Non accenna per nulla a placarsi la polemica sulla parità di prize money tra tornei maschili e femminili, scatenata delle improvvide dichiarazioni di Raymond Moore, ex direttore del torneo combined di Indian Wells.
Da Miami sono arrivati nuovi commenti da parte della n.1 del ranking WTA, Serena Williams – che già si era espressa a caldo dopo la finale persa in California – e del n.2 del ranking ATP Andy Murray – che è allenato proprio da una donna, la francese Amelie Mauresmo. Entrambi si sono espressi chiaramente in favore dell’uguaglianza di trattamento nel mondo del tennis, a prescindere dalla comprovata maggiore capacità di generare introiti del circuito maschile. Sia l’americana che il britannico non hanno risparmiato qualche critica al serbo Novak Djokovic, il quale si era detto praticamente d’accordo con Moore.
Questa per intero la traduzione della dichiarazione di Serena Williams:
“È stato deludente. Se avessi sia una figlia che un figlio che giocano a tennis, non direi a mio figlio che merita di più perché è un uomo. Se entrambi cominciassero a giocare all’età di tre anni gli direi che meritano la stessa quantità di denaro. Gioco a tennis da quando avevo due anni e sarebbe scioccante dire che mio figlio merita di più di mia figlia. È irrilevante il sesso. Novak ha diritto di avere la sua opinione ma quando avrà una figlia – penso che abbia un maschio ora – dovrebbe andare da lei e dirle che suo fratello merita di più perché è un maschio. Il punto è proprio questo. Non metterei mai un sesso contro un altro. Penso che si ingiusto fare paragoni. Abbiamo avuto così tante donne campionesse e giocatrici che hanno portato così grande idee a questo sport. Ci sono stati anche grandi giocatori ma il tennis è lo sport più importante per le donne. Punto e basta. Il tennis maschile non è la disciplina più popolare tra quelle maschile e comunque ha un seguito enorme. Ci sono anche il calcio, il football americano e il basket per esempio. Tutti lavorano duro. Lo ripeto ancora, sta tutto in come lo spiegheresti ai tuoi figli”
Questa invece la traduzione delle parole di Andy Murray:
“Tutti hanno il diritto di dire la loro. Novak ha detto che se le donne vendessero più biglietti potrebbero guadagnare di più ma in un torneo come questo , per esempio, se Serena gioca sul campo centrale e contemporaneamente c’è un match di Stakhovsky, la gente va a vedere Serena. Gli appassionati guardano anche il tennis femminile. Il ragionamento semplicemente non funziona e dipende tutto dai singoli match. Il tennis maschile è stato fortunato negli ultimo 9-10 anni con tutti i giocatori che ci sono stati e le rivalità che sono nate di conseguenza. Questo è grandioso ma tutto il tennis dovrebbe guadagnarci e non solo quello maschile. Non ho idea dei meeting e delle discussioni che sono state fatte in proposito. Negli Slam probabilmente è tutto più semplice. Penso che ci dovrebbe essere lo stesso montepremi al 100% in tutti gli eventi combined. Il tempismo dei commenti di Moore è stato così strano, poco prima di una finale femminile. C’erano 16mila persone ad aspettare di vederla. È stato strano e deludente. Non capisco come gli siano venuti in mente quelle dichiarazioni. Non avevano alcun senso. La parità totale dei prize money? Penso che avverrà prima o poi. Se nella stessa settimana si giocano un torneo ad Acapulco e uno in Cina non so come possa essere messa in atto ma per gli eventi combined non ci sono scuse”.
Il rifermento iniziale di Murray al tennista ucraino Sergiy Stakhovsky non è affatto casuale dato che quest’ultimo si oppone da tempo alla parità di trattamento tra uomini e donne nel tennis . Il n.115 del ranking ATP non ha perso l’occasione di ribadirlo nelle scorse ore su Twitter. Stakhosvsky, preso in causa sul medesimo social network da un professore universitario statunitense che ha citato le affermazioni dello scozzese, si è speso nell’ennesima apologia della sua posizione, riferendosi alla differenza di salari che dipende del prestigio dell’ateneo. Il 2 volte vincitore Slam è intervenuto, prima chiedendosi cosa c’entra questo paragone, e, poi, lanciando una provocazione: “Un match di Laura Robson (giovane e promettente britannica con il quale Murray ha conquistato argento nel doppio misto alle olimpiadi di Londra 2012, appena rientrata nel circuito dopo un lungo stop ndr) avrebbe più spettatori del tuo”. Ne è scaturito un diverbio piuttosto vivace e pungente tra i due, che si erano contesi il titolo degli US Open Junior nel 2004.
Questa la traduzione dei Tweet tra Stakohvsky (SS) e Murray (AM) che potete ritrovare qui:
SS: “Grazie per avermi menzionato. Avevo proprio bisogno di attenzioni. Peccato che la tua tesi non funzioni fuori dai confini del Regno Unito”
AM: “Fuori dal Regno Unito ci sono più persone che seguono te che Laura? Davvero?”
SS: “Il campo a Kiev è pronto. Devi solo convincere Laura a venire.”
AM: “Quando abbiamo giocato contro in Ucraina in Coppa Davis c’erano al massimo 1000 persone.
SS: “Hai visto molte sedie vuote?”
AM: “Vuoi sapere quante sedie vuote c’erano Serge? Non lo so ero impegnato a batterti!” (Murray vinse nettamente l’incontro per 6-3 6-2 7-5. ndr)