[12] M. Raonic b. [15] D. Goffin 6-3 3-6 6-3 (da Indian Wells, Vanni Gibertini)
L’inizio programmato alle 11 ed il match clou del pomeriggio previsto come secondo match del programma fa si che quando Raonic e Goffin entrano in campo lo Stadium 1 è ancora mezzo vuoto. D’altra parte il richiamo del brunch è molto forte in questo torneo, nel quale la parte culinaria è davvero molto apprezzabile: tre ristoranti gourmet all’interno del torneo a disposizione di tutti più il catering esclusivo per i box e per le corporate suite, senza considerare le numerose altre opzioni presenti nelle vicinanze di Indian Wells. E poi, parliamoci chiaro, al pubblico mainstream del weekend californiano, i nomi di Raonic e Goffin magari non dicono molto, tanto che mentre i due Top 15 entrano in campo, ci sono forse più spettatori accalcati sulle tribunette del campo di allenamento n.2 a vedere il riscaldamento di Nadal che non appassionati in attesa della prima semifinale.
Goffin cerca da subito di allungare gli scambi, Raonic cerca di accorciarli. I servizi a 130 miglia orarie tendono a riuscire nello scopo, ma nonostante una bomba a 146 miglia orarie (235 km/h) che provoca l’ovazione del pubblico, non si tratta della solita grandinata di battute imprendibili da parte del canadese: Goffin ci sa mettere la racchetta, tanto che Raonic rimane per buona parte di un’ora senza mettere a segno alcun ace. Ci pensa però il belga a complicarsi la vita da solo, cedendo la battuta al quarto gioco in maniera pressoché autonoma: due gratuiti di diritto per lo 0-30, un buon diritto di Raonic per lo 0-40 ed il canadese che non deve far altro che mettere il naso a rete per vedere il passante avversario uscire di metri.
Con il rovescio slice il gigante di Toronto tiene a meraviglia gli scambi sulla diagonale rovescia, non sembra patire più di tanto la sua posizione piuttosto arretrata per darsi il tempo di eseguire le sue ampie aperture in quanto è sempre molto lesto a caricare con il dirittone quando se ne presenta l’occasione.
Esemplare la sua gestione dell’unica palla break concessa, nel settimo game, frutto di un doppio fallo e tre gratuiti di diritto: dopo una prima a 139 miglia orarie, Raonic prende la rete e costringe Goffin a stringere troppo il passante di diritto che finisce in corridoio.
Dopo 34 minuti di primo set, il secondo parziale continua sulla falsariga del primo: Raonic fa male con il diritto, anche se commette qualche errore, si impegola in un game complicato sullo 0-1 a causa di tre doppi falli, ma ne esce senza concedere palle break. Il gioco cambia quando Goffin si concentra sul diritto del canadese, ed improvvisamente ottiene un break a zero, salvo poi rovinare tutto subito dopo, commettendo due errori banali con il diritto e tornando ad insistere sul rovescio di Raonic, puntualissimo con un potente passante lungolinea: controbreak immediato. Fortuna per lui che trova lo spunto vincente un paio di giochi più tardi, sul 4-3, quando dal 40-15 per Raonic infila quattro ottimi punti che di fatto gli valgono il set.
La sosta fisiologica prima dell’inizio del terzo sembra far bene al canadese, che ritrova qualche punto gratuito dalla battuta, mette due ace e con un parziale di 12-4 (incluso un suo doppio fallo) si porta subito sul 3-0. E’ quanto basta a Raonic per avanzare alla sua prima finale a Indian Wells (la terza in un torneo Masters 1000), migliorando la prestazione dello scorso anno e riavvicinandosi alla Top 10 (sarà almeno n. 12 a partire da lunedì).