Al Montecarlo Country Club si cercano i due finalisti dell’edizione 2016 del Montecarlo Rolex Masters. Non prima delle 13 scenderanno in campo Rafael Nadal ed Andy Murray, 16 a 6 i precedenti in favore del maiorchino, 7-1 sulla terra. Lo scozzese ha faticato molto nei primi due turni, soffrendo molto contro i francesi Herbert e Paire, e ha poi dominato uno spento Milos Raonic nei quarti. Nadal, invece, ha superato senza perdere un set Bedene, Thiem e Wawrinka, con il solo austriaco capace di impensierirlo ma troppo sciupone. Il numero 2 del mondo ha vinto l’ultimo precedente sul rosso lo scorso anno in finale a Madrid, ma ha perso gli altri sette incontri che si sono giocati sul mattone tritato. L’iberico è dato favorito dai bookmakers – la sua vittoria è pagata tra l’1,40 e 1,50, mentre Murray è dato a 2,50 o 2,60, a seconda dell’agenzia di scommesse cui si vuole far riferimento – ma la partita dipenderà molto anche dal livello di gioco del tennista di Dunblane, dalla sua tenuta psicofisica e dalla sua aggressività. La sfida dovrebbe decidersi sulla diagonale sinistra, dove si incroceranno il dritto del numero 5 del mondo, che in questi giorni a tratti è sembrato tornare ad avere la rotazione in top spin ingestibile dei tempi migliori, contro il rovescio di Murray, suo colpo migliore.
Non prima delle 15,30, invece, sono attesi Jo-Wilfried Tsonga e Gael Monfils. Un derby francese che manca in semifinale da 70 anni. Gli head to head vedono il primo in vantaggio 4-2, ma questo sarà il loro primo scontro sulla terra battuta. Entrambi sono alla ricerca del successo in un torneo che non vede un finalista d’Oltralpe dal 2000, quando trionfò Cedric Pioline in finale su Dominik Hrbaty. Se “LaMonf” ha sfruttato un tabellone piuttosto agevole – superando Muller, Lorenzi, Vesely e Granollers – il tennista di Le Mans, dal canto suo, ha sconfitto Carreno Busta, Pouille e, soprattutto, Roger Federer. I bookmakers dànno ai due giocatori, più o meno, le stesse possibilità di vittoria- circa 1,80 volte la posta. Sarà senza dubbio un bel confronto di stili, con la grande mobilità ed esplosività di Monfils opposta alla potenza del servizio e del dritto di “Jo-Wilf”. Considerando l’incostanza dei due atleti, probabilmente riuscirà a vincere il giocatore che avrà meno cali di rendimento e di concentrazione nel corso del match, con il tennista parigino che dovrà cercare di giocare il più vicino possibile alla riga di fondocampo, cercando spesso il rovescio di Tsonga e tentando di consentirgli di giocare il meno possibile il dritto anomalo. Monfils cerca la terza finale in un 1000 (la prima sulla terra), mentre il numero 9 del mondo cercherà di arrivare per la quinta volta all’atto conclusivo di un torneo di questo livello – anche per lui sarebbe la prima volta sul rosso.
Ci sarà sicuramente da divertirsi, con due match che, per motivi diversi, promettono grande spettacolo e divertimento.