Shenzhen – “Il mio obiettivo rimane quello di vincere un titolo ATP ma non nego che aver conquistato il 20° challenger in carriera mi dia grande soddisfazione e fiducia. Ben figurare nei challenger non è mai semplice perché spesso sono frequentati da giocatori che sono o valgono i primi 100. Non avevo giocato bene nelle ultime settimane e dagli Australian Open in poi avevo collezionato alcune brutte sconfitte che hanno modificato i miei piani. Tornare alla vittoria qui è stato molto importante”. Queste le parole di Dudi Sela, trionfatore a Shenzhen senza perdere alcun set e cedendo agli avversari appena 27 giochi in cinque partite. Un dominio, quello dell’israeliano, che gli ha permesso di entrare nel ristrettissimo club di quelli che hanno in bacheca almeno 20 challenger (l’altro membro è Yen-Hsun Lu, assestato a quota 22).
Finalista a sorpresa, ma non troppo, il beniamino locale Di Wu, che sognava il bis dopo la vittoria di circa due mesi fa a Maui. Il cinese è stato graziato in semifinale dall’italiano Thomas Fabbiano, clamorosamente battuto dopo essere stato sotto 0-5 nel terzo set e aver annullato ben cinque match-point. L’italiano può consolarsi con le vittorie importanti ottenute contro il n°1 del seeded Taro Daniel (primo turno) e contro il n°8 Thompson (quarti). L’altro semifinalista è stato il ceco Adam Pavlasek, emerso in uno spicchio di tabellone in cui sono usciti anzitempo sia Gimeno-Traver (3) che Lacko (5).
Risultato finale:
Dudi Sela b. Di Wu 6-4 6-3
San Luis Potosi – Prosegue il mini-tour messicano sulla terra rossa e stavolta ad alzare il trofeo è stato il serbo Pedja Krstin, che venti giorni fa venne battuto in finale a Puebla da Struvay. Stavolta Pedja ha fatto percorso netto, chiudendo il torneo senza lasciare per strada nemmeno un set. Il 21enne di Kiklinda, che giusto sette giorni fa aveva festeggiato il suo best-ranking al n°201 della graduatoria ATP, ha così sfatato due tabù contemporaneamente: entrare nei primi 200 e aggiudicarsi un challenger. Finalista contro pronostico il salvadoregno Marcelo Arevalo, proveniente dalle qualificazioni e capace di infliggere due delusioni agli azzurri Matteo Donati (primo turno) e Federico Gaio (semifinale). Quest’ultimo ha avuto il merito di battere al debutto il primo favorito del torneo, il tedesco Berrer, in tre partite molto incerte (6-3 6-7 7-5) e nei quarti un’altra testa di serie, il cileno Podlipnik-Castillo (7) per 6-4 6-1. Poi però è incappato in una giornata storta lasciando ad Arevalo la possibilità di giocarsi la finale, nella quale il qualificato ha rimediato sei giochi. Il terzo italiano in tabellone, Lorenzo Giustino, ha sconfitto al debutto Giovanni Lapentti per poi cedere all’egiziano Safwat in due tie-break.
Risultato finale:
Pedja Krstin b. Marcelo Arevalo 6-4 6-2