Eccoci qui, si torna a fare sul serio. Inizia la vera stagione su terra rossa, con tutto il rispetto per Houston e Marrakech. Arriva Monte Carlo, il torneo con forse più fascino di questa parte di stagione. Roma avrà il Foro Italico, Madrid le strutture all’avanguardia, ma Monte Carlo ha quel sapore di antico e di classe che lo rende davvero unico ed inimitabile.
Il torneo si gioca dal lontanissimo 1897 e non è stato disputato solo dal 1915 al 1918 e dal 1940 al 1945, a causa dei due grandi conflitti mondiali del ‘900. Insomma parliamo di storia del tennis, semplice e chiaro. Il tennista con più titoli è Rafael Nadal con otto successi, tutti consecutivi, dal 2005 al 2012. Negli ultimi tre anni invece il principato ha dovuto fare a meno della bandiera spagnola al fianco del nome del vincitore a causa dei successi di Djokovic, 2013 e 2015, e di Wawrinka, 2014. Proprio la Spagna rimane comunque la nazione con maggiori successi, ben 16 (Nadal 8, Ferrero 2, Moya 1, Brugera 2, Orantes 1, Santana 1, Gimeno 1), statistiche relative all’Era Open. Montecarlo però è anche un torneo caro ai colori italiani visto che Nicola Pietrangeli su questa terra ha raggiunto tre volte il successo, nel ’61 e poi la doppietta’67/’68. Senza dimenticare anche il successo in doppio di Panatta e Bertolucci che nel 1980, in finale, superarono la blasonata coppia formata da Gerulaitis e McEnroe.
Il grande assente nell’albo d’oro è chiaramente Roger Federer che qui come a Roma, scende in campo ogni anno con la strana sensazione, per uno come lui ovviamente, di giocare in un posto dove non si è mai vinto. Lo svizzero ci è andato vicino molte volte sono infatti ben quattro le finali disputate; due soli i tennisti a batterlo: Nadal (tre volte) e Wawrinka.
Dodici mesi fa Djokovic s’impose in finale su Tomas Berdych dopo aver battuto Nadal il turno precedente. Berdych invece sfruttò un tabellone non impossibile complice anche il ritiro di Raonic nei quarti. Il ceco fu comunque bravo a rifilare una schiacciante sconfitta a Gael Monfils in semifinale, concedendo al francese appena cinque giochi. Bravi ancora gli italiani, che con Fognini e Bolelli approdarono alla finale, sconfitti dai soliti Bryan.
Se si deve indicare un favorito per questa edizione non dire Novak Djokovic più che assurdo sarebbe davvero poco intelligente. C’è davvero qualcuno capace di interrompere il cammino del serbo verso il suo terzo successo monegasco?
Cominciamo con Nadal, nonostante tutto il primo nome che viene in mente quando si parla di Monte Carlo. Lo spagnolo è stato disastroso sulla terra sudamericana, buono ad Indian Wells, anche se ha dimostrato che contro Djokovic non può davvero nulla, e stanco in maniera preoccupante a Miami. Dopo Nadal davvero si potrebbe dire un nome a caso, dopo tutto ognuno ha almeno un motivo per considerarsi un privilegiato nella scelta dei papabili protagonisti. Federer torna dall’infortunio e per questo potrebbe essere fresco e motivato; Wawrinka nonostante il non brillantissimo 2016 è comunque un ex vincitore e va sempre considerato; Murray, che torna dopo due anni di assenza, ha fatto un ottima stagione sulla terra la passata stagione e chissà che non possa ritrovare le stesse sensazioni quest’anno. La race inoltre ci dà lo spunto per tirar fuori i nomi di Raonic, Thiem o magari Cuevas che quest’anno, nei tornei su terra, ha raccolto due titoli e una sconfitta ai quarti da Ferrer. Chiaramente, nel caso dell’uruguaiano, escluso Nadal, gli avversari non erano proprio gli stessi che si possono incontrare in un 1000. Tra i non citati ci sono Berdych (come detto finalista 2015), Ferrer e chiaramente la truppa francese. Questi dovrebbero essere i nomi caldi. Li abbiamo detti un po’ tutti ma che vuoi fare quando a vincere negli ultimi mesi è sempre lo stesso? Provarle tutte!
Capitolo italiani. Sono tre i tennisti in tabellone: Fognini, Lorenzi e Cecchinato. Di sicuro ne avremo uno al secondo turno perché i primi due si sfideranno al primo. Non proprio il massimo della vita per entrambi, ognuno infatti ha i suoi buon motivi per maledire il sorteggio. Fognini nel principato vanta la sua unica semifinale in un Master 1000 (2013 sconfitto da Djokovic). Curiosità: quell’anno partì con un derby al primo turno. Lorenzi invece può vantare in questo 2016 risultati mai ottenuti prima con il suo 39esimo posto nella race. I precedenti sono a favore del ligure che ha battuto il romano due volte su due. La sfida ad ogni modo porterà il vincitore a sfidare uno tra Muller e Monfils, quindi davvero un brutto sorteggio. Addirittura peggio è andata a Marco Cecchinato, wild card, che ha preso Milos Raonic in questo suo esordio a Monte Carlo. Si potrebbe infine aggiungere a questi tre Tomas Fabbiano che sfiderà Dzumhur nel turno decisivo delle quali.
Giunti in stazione è tempo di numeri:
più di 4.000.000 di dollari come Montepremi;
9 i top 10 in gara, unico assente Nishikori;
tra i primi venti giocatori del mondo invece saranno 5 gli assenti (Nishikori appunto, Cilic, Isner, Anderson e Kyrgios).