Il talento di Zverev accende Indian Wells (Luca Marianantoni, Gazzetta dello Sport)
«L’espressione Fab Four è ormai fuori moda», aveva tuonato pochi giorni fa l’ex numero 1 del mondo Pete Sampras ai microfoni della Cnn. Tanto è bastato che a Indian Wells ne ha subito fatto le spese Andy Murray contro Federico Delbonis. L’eroe britannico non ha saputo mantenere il break a inizio terzo set e poi si è lentamente spento perdendo gli ultimi 4 punti di un tie break giocato male. Per un big che esce, c’è una nuova promessa che scalpita. Il 18enne Alexander Zverev, il più giovane tra i primi 75 giocatori del mondo, dopo il bulgaro Dimitrov, ha superato con un doppio 6-2 il transalpino Gilles Simon.
Per il tedesco ora un gustoso ottavo di finale con chi uscirà dal derby spagnolo tra Rafael Nadal e Fernando Verdasco. Con Murray fuori dai giochi, Stanislas Wawrinka, vittorioso sul russo Andrey Kuznetsov, diventa l’avversario da battere della parte bassa del tabellone che vede ancora in gara Berdych, Raonic, Gasquet, Cilic e Monfils. Agli ottavi è arrivato anche Nishikori che con due tie break ha battuto lo statunitense Steve Johnson. Tra le donne la prima ad approdare ai quarti è Petra Kvitova. La ceca precede Roberta Vinci di una posizione mondiale; lunedì la tarantina sarà numero 8 del mondo o, nella peggiore delle ipotesi, numero 9 (…)
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Scommesse, qualcosa non torna: “Guardano solo verso l’Italia” (Piero Valesio, Tuttosport)
C’è un sospetto strisciante che si affaccia prendendo atto della nuova puntata dello scommesse-gate nel mondo del tennis. Il fatto è che sempre secondo Buzzfeed e Bbc il bubbone su cui gli inquirenti di Cremona hanno messo le mani sarebbe composto da 37 giocatori dei quali 29 classificati fra i primi 50 del mondo e 8 italiani A naso la rappresentanza più folta, dunque. Sempre secondo tale inchiesta ai giocatori coinvolti sarebbero stati offerte cifre fra 50.000 e 300.000 euro per taroccare i loro incontri. Il Procuratore capo di Martino sostiene che tali incontri sarebbero una trentina e che alcuni apparterrebbero a Roland Garros e Wimbledon. Dentro ci sarebbero, more solito, Starace e Bracciali ma non è questo il punto. Il sospetto di cui sopra quando si leggono le parole del Procuratore: «II problema scommesse è di scala mondiale e pare molto più grande rispetto alla situazione che coinvolge pochi giocatori italiani».
Il sospetto prende corpo quando DI Martino paria dei suoi contatti con gli uomini della Tiu, la Tennis Integrity Unit: «Avevano un grande interesse esclusivamente perla situazione italiana Non capisco come mai non ci siamo reali iniziative da parte loro per stabilire se c’è qualcosa di sporco nel tennis». Allora ecco che il sospetto previde corpo: non è die per caso qualcuno ha intenzione di fare degli italiani coinvolti un ottimo paravento per concentrare su pochi nomi l’attenzione che invece dovrebbe essere rivolta altrove? Non è che Bracciali e Starace e chissà chi altro sono stati insigniti del ruolo di capri espiatori? Il continuo riaffiorare di queste voci e soprattutto l’interesse spasmodico della Tiu per pochi atleti favorisce il sorgere di brutti pensieri. Basterebbe una trasparente operazione ad ampio raggio per sgomberare il campo dai dubbi. Ma una tale operazione interna al tennis all’orizzonte non si vede. Perché? (…)