Camila e il clan Giorgi: il tennis azzurro trova l’ultimo padre padrone (Paolo Rossi, La Repubblica)
Sergio Giorgi appartiene alla categoria di personaggi che se non esistessero bisognerebbe inventarli. Nel tennis italiano di questi giorni il suo nome è sulla bocca di tutti. E il papà – ma anche il coach – di Camila, la promessa azzurra che ha rifiutato la maglia azzurra ed ha rotto i rapporti con la Federtennis. Per molti è lui il colpevole. È lui ad aver giocato il ruolo chiave nel contenzioso (ormai quasi giudiziario) con la Fit. L’ennesimo padre-padrone del tennis, sport dalla lista lunga (Graf, Dokic, Lucic, Williams, Pierce, Capriati, Bartoli, ma anche Agassi e Tomic per gli uomini), a cui la figlia obbedisce per filo e per segno. Un personaggio, dicevamo. Ingestibile, secondo l’accusa. E lui, Sergio, nulla ha fatto per sottrarsi alle malignità. «lo sono come Marcelo Bielsa, El Loco del calcio: attaccare, sempre». Da argentino ad argentino. I Giorgi infatti arrivarono a Macerata nel novembre 1991, un mese dopo nacque Camila. C’erano già Leandro e Antonela, poi arrivò Amadeus. Ma di strada ne avevano già fatta tanta, dal Sudamerica agli Usa fino alle Marche. Con qualche coda, non proprio positiva, come scrisse qualche anno fa Sports Illustrated raccogliendo le testimonianze di investitori che accusavano i Giorgi di aver preso soldi senza mai averli restituiti. «Storia piena di pettegolezzi più che di prove, fossimo truffatori avrebbero bloccato visti e conti correnti in pochi giorni, quando eravamo negli Usa. Tutti sanno dove trovarci, Camila gioca i tornei» fu la replica stizzita. Però mai smentì la sentenza del tribunale di Hillsborough County, Florida
Ma non è che Giorgi senior sui court della Wta brilli per simpatia: «È fuori da ogni etica. Insulta, dice parolacce», lo accusa Pablo Arraya, ex tennista degli anni 80. E mister Wozniacki, papà di Caroline, rincarò la dose: «Era seduto vicino, mi ha strattonato quando sua figlia vinse un punto…» Sergio è così, viscerale come pochi. Anche politically incorrect, talvolta: «Il doping è fuori controllo, tanto vale legalizzarlo…» In realtà già nel 2012 aveva anticipato quel che pensava della Fed Cup: «È una manifestazione che non mi piace, perché lo ritengo un torneo politico tra federazioni, molto più che tra nazioni…» Oggi Giorgi sr fa spallucce alla Fit: «Che fanno, mi spezzano le gambe?». È dal 2011 che la famiglia Giorgi relativizza la vita in modo diverso, da quando la figlia Antonela perse la vita a Parigi in un incidente. La stessa Camila fu ad un passo dal ritiro. Fondamentale, in quel periodo, fu mamma Claudia, ex professoressa e ora fashion designer, il vero collante della famiglia: «Come famiglia abbiamo sempre risolto i momenti difficili, insieme. Odio le inesattezze sul nostro privato (…)».
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Errani e Giorgi avanzano (Luca Marianantoni, Gazzetta dello Sport)
Dopo due pesanti sconfitte all’esordio, torna a sorridere Sara Errani che si è qualificata per gli ottavi di finale a Charleston lasciando appena tre game a Yaroslava Shvedova. La kazaka, in un’ora e 9 minuti di gioco, non è riuscita a tenere neppure uno degli otto game di battuta. Domani la romagnola affronterà la vincente tra Samantha Stosur o Jana Cepelova. Successo in tre set invece per Camila Giorgi che a Katowice (250.000 di montepremi sul veloce indoor) si è qualificata per i quarti superando la russa Ekaterina Alexandrova numero 264 del ranking mondiale. L’azzurra, che martedì aveva ufficializzato la rinuncia all’imminente incontro di Fed Cup contro la Francia, è salita di livello solo nel corso del secondo set, riducendo di molto gli errori gratuiti e completando la rimonta grazie alla migliore condizione. La marchigiana è attesa ora dalla belga Kirsten Flikpens; oggi in campo anche Francesca Schiavone contro la francese Alize Cornet, un match che la ex campionessa del Roland Garros affronta con un bilancio ampiamente positivo di 10 vittorie e una sola sconfitta datata agli Internazionali d’Italia dei 2008.
Notizie brutte invece dai tornei maschili: a Marrakech Simone Bolelli è stato costretto al ritiro per un problema al ginocchio sinistro che gli ha impedito di scendere in campo contro il 19enne croato Borna Coric. Un ritiro precauzionale in vista del Masters 1000 di Montecarlo in cui il bolognese dovrà fare di tutto, con il rientrante Fabio Fognini, per difendere la finale di doppio conquistata lo scorso anno (…)