Di sicuro è iniziata l’annunciata discesa di Tomas Berdych e David Ferrer, che già a Montecarlo – il primo eliminato all’esordio da Damir Dzumhur e lo spagnolo fermo nuovamente ai box per un infortunio al piede – non hanno difeso i punti del 2015. Al momento ne ha fatto le spese Berdych che ha perso due posizioni, scendendo al numero 9, a beneficio di Tsonga, semifinalista nel Principato. Nelle prossime settimane l’assalto alla top ten sarà massiccio, con un lanciatissimo Gael Monfils che già vincendo a Montecarlo avrebbe potuto farci ritorno, ma se continua con il piglio di questo inizio 2016 non passerà tempo. Considerando solo i risultati in uscita, all’inizio del Roland Garros i giocatori oggi compresi tra l’ottava e la quattordicesima posizione saranno tutti allineati intorno ai 2400 punti, con il solo Thiem a staccarsi dal gruppo dovendo difendere il titolo di Nizza 2015.
Il nono successo di Rafael Nadal a Montecarlo accende invece di nuovo gli animi dei piani altissimi della classifica. La sua stagione è appena iniziata e, seppur non giocando in maniera continua, la minaccia che possa essere di nuovo sua non è remota. E perché non ipotizzare che, dopo la premiazione che vedrà protagonista Panatta, il toro di Manacor non torni già al numero 2 del ranking? Impossibile per ora ogni approccio al vertice, il primato di Novak Djokovic è al sicuro ancora per parecchio e supererà a breve le duecento settimane. Tra Nole e Rafa ci sono Murray, Federer e Wawrinka. I primi due hanno dato vita nell’ultimo anno alla lotta per il secondo posto, anche se nei testa a testa lo svizzero ha surclassato lo scozzese con un eloquente 5-0. Le loro condizioni attuali lasciano però non poche perplessità: Federer è rientrato a Montecarlo dall’infortunio al ginocchio e sembrava aver convinto un po’ tutti, salvo poi perdere l’incontro e la pazienza con Tsonga nei quarti. Murray, dopo la disastrosa parentesi sul cemento americano, sembrava essersi tranquillizzato riportando la famiglia in Europa, ma al cospetto di Rafa si è spento alla distanza. E su Wawrinka, come al solito, non si possono fare previsioni, un giorno al top l’altro non pervenuto. Lo scorso anno giocò forse solo per onore di bandiera a Ginevra, eliminato da Delbonis nei quarti, e poi ricordiamo tutti cosa è stato in grado di fare nei pressi di Bois de Boulogne… Ad ogni modo, punti alla mano, la stagione sulla terra rossa per Nadal vede in uscita 1140 punti (frutto in particolare della finale a Madrid e dei quarti a Parigi) e Federer aveva fatto poco meglio nel 2015, 1220 punti in uscita per lui, con il titolo di Istanbul che non difenderà. Ben più pesanti le cambiali di Murray, 2060 punti (titolo a Monaco e Madrid e semi a Parigi), e di Wawrinka, 2450, 80% frutto del Roland Garros. Questo quello che perdono, il resto è tutto da guadagnare sul campo.
ATP TOP 15
Anche la Race to London conferma che forse in questo momento l’antagonista di Djokovic può essere il maiorchino. Nadal ha guadagnato 10 posizioni e, pur con due tornei in più già disputati, è lì ad un passo da Raonic e Murray, tallonato da Monfils che quest’anno pare voglia fare davvero sul serio.
ATP RACE
In casa Italia la terra battuta ancora non porta le gioie sperate. Dei nostri “top” player, soltanto Lorenzi è riuscito a vincere l’unico match che un azzurro avrebbe sicuramente vinto. Qualcuno, più o meno giovane, sembra farsi avanti: il milanese Alessandro Bega, classe 1991, ha vinto il Future di San Carlo Canavese ed è entrato nei primi 300. Traguardo che ci auguriamo raggiunga a breve anche Lorenzo Sonego, classe 1995, che si è messo in bella mostra nel Challenger di Barletta dove dalle qualificazioni è arrivato nei quarti e ha fatto un balzo in classifica di 37 posizioni arrivando al numero 317.
ITALIANI TOP 300