Paul Annacone, ex coach di Sampras, Henman e Federer, ospite nei giorni scorsi della radio ufficiale del BNP Paribas Open, ha rivolto parole di elogio sia nei confronti del torneo californiano sia verso il gioco a rete del numero 2 del mondo Andy Murray.
“La location è incredibile, mi piace molto. Ci sono quattro stadi meravigliosi ed i fan possono muoversi per i campi senza mai annoiarsi. Anche per i giocatori la cornice è ottimale, ma le condizioni sono dure per alcuni di loro. I campi sono lenti, e le palline non scivolano. Vedi la sconfitta scioccante di Andy Murray contro Delbonis. Quella partita ne è sicuramente un esempio lampante”.
Parlando del tennis odierno, dichiara: “Prevedo un futuro roseo per Alexander Zverev, è davvero un talento. Rispetto ai miei tempi le cose sono cambiate molto. Oggi ammirare il serve and volley è davvero difficile. Credo che solo Murray possa giocarlo con efficacia, il suo gioco di rete è uno dei più sottovalutati del circuito”.
Si tratta di una dichiarazione molto interessante da parte di uno dei massimi esperti del settore, colui che, prima ancora di Edberg, ha spronato e accentuato l’attitudine offensiva di Roger Federer (aspetto che forse più di tutti ha contribuito alla longevità del fuoriclasse elvetico). L’aspetto che non convince, tuttavia, non riguarda tanto le qualità di volo dello scozzese (sicuramente più raffinate rispetto a Djokovic e Nadal), quanto piuttosto la sua attitudine tattica e soprattutto psicologica a giocare nei pressi del net. In alcuni match, soprattutto quelli in cui Murray non gioca con estrema fiducia e non riesce ad incidere con i colpi di rimbalzo, l’estrema passività del britannico finisce per costargli spesso molto cara.
Simone Brugnoli