Oggi pomeriggio alle 14,30 scenderanno in campo Rafael Nadal e Gael Monfils per aggiudicarsi il terzo Master 1000 della stagione. Gli head to head vedono il maiorchino avanti 11-2 – 4 a 0 sulla terra rossa – col transalpino che ha vinto solamente a Doha nel 2009 e nel 2012. Su questo campo si sono affrontati al primo turno nel lontano 2005, quando Rafa vinse facilmente (aggiudicandosi poi il torneo), ma è senza dubbio un risultato il cui valore è del tutto irrilevante.
Il tennista parigino è arrivato fin qui senza perdere neanche un set, battendo Muller, Lorenzi, Vesely, Granollers e Tsonga, mentre il numero 5 del mondo in questo torneo ha superato in successione Bedene, Thiem, Wawrinka e Murray.
L’iberico in questi giorni ha mostrato il tennis dei giorni migliori, come non gli accadeva dai tempi del Roland Garros 2014, giocando con tanta intensità, aggressività e convinzione. Il suo dritto sembra essere tornato ad alti livelli, riuscendo a far male anche con il rovescio. Oltre a questo, non patisce troppo al servizio, rispondendo poi in maniera incisiva – specialmente dal lato sinistro – giocando maggiormente dentro al campo, trovando pregevoli soluzioni con il dropshot, comandando gli scambi e, soprattutto, mostrando una condizione atletica impressionante.
Per quanto riguarda Monfils, invece, il francese ha sicuramente approfittato di un tabellone piuttosto agevole – un solo top ten affrontato, Tsonga, che peraltro ieri ha disputato un pessimo match, apparendo scarico mentalmente dopo l’impresa di venerdì contro Roger Federer. Gael, tuttavia, ha mostrato una maggiore maturità e lucidità in campo, limitando le distrazioni e tentando di canalizzare la sua vena istrionica. Il transalpino è apparso sempre estremamente focalizzato sul proprio compito da svolgere sul campo, servendo bene – ottenendo tantissimo dal servizio slice – difendendosi meravigliosamente, incidendo molto con il dritto (ma anche con il rovescio) e giocando maggiormente con i piedi dentro al campo. Per lui sarà importante uscire dalla diagonale sinistra, che vedrà opposti il suo rovescio contro il dritto mancino di Rafa, che cercherà di buttarlo fuori dal campo con il suo topspin – che su questi campi rimbalza ancora più alto del solito. “LaMonf” dovrà cercare di non perdere campo e di uscire da questa ragnatela, cercando di accelerare proprio con il rovescio incrociato, in modo tale da poter invertire l’inerzia dello scambio, creandosi poi l’occasione per accelerare con il suo dritto poderoso. Dovrà certamente mantenere una buona percentuale di prime in campo, evitare di giocare troppo lontano dalla “baseline” – Nadal, come ha fatto contro Murray, infatti potrebbe punirlo spesso con il dropshot – e mantenere alto il livello di attenzione nel corso di tutto l’incontro, magari evitando di sprecare energie inutili in recuperi vani ed inutilmente dispendiosi. Oltre a questo, occorre ricordare una delle noti dolenti della carriera del numero 16 ATP, ovvero il bilancio vittorie/sconfitte nelle finali (5-18 il suo record). Sebbene sia una “mera” statistica, essa è estremamente indicativa della sua difficoltà a concretizzare le occasioni importanti che la sua carriera gli ha offerto, difettando spesso in concentrazione nei momenti clou dei match più tesi e serrati. Inoltre, per il parigino sarà basilare cominciare bene, evitando magari di finire invischiato in una dura lotta, in cui il Nadal visto questa settimana sulla terra uscirebbe sconfitto, probabilmente, soltanto da Djokovic.
Lo spagnolo è dato nettamente favorito dai bookmakers, con la sua vittoria che è data a 1,25, mentre quella del francese oscilla da 3,50 a 3,70 volte la posta (a seconda dell’agenzia di scommesse di riferimento).
Nonostante ci si attenda un trionfo in due set del 14 volte vincitore Slam, Gael si troverà nella situazione di chi non ha nulla da perdere, potendo così regalare una finale spettacolare e, chissà, magari incerta fino all’ultimo punto.