[15] D. Goffin b. [3] S. Wawrinka 6-3 5-7 7-6(5) (Francesco Scurci)
Match infinito e dalle incredibili emozioni quello fra la il numero 4 del mondo Stanislas Wawrinka ed il belga David Goffin, testa di serie nr.15. I precedenti recitano 3 a 0 Wawrinka, con Goffin che non si è aggiudicato nemmeno un set. Partita che promette spettacolo vista la qualità dei giocatori in campo e che non deluderà di certo le attese dipanandosi in un intreccio di colpi di scena e ribaltamenti di fronte da cardiopalma.
L’inizio dell’incontro è sconcertante soprattutto per l’atteggiamento dello svizzero; dopo i primi game di studio, sul 2 pari Wawrinka subisce il break ed inizia il suo show personale caratterizzato da racchette spaccate e da un evidente fastidio (forse con gli organizzatori???) che il giocatore di Losanna manifesta in maniera fin troppo evidente e “sopra le righe”. In campo per la prima ora di gioco c’è solo il belga che è ben centrato e non concede nulla ad un Wawrinka che dal canto suo commette caterve di gratuiti. Goffin vola 5 a 2 con un altro break e, dopo un breve sussulto dello svizzero che recupera uno dei due break, chiude 6-3 strappando di nuovo il servizio all’avversario.
Il comportamento di Wawrinka si fa sempre più pesante e lo porta ad uscire totalmente dal match consentendo al belga di portarsi avanti 4 a 0 nel secondo con la partita in pugno. A questo punto succede quello che non ti aspetti, visto anche il linguaggio del corpo dello svizzero che però incredibilmente resetta e ricomincia a giocare. Recupera immediatamente un break e si porta sotto 4 a 2 cominciando a sfoderare il suo tennis di devastanti accelerazioni da ambo i lati del campo che fanno male a un Goffin molto più leggero, seppur dotato di un timing invidiabile. L‘aggancio è questione di poco Wawrinka breakka e si porta 4 a 3 ma cede di nuovo la battuta e consente al belga di andare a servire per il match. Qui Goffin trema un pò, comincia a spingere di meno e cede ancora il servizio ad un Wawrinka ormai rinfrancato che completa l’opera impattando 5 pari e poi andandosi a prendere l’ennesimo break per chiudere il set 7-5.
Tutto da rifare per Goffin che però non si scompone e ad inizio di terzo parziale strappa di nuovo la battuta allo svizzero che ora paga un pò la stanchezza per l’incredibile rimonta appena effettuata. Ora la partita è bellissima ed entrambi mostrano un livello di gioco notevolissimo. Sul 2 a 0 Wawrinka ha subito una palla break che Goffin è bravo ad annullare per portarsi 3 a 0; i giocatori tengono facilmente i successivi turni di battuta ed il belga sale 5 a 3 con la possibilità di servire per la seconda volta per il match. E qui avviene l’ennesimo colpo di scena, con lo svizzero che gioca un paio di punti fantastici in spinta e si procura due palle break, Goffin le annulla ma la terza sarà quella buona, rimonta completata poi sul 5 pari, tenendo la battuta a zero. Wawrinka sembra poter completare una straordinaria cavalcata ottenendo altre due palle break, ma il belga tiene duro mostrando grandissime qualità tecniche anche nei momenti di pressione che in precedenza l’avevano tradito, le annulla e sale 6-5. Un match così non poteva che terminare al tie break dove va in onda “un altra partita nella partita”: Wawrinka va avanti 2 a 0, cede subito il minibreak, andando poi 4 a 2 con un gran passante di rovescio incrociato. La luce si spegne però per lo svizzero che subisce 3 punti consecutivi ma soprattutto sul 5 pari sbaglia clamorosamente uno smash a un metro dalla rete dopo una risposta steccata su una gran prima che manda Goffin a match point. Dritto in rete di Wawrinka e trionfo inaspettato di Goffin.
