Nel mese di dicembre, precisamente il giorno 18, precedentemente all’Australian Open, l’ITF ha inviato una mail dove era nuovamente riportato l’elenco delle sostanze rese proibite nel 2016. La situazione per Maria Sharapova si fa sempre più complicata proprio perché, da quello che risulta e dalla trasparenza dell’ITF, era impossibile essere disinformati su quali sarebbero state le “sostanze dopanti”. Un produttore del Meldonium ‘spezza una lancia’ a favore di tutti coloro che sono risultati positivi, dichiarando che il farmaco resta in circolo nel corpo umano per diversi mesi post l’interruzione del ciclo.
Il giornalista spagnolo Rafael Plaza ha pubblicato sul suo account Twitter un’immagine che mostra il cartaceo della lista delle sostanze proibite, con in evidenza il dettaglio della parte dove viene citato il famigerato Meldonium.
Simone Manzi