[8] J.W. Tsonga b. [3] R. Federer 3-6 6-2 7-5 (dalla nostra inviata a Montecarlo)
Quarto di finale incandescente sul Centrale del Country Club! La corsa di Roger Federer viene fermata da uno scoppiettante Jo-Wilfried Tsonga in un match altalenante che si conclude con lo score di 3-6 6-2 7-5. Ma non solo. Dopo anni di perfetto aplomb sul campo, Roger Federer, non solo lancia la racchetta ma, sul matchpoint per Tsonga, cede al gesto di stizza di scaraventare una pallina in mezzo al pubblico per una facile volée cacciata a rete. Ed è warning. Insomma, tanta tensione per il fuoriclasse svizzero che, dopo aver ingranato la quinta nel primo set, perde in precisione e accumula gli errori, forse colto dalla fatica.
Dopo la débâcle di Raonic opposto a Murray e la severa lezione di Rafa a Wawrinka, ecco che il pubblico del Centrale è carico al punto giusto per il match tra Roger Federer e Jo-Wilfried Tsonga. Fa caldo, molto caldo e il sole continua a brillare sul Principato. Un boato – ma tanto è scontato – accoglie l’ingresso in campo di Roger Federer. Scanditi dal tintinnio delle posate proveniente dalla terrazza del ristorante del Country Club, i punti scorrono veloci nel primo set. Lo svizzero non tarda a sorprendere Jo alla battuta portandosi 2-1 e servizio, trasformando così la terza palla break a disposizione. La reazione del francese non si fa attendere poiché infila il controbreak per poi salire 3-2. Tuttavia, nel primo parziale Jo si ferma qui poiché Roger, non solo gli strappa nuovamente la battuta ma, tra smorzate, rovesci e la celebre SABR, vola deciso verso il 6-3 in 39 minuti.
Nel game di apertura del secondo set Roger salva due palle break ma alla fine è Tsonga ad avere la meglio, strappando la battuta a Federer per salire poi rapidamente 2-0. Roger fa un passo in avanti sull’1-2. Tsonga sale 3-1 e poi 4-1. Momento di defaillance per il tennista di Basilea che comincia a steccare e perdere in precisione, mentre l’avversario ne approfitta per aggredirlo e rubargli il tempo. Nonostante Tsonga abbia la possibilità di allungare le distanze sul 5-1, questa volta è Roger a fargli lo “sgambetto”, imponendogli il break per avvicinarsi ulteriormente sul 2-4. Incredibile ma vero! Federer dà segnali di nervosismo e, fallendo una semplicissima volée di rovescio, prima lascia cadere la racchetta a terra, per poi lanciarla – seppur dolcemente – verso la sua panchina. È il quarto break del set per Tsonga che si allontana ulteriormente sul 5-2. Il tennista di Le Mans ha subito 3 set point a disposizione e, al secondo, grazie ad un dritto steccato e corto di Roger, fa sua la seconda frazione per 6-2. Per lo svizzero si tratta di una fase deludente, in tensione e infarcita di errori.
Sugli spalti il tifo è appassionato per Jo, certo, ma la delusione è altrettanto cocente a causa della defaillance dello svizzero. Ma ecco che Roger vince il game d’apertura del terzo set e il pubblico riprende vigore. I due continuano in perfetto equlibrio fino al 4-4. Jo è sempre in avanzamento, per non lasciare spazio e respiro all’avversario, accorciando, allungando e attaccando. Ciò nonostante, pare che Federer abbia ritrovato il giusto smalto, perché partono dalle sue corde rovesci lungolinea e volée degni del Maestro, scatenando urla incandescenti dei tifosi. Lo svizzero sale così 5-4, ma viene nuovamente raggiunto da Tsonga. Dalla sala stampa, le cui ampie vetrate dominano il Centrale, fotografi e giornalisti si assiepano alle finestre per ammirare le gesta dei due “funamboli” in campo. L’equilibrio viene inesorabilmente spezzato grazie ad un paio di passanti messi ad hoc dal francese con Roger a rete. Stizzito e contrariato da un errore banale, Roger scaglia tra gli spalti la pallina e prende un warning. È matchpoint. Jo-Wilfried si assicura un posto in semifinale chiudendo con il punteggio di 2-6 6-3 7-5.
Tsonga viene premiato dall’intraprendenza in campo e nell’aver saputo cogliere l’attimo nei momenti di debolezza dello svizzero. “È stato comunque un buon match per me” dice Roger in sala stampa. “È stata una settimana positiva. Ora vedrò domani come mi sentirò e con Luthi, Paganini e Ivan (Ljubicic) vedremo come organizzare l’allenamento nelle prossime settimane“. E conclude: “Ora che non c’è Djokovic, Rafa è per forza il favorito del torneo“.
Disteso e propenso allo scherzo Jo-Wilfried Tsonga, risponde che “se Roger ha fatto un solo ace oggi è perché la mia risposta è eccellente! A parte gli scherzi, in effetti, da un po’ di tempo ho molto migliorato la risposta. Oggi ho saputo approfittare dei momenti in cui Roger ha subìto un calo” E alla domanda se sia d’accordo con Federer su Rafa favorito del torneo, ecco che Jo si fa improvvisamente serio e, forse, un po’ stizzito, risponde con un laconico “Yes“.