L’errore dello svizzero su quello smash è il manifesto di un match giocato con un atteggiamento ingiustificabile nella prima ora e che probabilmente per questo non meritava di vincere. Goffin, seppur incerto al momento di chiudere, oltre a mostrare le solite qualità tecniche e di mobilità, porta a casa una partita contro un top player che gli da una grandissima iniezione di fiducia per il futuro. Il torneo perde così un altro pezzo da 90, anche Wawrinka esce di scena lasciando totalmente sguarnita la parte bassa del tabellone dopo l’eliminazione della testa di serie nr. 2 Andy Murray. Goffin affronterà nei quarti Marin Cilic.
[12] M. Raonic b. [6] T. Berdych 6-4 7-6(7) (Raffaello Esposito)
Insieme fanno poco meno di quattro metri d’altezza per due quintali di peso. Tomas Berdych e Milos Raonic, rispettivamente 7 e 13 ATP, scendono in campo muniti di alabarda. Li ho visti allenarsi insieme qualche anno fa a Montecarlo, lo schiocco dei colpi si sentiva dal bar. Piccola curiosità, i due hanno ottenuto lo stesso best rank di n°4 nel maggio scorso, ad una settimana di distanza l’uno dall’altro. I precedenti dicono 3-2 Raonic ma sul campo è un 3-1 perché il ceco ha vinto l’ultimo confronto per ritiro in aprile. Milos appare in palla dopo il forfait in Davis e Tomas è stato solido il turno precedente contro Del Potro, forse il canadese si fa preferire nel pronostico ma di poco. Berdych vince il sorteggio e serve ma la prima fa i capricci e già nel terzo gioco il ceco deve fronteggiare una palla break. Milos sembra più aggressivo, cerca spesso la rete con profitto, Tomas gioca lungo e soffre maggiormente in battuta. È fatale a Berdych un momento di distrazione nel nono game quando si mette nei guai con tre errori non forzati. Annulla la prima occasione ma sulla seconda il suo avversario stampa una gran risposta lungo linea e poco dopo tiene a 15 conquistando il primo set. Si ricomincia e il ceco ha la prima occasione di break ma l’altro spara un ace e poi un altro, sul quale Tomas si deve abbassare per non rimanere decapitato, e difende il turno. Raonic va sotto 0-30 anche nel quarto game ma non è devastante come di consueto alla battuta e fin qui ha un pari numero di aces e doppi falli. Berdych sta giocando meglio ma non riesce a concretizzare, si ha come l’idea che soffra mentalmente il suo avversario. È una lotta di nervi, anche Tomas deve trarsi d’impaccio nell’undicesimo game e lo fa da campione. E un campione lo è anche il canadese che per arrivare al sei pari deve annullare un set point sul 30-40. Questa la serie: servizio vincente, serve & volley, ace esterno. Il tie break che segue è avvincente e drammatico. Si avvantaggia Milos su un goffo dritto out ma quando lui ha due turni per chiudere sul 5-4 gioca per la prima volta senza coraggio e si fa riprendere. Il canadese va comunque a match point sul 6-5 con una prima assassina al corpo (pare che l’altro lo mandi a quel paese) ma Berdych è splendido nell’annullare con un lungo linea di dritto dopo uno scambio in apnea. E infatti il ceco commette un doppio fallo ma fronteggia alla grande in risposta il secondo match point con un passante in corsa. Un altro ace di Raonic porta alla terza palla decisiva e qui il dramma. Tomas serve, attacca a rete e sul lob disperato di Milos scentra lo smash mandando incredibilmente fuori. Il primo piano seguente sul suo volto è impietoso ma così è il tennis. Prosegue la marcia di Raonic nel Quinto Slam, in attesa che vinca uno degli altri quattro. Avrà Gael Monfils al prossimo turno.
[5] K. Nishikori b. [9] J. Isner 1-6 7-6(2) 7-6(5) (Gabriele Ferrara)
Nella seconda pagina, le cronache dei match di Cilic e Monfils